Piazza Malpighi: come a San FranZisco che è proprio a Bologna

il pranzo con un'amica: uno dei momenti più creativi della vita. Un tête-à-tête con una persona cui si vuol bene per raccontarsi storie, passioni, segreti, sogni, progetti. Un'ora sola, magari, ma intensa e fitta di parole. Ecco perché adoro i pranzi.

Una cosa che mi piace molto è quando riesco a contemplare la città nel suo insieme. Quando riesco, mettendo insieme una recensione o una esperienza dietro l'altra, ad avere una visione complessiva dove piccoli tasselli mi raccontano un momento storico con le sue pulsioni, manie, passioni, antipatie.
Sabato scorso, ad esempio, andando a mangiare al San FranZisco con Bea, per uno dei nostri pranzi, ho capito definitivamente che a Bologna le cose bisogna farle al momento giusto. Le idee, insomma, devi avere l'intuizione di metterle in pratica quando è il loro momento. Se le fai troppo in anticipo sarai un precursore frustrato. Molto più facile farle quando un trend è diventato status, no? Così ti fai trainare da chi ha già fatto. Questa cosa, vorrei sottolinearlo, non mi piace per niente, è naturalmente una possibilità spinta al limite. Molto meglio un compromesso: avere l'idea, elaborarla un po', tenere tranquillo l'intuito, 
guardarsi attorno e poi seguire l'onda creativa.
Ma a Bologna è sempre stato tanto difficile essere precursori?
La storia ci dice di no. E non solo nella musica o nell'arte, anche nella ristorazione.


è un'ex lavanderia il San FranZisco: vetrate che giocano al ti vedo/non ti vedo, una cucina a vista e un menu che offre cucina fusion a un prezzo equilibrato

E ce lo racconta soprattutto un bolognese come Maurizio Rovinetti, che dagli anni Settanta di cose nuove e assolutamente in anticipo sui tempi ne ha fatte tante. Una su tutte, per il mio gusto personale, forse è Clorofilla, che dal 1983 è ancora uno dei luoghi del cibo naturale e vegano-vegetariano. E poi la Drogheria delle Rose dove portò i vini Bio (davvero coraggioso se pensiamo che ancora oggi molti storcono il naso trovando la scelta snob). L'ultima nel tempo, prima del presente, fu il Farmagia in via S. Isaia. Poi il San FranZisco in piazza Malpighi, ricavato da una ex lavanderia.
Avevo lasciato il San FranZisco un paio di anni fa, quando era ancora un posto aperto tutto il giorn, dov'era possibile far colazione, pranzare, far merenda, cenare, in un'atmosfera molto   casual e senza tempo. Quella caratteristica un po' bistrot dei posti nuovi, che pare aver successo soprattutto...nel resto del mondo. Perché qui in città, come ci ha raccontato Rovinetti mentre sorseggiavamo un caffè, a fine pasto, le cose stanno diversamente. Tanto da avergli fatto cambiare rotta e trasformare il suo San FranZisco in un ristorante con tutti i crismi e l'eleganza "interior" e di sostanza che ha spazzato via la versione "aperto con cucina da mattina a sera". "Sembrava che i bolognesi non volessero altro -spiega- e invece sono assolutamente abitudinari. Mangiano agli orari canonici". E così tenere una cucina aperta tutto il giorno è diventato impegnativo. Meglio trasformare il posto in un ristorante pranzo-cena dove di giorno si può bere un caffè al banco. Ma è tutto. Credo che la formula di un posto che offre cibo tutto il giorno sia più facilmente applicabile a quei "bistrot" o a quelle catene alla Pret à Manger che a Bologna trovano dei pari al Good Food, al Tramezzino all'Itit. Mangiare veloce e semplice a qualsiasi ora. Magari già confezionato o in parte preparato. Chi più chi meno.  
Così, entrando al San FranZisco per un pranzo leggero, abbiamo trovato il ristorante totalmente trasformato in ambiente non esattamente informale. Elegante senza rigidità. Piuttosto con uno charme esotico-pop, così da mescolare le carte, come piace al suo patron, che, proprio di ritorno da un lungo viaggio in Oriente, anni Ottanta, decise di darsi al biologico in Strada Maggiore, sdoganando un bel po' di cose, come del resto aveva già fatto con altre sue avventure, come potete leggere qui. Stavolta invece l'esperienza, dopo tante avventure, gli ha suggerito di fare un passo indietro e di concentrarsi sul buon cucinare, sul prodotto, sulla qualità insomma. Ecco, forse in città è tempo proprio per questo. Che sia l'evoluzione del momento?


E se la sera il menu diventa importante (pare che la direttrice di Vogue Italia Franca Sozzani il 9 marzo, nella notte dedicata alla bellezza e marchiata col prestigioso brand editoriale,  verrà a mangiare proprio qui) con una serie di piatti dello chef Vincenzo Vottero che io per ora ho solo "assaggiato" in foto, a pranzo la lista è molto più snella, semplice e ad un prezzo medio. Antipasti (3) a 7/8 euro come l'insalata tiepida di calamari con fagiolini e pomodorini che abbiamo scelto di dividerci, primi (3) a 8 euro dal riso Venere con verdurine e gamberi alle tagliatelle al ragù, secondo (3) a 10/12 euro: per Bea straccetti di manzo con Parmigiano Reggiano e per me filetto di branzino alla Romagnola, con una richiesta speciale di ottime patate al forno, piuttosto che fagiolini e pomodori. Con una caraffa d'acqua e due coperti, totale 36 euro. E dopo il lunch, mi toccherà il dinner. Ma senza chiacchiere fitte da amiche. Qui ci scappa l'appuntamento romantico. 

San FranZisco
piazza Malpighi /a/b/c
051 271736

Commenti

  1. Mi piacerebbe provarlo, anch'io pr un lunch con amica.
    Ciao !

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    1. Ciao Federica! sei a un passo dal centro del mondo...Bologna??? forse :))

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  2. approvatissimo! ci vado spesso in pausa pranzo, prezzi umani e posto un po' coccola!

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  3. è vero! sei in zona:) io non passando spessissimo dalla zona ho colto il cambiamento una settimana fa!!!

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  4. Sembra un locale e anche molto professionale. Lo proverò.
    http://www.antipastiveloci.com/

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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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