Una vegetariana all'Osteria Bottega

tortelli di zucca vegetariani fatti apposta per chi non gradirebbe venissero tirati, come da ricetta dell'Osteria Bottega, in brodo di cappone. Meglio avvertire che non mangiate carne!

Questa che vi racconterò è la storia dell'Osteria Bottega mangiata da una vegetariana. Anche acqualiana (che mangia pesce) e "latticina" (come si chiama chi consuma formaggi e latte?).
La mia storia si scrive in fretta, attorno a 8 piatti 8 (poi variano, dipende dalle stagioni). Quelli tra verdure e pesce di un menu sostanzialmente per carnivori.
All'Osteria Bottega mi ci ha portata la Simona/Blue e le sono grata. Perché con lei sono entrata dalla porta principale (amicizie in cucina) di questa osteria di tradizione che, pur non avendo tante cose da offrire al mio palato vegetariano, mi ha sempre molto incuriosita, per via della sua prestigiosissima nomea celebrata da fior fiore di critici e intenditori delle materie prime preziose. Sfamata mi son sfamata, piaciuta mi è piaciuta (piccola riserva sulla torta di riso). Dai, anche una vegetariana ce la può fare. E andare così a pranzo con la sua amica che vorrebbe tanto mangiare il piccione di nido con cotture differenziate. E se proprio fosse possibile dare una sbirciatina di papilla all'anatra muta nella sua salsa di cottura con cavolfiore (vabbè, a me solo il pensiero dell'anatra afona....ecco,meglio che non ci penso...e pure il piccione...povero...). Sento che in generale non voglio rinunciare a nulla che mi possa incuriosire nella vita. Se poi parliamo di cibo, voglio - almeno- vedere tutto.





qualcuno volò sul nido del piccione....con cotture differenziate (petto rosato, coscette e ali croccanti) e il suo fondo di cottura con cicoria (20 minuti di cottura, 18 euro)
Insomma, ero curiosa tanto di venire qui. Qualche volta mi capita di passarci a piedi, per la via Santa Caterina col suo portico arancio, giallo e quel rosa che mi ricorda Bahia e il Pelourinho. E ogni volta sbircio dentro, vedo la gente nei tavoli di legno con la carta gialla alla vecchia (preziosa a dire il vero, in giro non si trova più e uno degli ultimi baluardi a me noti è un supermercato di Faenza) che mangia e chiacchiera e sorseggia vino. E mi dico... un giorno prendo il coraggio e ci vado. E perché coraggio poi? Solo perché la fama dell'Osteria è anche quella di essere un posto con la puzza sotto il naso perché ci vanno quelli che "la tagliatella e il tortellino li mangio solo qui"? Un po' sì. Ma finalmente il giorno è arrivato anche per me e alle 2 di un pomeriggio di neve ininterrotta, sono arrivata all'Osteria...che ho lasciato verso le 16. Pazzesco. Il tempo si è fermato. E mi sono molto divertita.
Così' son riuscita, a parte mangiare qualcosa che piacesse anche a me, a sfatare un mito. Alla fine la Bottega non se la tira più di altri luoghi del cibarsi d'eccellenza. Anzi, forse molto meno. E i tortellini in brodo di cappone (che tutti dicono...soppa ma 14 euro un piatto di tortellini...) non sono nemmeno così costosi se si pensa alla materia prima. O almeno, in città ce ne sono anche di altri che costano tanto. Tipo quelli delle Golosità di Nonna Aurora in Bolognina (via Fioravanti 45/6) che costano 13 euro. Ma qui parlavo di voci che girano. Di cliché che si tramandano. Adesso parlo anche del mio cibo.

vetrina di culatelli e sfilata di vini

All'Osteria Bottega

affettatrice e bilancia rosso fuoco 2- i moonboot della Simo..di chi sennò? 3- la cucina 4- la misticanza
le mani del nostro chef  2-l'ingresso all'Osteria Bottega 3- il ragù che cuoce 3- la Simo e i bicchieri


il portico verso via Ca' Selvatica  2- la torta di riso 3- l'anatra muta 4- il portico verso via Saragozza che, quando il tempo è più mite, ospita i tavolini per mangiare all'aperto

