Il collettivo di fornai e mastri birrai: c'è Brisa in Galliera


One Love One Bread

Anche venerdì scorso, mentre parlavo con Davide, mi è passato per la testa lo stesso pensiero che mi ha disegnato un sorriso sul volto già tante volte. Ho pensato che oggi, gli stessi ragazzi o ragazze che un tempo volevano fondare un gruppo musicale, fare la dj piuttosto che il videomaker o il grafico o la giornalista per affermare una certa dose di creatività e intraprendenza, diventano fornai, pizzaioli o birrai. Non è un'intuizione così audace se si colgono alcuni dettagli semplicemente mettendo i piedi sulla pedana di un negozio e arrivando al bancone. E' il caso di Brisa, il nuovo forno definito rurale-urbano, che ha appena aperto in via Galliera al posto di una storica bottega e che pare far felici i clienti in modo trasversale: i nuovi che si avvicinano magari attirati da certi slogan e i vecchi che si sono ritrovati di nuovo il panificio in strada, ma con un diverso appeal. 




un design davvero nuovissimo in città per questo forno che non sceglie la patina e la formica - per dire qualcosa di vicino a vintage, memoria, autenticità e blah blah blah- bensì uno stile che mi sa di altoatesino e nordico, insomma, e di baita, ecco. E l'uso di quel nero che fa risultare i magnifici lievitati bruni e dorati.


Quindi, appena arrivata davanti alla porta di Brisa, nome ispirato alla parola briciola ma anche all'avverbio che come molti sapranno (altri forse no) è la negazione per eccellenza del dialetto bolognese - ovvero il NON che non ammette repliche... es: Brìsa fèr l’èsen" = Non fare l'asino- trovate un pedanone con scritto "One love one bread" e sentite già risuonare in testa la voce del mitico Bob rastone e automaticamente finite la frase già alterata con un  "Let's EAT together and feel alright". Per di più poco prima avete letto "Hardcore bakery" impresso sul legno ai piedi della vetrina e poco dopo "yeast coast" sulla maglietta della signorina con fazzoletto in testa dietro al bancone. E insomma, due o tre riferimenti sui giochi di parole utilizzati dalla comunicazione del nuovo forno affiorano nella vostra mente malata di rock'n'roll. Che poi tutto torna, quando la sera, passando in bicicletta davanti alla serranda chiusa, notate la B gigante stilizzata (insomma, vien da pensare, si son fatti loro il pezzo di writing così nessun altro gli fa gli scarabocchi spruzzati) e in basso a destra una firma che è una certezza: Rusty.

il portico di via Galliera, arrivando da via dei Mille e andando verso Brisa, la mattina, con il sole, è strepitoso

ogni giorno arrivate da Brisa e trovate i pani lievitati naturalmente realizzati con farine di frumenti locali italiani e antichi, pizza e focaccia in teglia, panettoni, biscotti, sfoglie e pasticceria da forno, che si affiancano alle birre, la Soccia e la Sorbole, ricavate dagli stessi cereali impiegati per la panificazione. C'è sempre la lista dei "fuori menu", ovvero quei pani speciali che vengono cambiati tutti i giorni. Poi i classici, come il pane "non comune". Prezzo dai 6 ai 12 euro.

Questo Brisa, che è proprio dall'altra parte della via Galliera rispetto alla storica sede dell'Isola nel Cantiere (mitico centro sociale di fine anno Ottanta con lo slogan "Stop al Panico"), è una di quelle imprese di nuovo stampo che potremo anche chiamare collettivo, no? Quattro ragazzi, Esmeralda, Giovanni, Pasquale e Davide, età media 35 anni e un passato in altri lavori, dall'avvocato al videomaker, si incontrano all'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Iniziano poi un lungo pellegrinaggio  imparando a fare pane, pizza e birra nelle migliori botteghe nazionali dei settori, Panificio Davide Longoni, Pizzarium di Gabriele Bonci, Birra del Borgo. Poi Bologna. Sembra una favola, ma è una realtà di lavoro serrato: si comincia la mattina con le brioche e si chiude la sera con le birre fresche. In mezzo una giornata di pane, pizze alla romana, panettoni, sfoglie, pasticceria da forno. E la notte? E' sempre troppo piccola per loro.

via Galliera 34/d
dalle 8 alle 21
051248556

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