Miyazaki in cucina: ricette jap incantate al Future Film Festival

Non c’è cartone animato giapponese (questo è Ponyo sulla scogliera) in cui non appaia un bel piatto di ramen: una pietanza tradizionale del Giappone, ma di sicure origini cinesi, a base di pasta (tagliatelle o spaghetti) serviti in brodo vegetale o di carne/pesce a cui si aggiungono uova sode, molluschi, pezzetti di carne e verdure sia cotte che crude
In questi giorni, fino a domenica, in città c'è un festival dedicato ai film di animazione e io sono una vera fan. Il Future Film Festival, dedicato anche alle nuove tecnologie cinematografiche, mi assorbirà parecchio, portandomi in giro con la bici che mi riporta solitamente a casa solo a sera tardi. Tra un film e un convegno, però, c'è posto anche per una fantasia particolare. Quella speciale creatività che vi può regalare la cucina, ma qui non dico nulla di nuovo, gioco in casa. L'unico dettaglio intrigante è che il FFF , domani sera, dedica una cena ai film di uno dei miei registi preferiti. E lo fa per di più in un presidio del bio bolognese, l'Alce Nero di via Petroni 9, Bologna. Niente male.
Quindi: vi dicono nulla titoli come: Il mio vicino Totoro o La città incantata? Posso dire che questi due film me li sono riguardata più volte, e io non riguardo quasi mai i film perché mi piace che rimanga quell'unica sensazione su cui rimugino a lungo. Hayao Miyazaki, giapponese, papà dello studio Ghibli, è uno dei registi che amo di più. Mi fa sognare, ragionare, mi ispira e mi porta via. Crescita e trasformazione sono i suoi concetti cardine. Nel festival che va sugli schermi in questi giorni c'è il figlio di Miyazaki, Goro, con "From up on poppy hill" a presentare la nuova via del Ghibli. Non vedo l'ora. Ma torniamo al cibo, a Miyazaki e alla sua attenzione per la natura, nonché simpatia speciale per i maiali che in qualche maniera ci entrano sempre nei suoi film.
Nel menu, preparato dalla chef Antonella Salinas,  ci sono quindi piatti che hanno una connessione con le storie. Si parte dall'antipasto di Onigiri tratto dal film La Città Incantata del 2001 (che ha anche vinto l'Oscar nel 2003), il primo Ramen con prosciutto da Ponyo sulla scogliera del 2008il secondo Bistecca con crema ai funghi dal film Porco Rosso del 1992 e per dessert Wagashi da Il mio vicino Totoro del 1988.
La cena, che costa 29 euro e comprende anche coperto, acqua, un calice di vino e caffè (sarà possibile anche comunicare eventuali esigenze alimentari),  è alle 20. Ospite Gualtiero Cannarsi che dal 2008 cura le edizioni Studio Ghibli per Lucky Red in Italia. Prenotazioni 0512759196.

Carne ricoperta da una crema e con un contorno di carote lesse da Porco Rosso, che ispira la "Bistecca con crema ai funghi" da Porco Rosso. Porco Rosso ovvero Marco Pagot pilota di idrocaccia (le sembianze del maiale sono diretta conseguenza del senso di colpa) vive in esilio sulla costa dalmata opposta a quella italiana, ma di tanto in tanto vola dalla bellissima Gina che gestisce una tipica trattoria italiana negli anni ‘30

