San Silvestro in cantina e le pere voluttuose


pere (voluttuose dico io) con riduzione di merlot e cannella
L'ho già detto tante volte. E del resto anche il mio blog ne celebra la preziosità. Adoro andare a pranzo con amiche e amici. Un momento di relax esclusivo (proprio perché devi ritagliarlo sartorialmente dalla tua giornata) dove, anche se con poco tempo a disposizione, riesco sempre a parlare di cose molto importanti e a giungere a conclusioni ancor più fondamentali. Anche le cene sono bellissime, è chiaro, ma a un pranzo si chiede altro. Si chiede uno strappo alla regola, soprattutto se lo si condivide. Si chiede a se stesse uno sforzo ancor maggiore nell'organizzazione giornaliera. Ma questo, forse, è un discorso molto da free lance, che vede ogni minuto come buono per trovare un'idea, combinare qualcosa per il lavoro e che l'ora al giorno per pranzare, spesso non se la concede perché deve star sempre sul pezzo. Ed è un discorso di una free lance che ha deciso che anche pranzare, ormai, fa invece parte del suo lavoro. Che poi è la sua vita.
Detto questo passo a un posto molto carino e accogliente dove sono stata la scorsa settimana. Un, come chiamarlo? Ristorante o neo-trattoria? La definizione indecisa viene dal fatto che tutto, dall'apparecchiatura al servizio, ha l'aria del primo...ma le porzioni sono, senza dubbio, caratteristiche della seconda. Al San Silvestro in cantina.... si mangia tantissimo!



San Silvestro in cantina, davanti a Piazza Minghetti. Andandoci a mangiare ne ho scoperto anche lo spazio circostante, dove non passo quasi mai, perché è piuttosto fuori mano rispetto ai miei giri. Piazza Minghetti è stata da poco rinnovata e, tra luci e minimalismo strutturale, mi piace molto. Mi dà un grande senso di pace, addirittura in un sabato pomeriggio con T-Day in cui il resto della città è un brulicare di umanità. San Silvestro s'incastona perfettamente con le sue vetrine sobrie, nel resto dell'ambiente


io e Bea abbiamo scelto tre piatti secondo il seguente pensiero: qualcosa di vegetariano, qualcosa di insolito, qualcosa di caratteristico.Nel menu, bolognese con contaminazioni italiane, ci sono ad esempio, piatti per chi non mangia carne, ma la scelta, rispetto alla parte carnivora è più limitata, soprattutto se hai voglia di qualcosa che non mangi solitamente (al ristorante ci si va anche per questo). E quindi: Bea ha scelto l'impegnativo galletto! Per 14 euro il piattone "Ti presento il galletto!" è molto abbondante e, se ce la fate a finirlo, superato il dilemma del "mangio con le mani o mangio con le posate?" allora vedrete che sarete soddisfatti e rimborsati.DOvrete attendere circa 15 minuti per la preparazione, quindi, magari, non ce la farete a resistere e deciderete di assaggiare un antipasto. IL che è buono, noi abbiamo preso i buonissimi fagottini di verza con taleggio e patate (8 euro), però posso assicurarvi che l'attesa in compagnia del cartoccino del pane (molto abbondante) è fantastica. Streghine e piccoli grissini sono davvero molto buoni (potevo informarmi sul forno!!!). La mia scelta è stata per la polenta con verdure di stagione (8 euro). L'ho apprezzato anche se la polenta me l'aspettavo grigliata (cosa ho letto???), che è la forma in cui la prediligo.
Il conto? 2 coperti, acqua gassata, calice di vino (4 euro), fagottini, galletto, pere 48 euro in due.
  


all'ingresso del san Silvestro c'è un separé con una struttura poco invadente che "isola" dall'ambiente senza appesantirlo. Il ristorante è accogliente, è stato pensato con una grande cura dei dettagli e la sensazione, appena si varca la soglia, è quella di entrare in una sorta di elegante trattoria dove l'atmosfera è calda e informale al tempo stesso. Sono belle le opere alle pareti e invitano anche al gioco: ti viene voglia di accenderle tutte quelle lampade vecchio stile col pirulino bianco in cima. L'apparecchiatura raccoglie l'effetto sorpresa desiderato con il coltello messo di spiego che segue la linea del tovagliolo piegato a triangolo

i menu del San Silvestro in cantina sono contenuti in tele (vi ricordate come coprivamo i libri o i quadernoni?)con simboli (croce per il menu, calice per i vini)che raccontano la storia di questo ristorante, chiamato così perché un tempo qui c'era una chiesa, S. Maria della Chiavica e la parte sotterranea era dedicata a San Silvestro. Ma leggete qui per saperne di più!Il bancone centrale del ristorante è in legno e fa un bel contrasto con la parte sopra in vetro satinato e struttura di ferro dove sono appoggiate le bottiglie. E infine...i vini! Ho bevuto un calice di Romantico, col simbolo del bassotto, un vino Chardonnay dell'Emilia (un vino corposo e profumato che mi ha dato una certa bastonata alcolica per mezzogiorno...) imbottigliato dall'azienda Corte d'Aibo di Monteveglio con nome personalizzato per San Silvestro. Come gli altri due vini, un merlot e un pignoletto frizzante. Memtre si aspetta il piatto ordinato...meglio accompagnare il vino con le ottime streghette e i grissini

San Silvestro in cantina
piazza Minghetti 2 b/c
0510873486
chiuso domenica sera e lunedì

Commenti

  1. ma che bello sto posto, mi incuriosisce un sacco... chissà la sera! un bacio Bebe

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  2. ciao Arianna! la sera...l'ho giusto visto da fuori...ma l'atmosfera, tra quel che vedevo oltre le porte e quel che vedevo fuori, nella piazza, era molto piacevole. A primavera deve essere bellissimo!

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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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