Brunch barocco bolognese alla corte degli Albergati



passaggio da una sala all'altra con fetta di torta
Accompagnata da un tempo sereno variabile all'ennesima potenza, ieri non mi sono fatta mancare la gita fuori porta con scoperta gastronomica. E ho proprio pensato tutto il giorno che a volte, con la scienza dell'atmosfera e dei fenomeni fisici, è tutta questione di ritmo. E per me ieri era perfetto, dopo la serata al Covo ad ascoltare i Balthazar. Sono sicura che anche a voi è venuto folgorante questo pensiero. Perché sì, capita a volte che dentro il bello o cattivo tempo ci entri e ci esci in grande sintonia se ti lasci andare e se segui il "tempo" delle cose, facendo gli spostamenti chessò, dalla macchina alla casa, proprio in quei 15 minuti che non piove e osservando la tempesta appena apri la porta. Ieri è stato così, come vivere in una metafora esistenziale, con parte della mattinata e del primo pomeriggio trascorsi negli ambienti seicenteschi di Palazzo Albergati, schivando il temporale tra affreschi e mobili d'epoca, dove da qualche settimana è ripreso il brunch, e passeggiando nel parco. Di quelli che ti tolgono il respiro.




C'è da dire subito che questo non è un brunch secondo stretta tradizione. Secondo cioè le famose 5 regole di cui vi parlai tempo fa. All'inizio nacque rigoroso, ma poi si adattò al piacere dei bolognesi che si sa - ma poi a volte non si sa come- riescono a far le tradizioni internazionali proprie, secondo uno statuto non scritto che piega l'universo al loro piacere. Ci troviamo piuttosto davanti a un favoloso pranzo della domenica con servizio in parte "fai da te" e in parte accompagnato dai gentili camerieri, che con la scusa del buffet al tavolo, ci porta in giro per le sale maestose del Palazzo. 


il brunch-pranzo della domenica di Palazzo Albergati
Lunghi tavoli in legno pieni di pentole in rame sorrette da fornelletti sono posti sul nostro cammino come una caccia al tesoro in cui scoprire i primi, i secondi, le pietanze, le tante varietà di pane (ce n'è per tutti, dalla farina classica di grano Senatore Cappelli coltivato nella tenuta alla farina di riso, di miglio o di segale) e infine, premio per tutti (che sono tanti, perché possono arrivare fino a 200 persone a Palazzo, anche se lo spazio è davvero tanto e forse solo la chiacchiera, per via dell'acustica, ne risente un po'), la tavola dei dolci nella grande cucina. 


la "cucinaccia" col tavolo pieno di dolcetti e dessert
Da qui sono partita io. Scegliendo piccoli bignè, cannolini, crostatine, fagottini  di mela, uvetta, nocciole e arancia e lasciando però al solo piacere dell'occhio le torte di mille fogge. A volte può bastare. Ieri, poi, ospite del brunch sempre curato dalla Tavola della Signoria, era Luciana Ponseggi, romagnola, esperta di cucina naturale e salutista che ha puntato tutto su materie prime biologiche e naturali e raccogliendo erbe selvatiche proprio nei campi della tenuta. Quindi mi sono fatta una scorpacciata di frittelle di borragine, erbette saltate in padella, asparagi gratinati, crocchette di riso, cipollina fresca e stridoli e ho amato particolarmente gli strichetti con piselli e seppie fresche e i filetti di alici fritte con scorzette di limone allo zenzero. Il menu non è sempre così verde (anche in queste occasioni la coccola ai carnivori non è mancata tra prosciutto di mora romagnola con piadina e ravioli con patate di Budrio e pancetta sfumati al burro e salvia) ma sono certa che la signora Ponseggi tornerà. A fine pranzo c'è anche la visita guidata ai vari piani del Palazzo e chi vuole si può rilassare in giardino. Bucolico.

Brunch di primavera
Palazzo Albergati
via Masini 46, Zola Predosa
fino alla fine di giugno tutte le domeniche
Adulti 36 euro | bambini da 5 a 10 anni 20 euro
I prezzi sono comprensivi di visita guidata del Palazzo


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