Cosa può quindi mangiare una vegetariana come me all'Osteria Bottega? 
Apro con i tortelli di zucca (13 euro) che hanno una sfoglia morbida e un ripieno di sola zucca e un po' di parmigiano (se siete vegani dite di non mettere nemmeno il parmigiano...) che mi fa impazzire di gusto. Avendo detto che non mangio la carne, lo chef non li ha tirati nel brodo di cappone. Assaggio un po' di misticanza dalla Simo e chiudo con la torta di riso che però mi lascia delusa perché la crostina si stacca (cotta a temperatura troppo alta?, la ricetta che ho fatta mia della signora Anna Bastelli, presa dal mio libro Ricette delle Nuove Famiglie d'Italia, è davvero superlativa e a prova di crosticina) e con il caffè. Ah...assaggio anche il sorbetto al pomplemo rosa che ha scelto Simona dopo il piccione e l'anatra (giusto un assaggio) e mi piace molto.
A pranzo, solitamente, non mangio tanto e sto benissimo con un primo e un dolce. Quindi questa scelta è stata perfetta. Sottolineo questo fatto perché all'Osteria ho avuto proprio l'impressione di poter entrare anche solo per un primo, dell'acqua e un caffe (prezzo finale attorno ai 20 euro, direi). E' pur sempre un'osteria, no? Se fossi andata a cena, invece, evitando la pasta di sera, forse avrei preso: il baccalà in umido (che però c'è solo da dicembre a febbraio), e un contorno a scelta tra spinaci o cicoria lessati (6 euro), peperonata (7 euro), carciofo lessato (6 euro), patate al forno alla vecchia (6 euro), melanzane alla parmigiana (12 euro).
Ma se voi mangiate la carne, allora la scelta è molto vasta e, da osteria di "una volta" ripensata però in maniera contemporanea e con eccellenze del territorio, potete trovare dei prodotti rari, come la spalla di Savigni cotta al camino e fatta solo per l'Osteria (16 euro). Oppure i salumi di super-nicchia e i formaggi. E se andate d'estate c'è il piccione in versione light con i fagioli cannellini saltati con la pancetta croccante e i finocchi gratinati.
Forse sarò una vegetariana strana, ma tutta questa carne non mi ha impressionata. Nemmeno la vetrina stile Cartier con dietro i culatelli dell'Antica Corte Pallavicini di Massimo e Luciano Spigaroli (scrivo l'azienda perché ho capito che è la Ferrari dei culatelli) mi fa storcere il naso. E' un'idea carina e tanto retrò. Poi, che a me i maiali piacciano di più se li vedo grufolare nel prato o nella loro dimora, beh, queste son gioie mie.

lo chef Daniele Bendanti

Per ultime vi dico le mie impressioni sul cuoco dell'Osteria, Daniele Bendanti, 31 anni, bolognese. La famosa "amicizia in cucina". Un bel personaggio Daniele. Dalle due chiacchiere che ci ho scambiato, mi sembra uno che potrebbe cucinare divinamente tutto. La sua grande passione, ad esempio, è il pesce. Ma qui all'Osteria, accettando un incarico importante (dopo aver studiato all'Alma di Marchesi e lavorato presso vari ristoranti stellati) è riuscito a portare piccole innovazioni senza stravolgere il senso di un'idea. Quella di Daniele Minarelli (affiancato dalla dolce Angela Giacomelli), che voleva creare un posto di tradizione dove riportare i sapori di una volta. Quindi Bendanti ha innovato, lievemente, il menu, inserendo il piccione e l'anatra accanto alla cotoletta di vitella in osso alla petroniana (34 euro porzione da due). E mi è piaciuto osservare che, nonostante la sua bravura, sta nel suo ruolo di cuoco che segue l'idea guida, suggerendo ogni tanto, con tatto, senza imporsi. Forse, e l'ho percepito leggendo tanti articoli su questo posto "mitico" dove il suo nome di chef è raramente citato (strano, no?) sta pure troppo dietro le quinte. E sono contenta di aver avuto la possibilità di parlargli...perché spesso mi son chiesta...Ma ci sarà un cuoco all'Osteria?



Commenti

  1. ciao vorrei contattarti via e-mail
    ho un blog anche io
    www.francescosamani.blogspot.com
    la mia è
    francescosamani83@gmail.com

    complimenti per il sito :)

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  2. Eccomi qui. davanti al mac. Fuori dalla finestra scorgo ancora la neve e il freddo impera ma questo post mi scalda il cuore, l'anima, il sentimento, la passione. Non so se amo piu te e il tuo modo di scrivere o la tua spontaneità, non so se sono piu emozionata per quello che hai scritto o per la giornata meravigliosa che abbiamo passato o per altre cose che già sai.

    Che dire cara Bebe, già sai... i sogni si avverano sempre e io/noi ne siamo una prova
    tvtb
    Blue

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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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