Diario di Ibiza seconda parte: un giro tra fincas e affacci sul mare


la mia cala ( e non solo mia) del cuore. Di questa non svelerò il nome, ma se pensate di andare a Ibiza, avete tutte le coordinate visive per rintracciarla. Dico solo che è nella parte est.
Con la prima pioggia della stagione mi è proprio venuta voglia di creare un nido di calore, bellezza e sogno in questo post, dove vi racconto il nuovo viaggio a Ibiza. In 12 mesi è stato il terzo, per dire quanto ormai io sia catturata dall'evocazione dell'Isola Bianca. Perché è proprio così -e non è per niente fuori luogo visto che questi sono i mari solcati da Ulisse, dove l'eroe acheo non seppe resistere al canto delle sirene che popolavano l'isola rocciosa di Es Vedrà, proprio di fronte a Cala D'Hort- quando arriva settembre e l'estate sta svanendo, mi ritorna in mente il pensiero di Ibiza e non resisto, voglio andarci. Il fuori stagione (prima o dopo l'estate) mi tenta parecchio, è ormai il mio stile di viaggio preferito.
Questa volta sono partita con l'idea di visitare un po' di fincas, le case di campagna che racchiudono alcuni dei ristoranti o caffè, ma anche negozi, più belli dell'Isla. Di giorno viaggio nelle campagne, di sera in riva al mare. Questa Ibiza è davvero perfetta per me.





alla Paloma: è aperta tutto l'anno a Sant Llorenc de Balafia. Vasto giardino con varie postazioni, cucina a vista e parte interna molto accogliente e con stile gipsy/hippie/chic.

la vista sulla vallata di questo ristorante ricavato da una casa di campagna da una signora italiana

piatto vegano verdure e soba: si mangia fino alle 4 del pomeriggio da mezzogiorno. Poi cambia scenario e si prepara alla cena della sera



 questi sono i magnifici sorbetti di melagrana dello chef Boris Buono, che ha lavorato al Noma (è italo-danese) e che da tre anni si è trasferito sull'Isola, dove ha aperto prima Ibiza Food Studio in centro a Dalt Vila (ora Taller de Tapas) e poi il Food Studio nella Finca, la sua casa di campagna a Sant Llorenc de Balafia, dove si può anche dormire. Più sotto vi parlerò del bellissimo ristorante in casa, questa invece è l'unica foto che decido di mettere di quel che ho mangiato, perché il resto non penso valga la pena. Ok, a parte il chevice d'apertura, la pizza e la lasagna (che poi era un pasticciaccio, davvero un casino di piatto) erano per noi fuori luogo. Per noi in quanto italiani e grandi appassionati di cibo, che preparazioni così possiamo farcele a casa molto più buone o mangiarle alla trattoria X di Bologna, cucinate con gli occhi chiusi. Peccato aver preparato una serie di piatti del genere (anche se Buono è di origine napoletane  questo non vuol dire che cucini l'Italia in modo superlativo) sapendo che a pranzo ci sarebbero stati quattro italiani. Aveva proprio la faccia di uno di quei menu con cui in Italia accalappiamo i turisti. 35 euro per cheviche, mezza pizza a testa, pasticciaccio e sorbetto grande come un tappo era un prezzo al limite, digerito solo per il magnifico posto, ma i 4 euro pagati per un caffè fatto con la moka, ci sono sembrati davvero una rapina. Insomma, con quattro bicchieri di cava a 7 euro l'uno, due ginger ale a 4,50 euro e 2 amari, abbiamo speso 55 euro a testa. Il mio consiglio è di andarci in questa bella Finca, ma di chiedere bene i costi e cosa mangerete, per non avere sorprese.







il nostro tavolo apparecchiato in giardino con piatti della tradizione, la brocca in terracotta coi fiori che danno un tocco memorabile alla giornata. Tutto è pensato per evocare bellezza, autenticità e senso del famigliare




l'interno della Finca. La cucina è a sinistra, molto rustica e grande e quando arrivate potete farci un giro, per salutare lo chef

mangiare in giardino all'Ibiza Food Studio nella Finca


Mercatino hippy a Las Dalias: ogni sabato fino alle 7 di sera. Potete mangiare al bar o anche negli stand interni. Prendetevi del tempo: c'è da vedere tantissimo e la maggior parte dei manufatti artigianali sono di grande qualità.


in vaso le piante grasse


ancora succulente in vasetto per decorare una tavola

il giardino di Aubergine, parte del collettivo Atzaro nella campagna tra Santa Gertrudis y Sant Miquel. E' aperto tutto l'anno a parte il mese di febbraio. La cucina è mediterranea, particolarmente vegetariana, utilizzando il concetto dal giardino alla tavola con sincerità.


la parte di ristorante Aubergine dentro alla boutique dove acquistare cose carine per la casa, abiti e gioielli


le borse di paglia coi manici in cuoio come porta fiori

liquore porta fiori e bottiglia che sembra cologna


liquore di erbe ibizenche: molti ristoranti di campagna lo fanno, ma il più buono è quello della trattoria Anita

tavolino da imbosco all'Amante in riva al mare, sovrastato da una montagna e racchiuso in un giardino meraviglioso. Riaprirà il prossimo anno, ora chiuso per fine stagione


ottimo polpo alla brace (al Josper) da Amante, ma anche carpaccio di gamberi e un'eccellente tartare di barbabietola


il tramonto più bello l'abbiamo visto all'Hostal La Torre, anzi, un dopo-tramonto da urlo, mangiando ottimo pesce e godendo del servizio molto gentile. Chiedete il pescato del giorno, il più vicino a una cucina della tradizione. E bevete cava Anna Codorniu.


guardando Es Vedrà dalla spiaggia: andateci munite di un desiderio lucido. 


Diario d'ottobre

La Paloma
Carretera di Santa Gertrudis a Sant Llorenc
Sant Llorenc de Balafia

Aubergine
Carretera de San Miquel, km 9,9, 07815 Sant Miguel de Balansat.

Ibiza Food Studio
Venda de Benirras par 233 Can Aubarqueta
Sant Llorenc de Balafia

Hostal La Torre
Urbanización Cap Negret, Ctra. Cap Negret, 25
Sant Antoni de Portmany

Amante
Cala Sol d'en Serra, Calle Afueras, s/n
Cala Longa



Commenti

  1. Sei troppo gentile. Per me l’Ibiza Food Studio è da cancellare dalla faccia della terra. Il posto è bello (meno di altri sull’isola), ma loro sono veramente dei ladri presuntuosi che nascondo la loro essenza dietro una facciata di falsa accoglienza. Spero che chiudano, perché non c’è giustificazione per un posto così. Lavorano per spennare il turista

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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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