Marketing e territorio: Bottega Modena e la valorizzazione della provincia

l'acetaia del Cristo, tra i fondatori di Bottega Modena

Martedì sera sono andata in gita nella bassa modenese. E' una zona, quella, che conosco pochissimo, perché della mia regione ammetto di avere solo un unico e grande culto: la Romagna, forse prima la mia città, Bologna, ma la Romagna è il mio stato d'animo 365 giorni all'anno. Però quando ci sono appuntamenti  che percepisco come stimolanti per fare aggiornamento territoriale, allora parto. E gita sia! L'occasione che mi ha portato in questa bassa è stata la presentazione di "Bottega Modena", un brand creato da produttori che si sono trovati insieme prima nel quadro generale delle bontà della zona, poi - purtroppo- nell'irruenza del terremoto e, infine, nel fare rete per valorizzare la zona, rilanciando le produzioni e andando oltre. Inventando un marchio che forse può ricordare "Selezione Modena", dedicato alle eccellenze della Ghirlandina, ma in effetti si spinge più in là, perché le aziende unite hanno già da tempo un domicilio individuale e sotto questo marchio-cappello, hanno invece fondato una società con una dimora condivisa - una bottega, appunto- per show-cooking, shopping e degustazioni, magari dopo le visite alle aziende e ai negozi. Allora sulla via Emilia, in località San Prospero, convergeranno tutte le vostre voglie di scoperta se si tratta di Lambrusco, aceto balsamico, dolcezze e sfoglia e molte altre tipicità. Ah, e in tutto questo, cultura accresciuta a parte, ho trovato un nuovo amore. Si chiama Mirandolina ed è il dolce specialità di Mirandola, creato un po' di anni fa dalla Pasticceria Busuoli.






E' buffo quando si parla di specialità, i dolci ad esempio. Molti si approcciano alle novità con aria sufficiente, affermando che insomma, un dolce può essere buono finché si vuole ma non ha l'autorità dei grandi del passato giunti fino a noi. E perché mi chiedo io? In fondo la torta Barozzi è stata ideata nel 1886, mica tanto tempo fa, e oggi è adorata. E poi non era l'Artusi che scriveva che c'è un momento in cui tutte le ricette sono state un'innovazione prima di diventare tradizione? Ecco, secondo me la Mirandolina va in questa direzione: noci modenesi, pere IGP modenesi, cioccolato fondente al 62% di cacao, burro affiorato, farina semi-integrale macinata a pietra (Mulino Quaglia) e lievitazione lunga lunga con pasta madre di 35 anni, io quando l'ho assaggiata ho provato gioia. Mi piace il packaging, la dedica alla Locandiera, l'invenzione e l'intuizione geniali. La pasticceria Busuoli, fondata 50 anni fa da Goliardo e Bianca e oggi portata avanti dai figli Cristina e Tiziano, è tra i protagonisti di questa Bottega, la cui storia parte nel 2015, quando le aziende della Bassa provano a uscire faticosamente dalla ricostruzione post terremoto. E' un desiderio che viene intercettato da Marco Bongiorno di Eureka 360, che chiede alle aziende - diventate molto unite nei mesi più duri-  di unirsi in nome di un nuovo progetto. Quindi attorno a Cantina Paltrinieri di Sorbara, Acetaia del Cristo di San Prospero, pasticceria e cioccolateria Busuoli e pastificio Le Follie di San Possidonio , il brand Bottega Modena accoglie anche altri produttori di cosiddette eccellenze e mira all'apertura di altri punti in Italia (Verona e Milano) e oltre confine. Nel frattempo, apertura il primo aprile.

Lambrusco Doc di Cantina Paltrinieri

Bottega Modena
via del Mulino 1
San Prospero, Modena

Commenti