La storia infinita della cucina bolognese che ama clonarsi senza peccato: una taverna in via de' Carbonesi

spaghetti di Gragnano alla carbonara



Prenditi una sosta. Riprenditi dei ritmi più naturali. Anche se poi, riflettendo, scrivere è per molti - me compresa- un ritmo naturale. E allora forse quel che mi son detta un mese fa è stato: fai qualcosa di eccezionale, metti a riposo il blog per un mese, come si fa coi rizomi degli anemoni. Perché poi la fioritura ci sarà, come per incanto. Era questo un pensiero rivolto soprattutto alla città, che sta andando molto veloce e che dopo anche solo due settimane di fuga nell'altrove, mi aspettava con nuove aperture, idee, progetti. Ma il mio interramento era necessario, per riprendere con più sprint una visione un po' offuscata di cose che stanno accadendo e che mi regalano più nasi storti che sorrisi. Bologna è bulimica. Il che significa che non sta tanto bene. C'è tanto, troppo. Soprattutto ci sono cloni di cose che a suo tempo mi hanno fatto arricciare le ciglia di occhi innamorati e che ora mi strappano sospiri annoiati e anche delusi. Ci sono manifestazioni che al solo pensiero mi inorridiscono. Location affascinanti imbruttite da"eventi" che tutto all'infuori dell'eccezionalità posseggono. E quindi mi rifugio nei teatri, nei club, nei concerti, nelle mostre, nelle immagini che scorrono e che offrono riposo a mente e stomaco, nutrendo l'immaginario. E mentre mi do appuntamento con Bea, dopo un po' di settimane che non ci vediamo, la reciproca speranza è quella di scoprire un posticino carino. Proprio come un tempo. Ah, nostalgia canaglia. Del solo ieri, poi, vabbè.

patate al forno nel padellino da lacrimuccia

Cosa vorresti Bea? E la domanda è per tutte e due, a questo giocoso punto. Una bella scoperta, un posto confortevole, una ricetta fantasiosa e al contempo semplice, con meno di tre parole che la descrivano nel menu. Gentilezza nel servizio, atmosfera rilassante in questo fine novembre sempre così pieno di sole e bella luce. Qualche tempo fa, tutte e due, in momenti diversi, avevamo visto di sfuggita la Taverna dei Peccati, che con un nome così mi fa subito venire in mente la tipica osteria bolognese di un tempo, quando si davano ancora nomi romantici da gioco del Mitelli. Luce fioca quella c'era, menu onesto un po' da medioevo pure, tutto il resto piuttosto moderno, secondo un gusto abbastanza in voga al momento che unisce la casa del mondo con la visione patinosa. Un bel pasticcio, insomma. Alcuni scorci, se isolati dal resto, non male. La poca bella luce di un angolo di strada del genere (c'era il ristorante cinese, un tempo, presente?) bloccata da una bella credenza. Con Bea ci siamo incastrate nel nostro tavolino. Lei adocchiando una sontuosa cotoletta e io leggendo più volte, avanti e indietro, una carta che mi lasciava poche speranze. Se non mangiate carne e non avete voglia di pasta, vi rimangono alcune voci note con cui vi troverete a fare i conti tutta la vita: sformatINO, verdure grigliate, roba così. Ah, e resterete fermi agli antipasti, che spesso vi risolvono la vita. Ma del resto se son voluta entrare in un locale che fa cucina tipica bolognese già dal nome, saran poi grane mie. E penso anche che un posto così, alla fine, renderà felici tante persone che magari a pranzo, staccando dall'ufficio, han voglia di mangiare proprio come mangiano a casa loro. Che strano, penso, a me quando vado fuori, piace mangiare come non mangio a casa. Eh eh. Io prendo quindi lo sformato di verdure con crema di parmigiano e poi un contorno, le patate al forno, che sono sempre un termometro della cucina, in fondo. Sono mesta, ma va bene. Bea invece va sugli spaghetti di Gragnano alla carbonara. Ripenso per un attimo che potrei prendere i cappellacci di zucca chiedendo di togliere il ragù, ma non ne ho voglia e i tortelloni mi farebbero un po' tristezza. Chiacchiere, annotazioni, e arrivano i piatti. Che ci sorprendono però per l'abbondanza degli spaghetti e per la cura di quelle patate servite in un padellino da lacrimerai, come direbbe Ivana. Sorridiamo, mangiamo, pensiamo che i gestori sono gentil, non sappiamo se ci torneremo, abbiamo speso davvero poco. Andiamo a farci un caffè estivo da Zanarini Bea?


La Taverna dei Peccati
via de' Carbonesi 16
0510390749

Commenti

Post più popolari