Sorprese di una notte di mezza estate: Il Salotto di Crevalcore




E' solitamente una curiosità più allargata e quella che mi accompagna alla scoperta delle avventure gastronomiche della provincia. C'è la fantasia sulla cucina, sull'ambiente e il suo design, sul viaggio che percorrerò con un mezzo da me non molto amato, di cui riconosco però la totale chance di libertà. Quella macchina che ogni volta è un'impresa per me che giro in bici. E poi mille altre riflessioni fondate essenzialmente sulla mia ben nota e radicata urbanità che mi fa amare le notizie appena fuori dal cancello di casa. Quelle in cui t'inciampi senza particolare fatica. Quindi domenica sera, il viaggio verso Crevalcore è stato proprio un viaggio. Una vacanzetta-fughina di ben sei ore per scoprire un ristorante nuovo in quella terra ancora ferita dagli umori dell'universo e innovativo di certo anche per la città, che una piastra così spettacolare e un cuoco tanto presente in sala non li ha mai visti. Il Salotto di Filippo Baraldi è un'esperienza intrigante di cucina creativa e lui un gourmet prima ancora che chef. Che se non avesse studiato all'Alberghiero di Carpi forse capo di cucina sarebbe diventato comunque, innamorato com'è del vagabondare culinario tra i tavoli del mondo. E baciato da quella maniacale devozione che ti fa arrivare lontano in questa professione senza compromessi.

cappesante funghi e squacquerone preparate sulla piastra

Si percepisce parecchio questa sua attitudine di viaggiatore del gusto. Come del resto si sente una stridente atmosfera in questo Salotto che non ho scoperto da sola, bensì grazie a un informatore con pedigree che conduce una delle cucine più conosciute del nostro centro bolognese. MI spiego: per ora l'ambiente non è di certo all'altezza dello chef. Il La sua postazione con piastra per le cotture d'ispirazione giapponese dietro al bancone (come la console del dj) - un tempo del bar Commercio- sembra davvero quella di un meraviglioso naufrago in uno spazio che non lo rappresenta. I piatti che prepara con divertita sapienza li gustiamo proprio al bancone, il che mi piace un sacco, e sono divertenti, netti, ispirati, con quella materia prima appagante (nel caso della tagliata del tonno è assoluta) che stai a fissare mentre viene trasformata da Filippo. Che intanto trova anche il tempo di scambiare qualche parola con i clienti e di cogliere nella loro degustazione impressioni dirette. Ma lui la piastra l'ha voluta lì per quello. Come in quel ristorante parigino stellato che gli è rimasto nel cuore. 
mangiarini e menu
tortelloni parmigiano e balsamico e fritturina



Credo che alla creazione di un ambiente più omogeneo si dedicherà con l'arrivo dell'inverno quando l'avvio del ristorante sarà stato fatto: Il Salotto è aperto da un paio di mesi e lui l'ha voluto fortissimamente. Dopo pellegrinaggi in altre cucine e le idee molto chiare ha desiderato un suo posto nel suo paese. Che di notte, con quel corso che loro chiamano piazza, dal dehor dove anche di questi tempi si cattura la brezza, è spettacolare. L'impresa sa doppiamente di sfida se si pensa che qui ha portato piatti di pesce come li potreste mangiare a New York. La tartare di orata, le polpettine di ricotta e salmone, gli scampi alla piastra, il fritto di calamari e verdure, il polpo al vapore con fagiolini cannellini mi piacciono perché non sono sfacciati. E poi mi piace che se uno vuol venire qui a bersi un cocktail o una bollicina (Filippo è il Re delle bollicine, altra sfida interessante) e mangiarsi due cappesante con vista piazza, può farlo tranquillamente. Se una cena costa sui 40 euro senza beverage, un rito all'imbrunire ne costa nemmeno 15  Magari la volta dopo tornerà a mangiare, ne sono certa. E il pranzo della domenica avrà tutto un altro sapore.


Il Salotto
(gusto e cortesia)
via Matteotti 84
0516800592
aperto pranzo e cena
chiuso il lunedì
ad agosto, attorno al 15, chiuderà una settimana

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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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