Una gita a Ferrara, tagliolini ai ricci di Buriani e il furioso Orlando



andare prima di sabato a Palazzo dei Diamanti sarà il colpaccio, altrimenti prenotate online il vostro biglietto un giorno prima per non fare la fila

Non so voi, ma quando a me qualcuno di passaggio a Bologna chiede quale altra città dell'Emilia Romagna vale la pena di visitare, mi vengono subito in mente i mosaici di Ravenna. Però poi consiglio sempre Ferrara. E' un amore antico il mio, fin da quando ragazzina prendevo il treno per andare a Palazzo Schifanoia a studiare gli affreschi dedicati ai mesi e ai segni zodiacali, preparandomi per la tesina di terza media. Camminare per le strade del centro, a fianco del portico della cattedrale costellato di botteghe che ti regalano un vero e forte viaggio nel tempo, lungo il Corso Ercole I d'Este o sulla via Scandiana, sono esperienze metafisiche, perché Ferrara è proprio così, spesso su un'altra dimensione. Se poi ci andate in questi giorni, prima che finisca la mostra sui 500 anni dell'Orlando Furioso e su "cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi" (fino al 29 gennaio) al Palazzo dei Diamanti, la vostra passeggiata sarà sospesa e ancor più magica se costellata da qualche rito frivolo.


viaggio a Bali: banana caramellata, riso al cocco, sorbetto di lime e cremoso alle arachidi di Alessandra Buriani più divertissement al cioccolato offerti a fine pranzo

Perché ogni volta che si fa una gita poi, non è bellissimo mettere un po' di tappe lungo la strada? Come una caccia al tesoro, che troverai solo dopo aver scoperto alcune tracce che rendono il viaggio un po' più speciale. E quindi: perché non soddisfare il desiderio di andare da Buriani, finalmente, dopo che hai letto e riletto il menu e immaginato come potrebbero essere quel dolce balinese e tutti quei profumi esotici anche se siamo nella Bassa? La prima tappa, dico all'Adorabile, sarà a Pieve di Cento. Che dai, è proprio a metà strada. Poi per andare a Ferrara ci sarà una mezz'oretta in mezzo alla campagna immersa nella nebbiolina, non pesantissima, giusto un velo che avvolge di mistero tutto il paesaggio. L'arrivo a Pieve e al ristorante, che è proprio "on the road", a un crocevia di destini territoriali, è un'inaspettata costruzione elegante e rustica al tempo stesso. E quando entri al Ristorante Buriani la luce è un bagliore che sa di mare piuttosto che di Bassa. Sarà forse questo menu che raccoglie geografie esotiche del mondo? Solitamente quello che troviamo nel piatto è frutto di una testa che emana le sue vibrazioni trasformate in scelte anche sullo spazio attorno alla cucina (e qui il regno dei fornelli lo guardi da una finestra posta come un quadro in mezzo a una sala). 
Tagliolini e coda di rospo


E la testa di Alessandra Buriani, che col fratello ha "ereditato" dai genitori il ristorante aperto nel 1967, è quello di una curiosa viaggiatrice che ogni tanto parte e riempie la valigia di emozioni e suggestioni. Tutto finisce in pentola. Come i miei tagliolini ai ricci di mare, mandorle e bergamotto o l'anatra crispy (frittura caldissima alla balinese) purea di zucca e lemongrass e polvere d'aceto balsamico che ha preso l'Adorabile, mentre io, sul secondo, ho puntato sulla coda di rospo al pane croccante, salsa al mandarino e indivia. Parliamo di esotismi, ma poi tutto quel che mangiamo è fatto con ingredienti nostri: questa è una filosofia che mi piace moltissimo. Concludiamo col dolce, il "Viaggio a Bali", e riprendiamo la strada verso Ferrara, perché c'è ancora la mostra da vedere. Ma, un passo prima, ci concediamo un caffè al Giori, proprio a fianco del castello, quello dentro alla struttura di vetro che sembra una serra. E un passo dopo, quando usciamo, ci aspetta la cioccolata con la panna in quella cioccolatai dentro la torretta, proprio a fianco del Duomo. Perfect Day.


Gita a Ferrara
500 anni dell'Ariosto, Palazzo dei Diamanti
Ristorante Buriani, Pieve di Cento

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