Ai 300 Scalini, la vetta utopica per un fresco aperitivo e una lezione di yoga (+ il teatro)

in cima a un mondo, quello dei colli bolognesi che guardano San Luca: ai 300 Scalini


Oggi vorrei scrivere del lato pop della luna. E di tutte le volte che ho incontrato un'immagine che non capivo, un discorso da decifrare, una frase sopra le righe rubata in treno, un paio di scarpe indossate a sproposito, un sorriso storto e uno sguardo illuminato. Pensieri da questa estate caldissima che lascia parecchio tempo all'ozio. Al riposo pensante sul divano col ventilatore che fa girare le rotelle della mente. C'è ispirazione ovunque, anche in quel soffitto col ragno appisolato che ospito di tanto in tanto. L'ho sempre pensata un po' così la creatività: un'associazione imprevedibile di dati e dettagli che spesso nasce in un momento di noia, elaborata dai tuoi neuroni. Un po' come quegli angioletti di Fiorucci divenuti icone, lo sguardo di traverso su Raffaello ha generato la pop-cultura. E mentre son qui in una mattina d'afa che un po' saluto le mie piantine pensando ad allestimenti iperbolici e un po' scrivo, mi accorgo che anche oggi ci sarà una sera e che da qualche parte bisognerà pure andare. E mi sa che ho proprio il posto giusto, al momento giustissimo.



ristoro Ai 300 Scalini

Sarà un po' come arrivare sull'Everest, raggiungere la vetta Ai 300 Scalini. Ho provato questa sensazione un paio di settimane fa, quando, giunta ai piedi del parco del San Pellegrino, ho iniziato la scalata. che ad ogni piccolo tornante regalava una visione unica e ossigenata. Un po' trekking teatrale, un po' passeggiata tra le viti, eccovi arrivati Ai 300 Scalini, nuovo suggestivo “spot” dell'estate bolognese lungo via di Casaglia -che prende il nome proprio dal numero di scalini da percorrere per arrivarci - dove assistere a uno spettacolo o a un concerto, bere un drink e godersi il tramonto, seduti divertiti sulle “panche” di fieno accanto all'orto dei pomodori e con una strepitosa veduta di San Luca davanti a voi. Allle spalle, invece, quello che presto sarà il teatro di Canapa, proprio davanti a una grande serra abbandonata. Sembra una terra promessa “Ai 300 scalini” sulla collina del parco San Pellegrino, e un po' lo è. Perché si fiuta il profumo dell'utopia appena si arriva in cima. La conferma della sensazione, poi, arriva quando si scopre che a lanciare questo progetto e questo recupero di territorio è stato il Teatro dei Mignoli, già conosciuto in città per iniziative sociali molto intriganti quali “Angeli alle fermate “ e “La cultura in condominio”. Questa volta, la missione dell'Associazione guidata da Mirco Alboresi sceglie la definizione di “agricultura”, perché insieme all’associazione Biodivercity, sta lavorando per fare incontrare il teatro e l’arte con la natura e l’agricoltura, insaporendo il tutto con la magica partecipazione.
Le prossime date per assaporare questa vetta sono già stasera con le sessioni di yoga dalle 19 alle 21, giovedì alle sette della sera, quando si potrà provare il massaggio sonoro accompagnati da gong e altri strumenti ancestrali, poi venerdì 24 con lo spettacolo teatrale "Shakespirandhamlet". E chi invece vuole, può comunque arrivare al parco.

Ai 300 Scalini
via di Casaglia 39
Bologna

 

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