Arepa, la piadina "maistosa" del Venezuela



No, non l'ho tradita!! La piadina romagnola è sempre la mia preferita, la mia vera ossessione. Però ogni tanto getto l'occhio nelle "piadine" altrui, che possono chiamarsi azimo, carasao, chapati, tortilla. O arepa. Ovvero tutti i pani (molti) del mondo, non lievitati. Oppure mi piace assaggiare quelli che svolgono una funzione simile alla piadina, ovvero che divengono "taschine" per ospitare farciture succulente. Quindi aggiungo alla lista l' empanada o la pita.
E comunque...di ritorno dalla festa del cibo di strada a Cesena, ho portato a casa un souvenir: la farina di mais bianco precotta, marca P.A.N. Perché volevo assolutamente riassaporare l'arepa, il pane venezuelano di mais, appunto, che a Cesena, farcito con una salsa di tonno, mi aveva letteralmente rapita. Il suo sapore è delicato, ma inevitabilmente "maistoso". Ricorda la polenta anche, ma compatta. Piaciuto, voluto, comprato, replicato.



Devo dire che, come anche con la piada, mica basta una volta per imparare a fare delle perfette arepa. Però il risultato, per me, è stato soddisfacente. Qualche giorno fa ho fatto colazione con arepa e marmellata di arance siciliane. Ieri invece: un'arepa con tonno e insalata e un'altra con formaggio Merlino (un caprino acquistato al mercato bio che si chiama così perché non può chiamarsi brie, giustamente, che è duretto in frigo e diventa cremoso dopo un po' che sta fuori) e perine di campagna modenese. Formaggio e pere insomma.
La farina, mi hanno detto le signore dello stand, si trovava fino a qualche tempo fa, ai supermercati Lidl. Andrò a verificare.
Ma ecco la ricetta...che trovate comunque dietro alle confezioni.

Arepa, la piadina venezuelana

2 tazze e mezzo di acqua
2 tazze di farina
1 "cucharadita" (troppo carina la parola...) de sal

Versare l'acqua in un recipiente, aggiungere il sale, poi la farina lentamente. Mescolare continuamente e ottenere una palla da scomporre in varie palline da spianare per fare arepine grandi come il palmo di una mano. Scaldare una padella antiaderente e cuocere le arepas finché non sono dorate da una parte e dall'altra.

ps: appena trovo le forme di ghisa che uso per cuocere la piadina e che sono chissaddove nel marasma del trasloco, proverò a cuocere anche lì.

Commenti

  1. ciao Bea, è un pò che non ci si sente.
    dato che anche tu sbazzichi per appuntamenti golosi, ti volevo segnalare giovedì pomeriggio l'apertura della pasticceria regina di quadri, in caso non lo sapessi già. ovviamente a bologna...
    dimmi se ci sei che magari ci conosciamo di persona...
    un abbraccio
    Veronica
    http://www.reginadiquadri.eu/

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  2. Mirtilla_ muy cuoriosa la piadina!
    Veronica_ ciao cara, ci do un'occhiata. grazie! e ti so dire, forse è un po' dura, ma ci passerò poi EH!

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  3. Adoro il mais e tutti i suoi derivati, di tacos alle tortillas, passando per quello tostato, il pane di mais, e chi pù ne ha più ne metta... Chissà quando riuscirò a provare queste invoglianti piamais (piadina+mais)??? ...mi hai fatto venire una gran fame!!! (Come al solito!!!)

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  4. Scopri sempre curiosità culinarie!Bene mi farai assaggiare presto questa piamais.Ciao

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  5. Antea cara...che carino piamais! prima o poi, forse, qualcuno a Bo vorrà aprire un punto venezuelano....lo aspettiamo a fauci aperte!

    Grazia, certo! a prestissimo con la piamais!

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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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