Wagashi Totoro: wagashi sono dolcetti generalmente serviti col tè a base di riso, marmellata e pasta di fagioli rossi di soia, ma anche gelatina e frutta e altri ingredienti particolari della tradizione nipponica.La ricetta è ispirata a "Il mio vicino Totoro" che racconta di due sorelline Satsuki e Mei che si trasferiscono insieme al padre in un villaggio di campagna nella periferia di Tokyo. Le sorelline aspettano di rivedere a loro mamma che si trova in ospedale perché è ammalata, nel frattempo trascorrono il tempo nei dintorni dell’abitazione incontrando creature fantastiche come gli spiritelli della fuliggine o i nerini del buio e tra questi c’è anche Totoro strano essere a metà tra un orsetto e un gatto.
L'antipasto di questo menù da film è l'Onigiri (leggi: onighiri) che possiamo vedere nel film La Città Incantata di Hayao Miyazaki quando il maestro Hakù li offre alla piccola Chihiro suscitando in lei un pianto perché gli ricordano quelli preparati dalla mamma che insieme al padre è stata trasformata in un maiale dalla potente maga Yubaba.
L'onigiri è un cibo molto comune in Giappone, quasi il simbolo della cucina nipponica, è costituito da una polpetta di riso bianco con l'interno di salmone o altro pesce come il tonno o i gamberi, ma il ripieno può essere anche una frittatina o un pezzetto di pollo o l'umeboshi (prugna secca seccata con il sale).

Onigiri Incantati x 6
E ora la ricetta presa dal sito di Alce Nero degli Onigiri che mi piacciono tanto (tipo quelli fatti da Pina per le Pirottines lunedì sera). Letteralmente onigiri significa "tenere nelle mani" e, infatti, è preparato con riso bollito che si schiaccia tra le mani compattandolo in modo che resti duro all'esterno.
riso giapponese 450 gr
aceto di riso 50 ml
cucchiaini di zucchero 2
sale un pizzico
alga Nori a fogli
Il procedimento è lo stesso di quello che si usa per fare sushi, maki, uramaki, etc:
Mettete il riso in un ampio colino e lavatelo sotto l'acqua corrente fredda per almeno 10 minuti fino a che l'acqua di uscita non risulti limpida. Mettete il vostro riso in una pentola e lasciatelo in ammollo per circa mezz'oretta, scolatelo molto bene e pesatelo. Versatelo nella pentola in cui lo cuocerete ed aggiungete una quantità di acqua pari al peso del riso più un pochino (tipo un bicchiere). Cuocere a fuoco medio alto con il coperchio finché non sentite l'acqua bollire, quindi abbassate la fiamma e cuocete per altri 15 min. Non aprite ma il coperchio durante la cottura, il riso non va mai rigirato. Vi consigliamo un coperchio di vetro così potrete sbirciare come procede la cottura e solo quando tutta l'acqua è evaporata potete spegnere il fuoco. Una volta cotto il riso lasciatelo riposare per circa mezz'ora e nel frattempo sciogliete lo zucchero e il sale nell'aceto in un pentolino a fiamma bassa. A questo punto unite l'aceto e il riso e lasciate raffreddare.
Una volta raffreddato, bagnatevi le mani (altrimenti il riso si appiccica), prendete un pugno di riso e con la mano fate una specie di conca che riempirete con il vostro ripieno a scelta. Non vi resta che prendere con l’altra mano un po’ di riso e coprite tutto facendo una palla. Potete sbizzarrirvi dando la forma che preferite, a triangolo, quadrato, rettangolare o appunto tondo. Ritagliate con la forbice delle striscioline di alga e attaccatele su una parte del vostro onigiri, servirà appunto a non farlo attaccare alla vostra mano.

Commenti

  1. Miyazaki è un mito per me!!! Ho adorato i suoi film e le sue serie animate dai tempi di Lupin III, Conan e Nausica. Un genio, un vero genio.
    Cavoli se avessi saputo prima della cena =__= purtroppo domani non posso proprio...un vero peccato.

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    1. vero....quanto mi piace:) al festival ho visto l'ultimo film di Studio Ghibli, del figlio di Miyazaki, ma con sceneggiatura di Hayao..."Dalla collina dei papaveri"...una Tokyo degli anni Sessanta con un sacco di scene dedicate al cibo e ricettine jap! anche se il film che ha vinto "Lettera a Momo" di Hiroyuka Okiura (non di studio ghibli), è molto più Miyazaki dell'altro...così simile alla città incantata...:)

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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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