Voglio aprire un ristorante, ma come lo comunico? Knife and Fork vi dice come
comunicazione coordinata per Fazer Cafè di Helsinki, Finlandia, uno dei luoghi scelti da Knife and Fork per rappresentare la cura dell'immagine necessario nel mondo del cibo e del bere |
A piedi si entra nel particolare perché si può indugiare. E ci si sofferma su insegne, vetrine, colori, grafiche, stili, modi. Si entra nei posti per dare un'occhiata e si notano le divise, si prendono i bigliettini da visita, si fa scivolare in tasca una bustina di zucchero (quante ne ho nel barattolo trasparente, di zuccherini marchiati di tutto il mondo ), magari si piega un tovagliolo e si acquista una cosa tanto per... portarsi a casa il sacchetto o la sportina. Sono da sempre una collezionista di "identità visuali" - siano esse del mondo del cibo o della musica, dell'arte o del cinema, quel che amo è il segno che sta dietro alla comunicazione- la mia casa è un archivio e un gran casino, per essere più sincere, e quindi, quando sono incappata in "Knife and Fork" della casa editrice Gestalten, sottotitolo "Visual Identities for Restaurants, Food and Beverage"... non ho potuto che provare gioia. Quella soddisfazione che si allarga in un sorriso sulla faccia del compulsivo.
identità aziendali intelligenti possono aiutare business di nicchia ad avere successo |
Gestalten è una casa editrice tedesca che frequento da tantissimi anni. Se tieni d'occhio Gestalten sarai sempre aggiornato sulle tendenze del mondo cultural-pop. Street art, stile, interiore design o product design, nuove strategie architettoniche, tipografia, illustrazione, fotografia e naturalmente food and beverage. I libri sono in inglese, ma questo- anche se la lingua straniera non è il vostro forte - non vi impedirà di trarre ispirazione visuale. E davvero mi sento di consigliare Knife and Fork a tutti quelli che stanno pensando di aprire un caffè, un ristorante, una paninoteca, una birreria, una sala da te', una pizzeria al taglio, una vineria, perché ormai, in una città come Bologna o italiana in genere, il discorso attorno al cibo è talmente importante che una cura della sostanza passa davvero anche attraverso la sua comunicazione d'immagine. Poi certo, ci sono posticini tradizionali un po' scalcagnati che emanano splendore, ma se ci pensiamo anche quella è un'immagine ben chiara che ci vuole comunicare verità, memoria, territorio, genuinità e che non viene cambiata perché ormai è entrata nell'immaginario di tutti. Quello che mi piace del libro è che sceglie esperienze gastronomiche piuttosto alternative e indipendenti, non major per intenderci. Non ce n'è nemmeno una italiana, purtroppo, ma magari non sono ancora passati da Bologna (l'unica testimonianza in italiano è quella di una gourmet grocery, Gabbani, di Lugano!!!) , anche se in generale devo ammettere che in città di realtà con una comunicazione forte - e parlo di grafica coordinata - non ce ne sono. Sono solo le grandi aziende, le multinazionali, a praticarla. Ma se invece iniziassero a farlo anche i privati? Il libro parte proprio da questo: esplorando come identità aziendali intelligenti possano aiutare business di nicchia ad avere successo. Nomi, loghi, font e colori devono entrare con attenzione nella presentazione del prodotto, espresso davvero attraverso tutte le cose (dalla sportina al tovagliolo, dalla bustina di zucchero al biglietto da visita, dal cartellino per i prezzi al menu) di cui parlavo in apertura. Il "merchandising" del vostro negozio, tanto per usare un modo di dire rock'n'roll (il che mi rende felice) sarà il valore aggiunto del cibo che proporrete, che resta sempre la cosa più importante, sia chiaro.
quando guarderete la carta a scacchi di Baker D. Chirico a Melbourne, vi gusterete ancora una volta quella baguette favolosa... Il design è curato da Fabio Ongarato Design |
Puebla 109, Colonia Roma, Mexico City, e un'identità aziendale curata da Savvy Studio che gioca con una grande varietà di temi vintage |
Bonnard, Ciudad Oregon, Mexico. L'immagine di questo gourmet sweet shop che abbina macarons con te' francesi,è curata da Anagrama
Tip the Chef è un ristorante di Atene dove pagate quel che ritenete giusto. L'immagine è firmata Big Horror Athens |
Knife and Fork, Gestalten
Visual Identities for Restaurants, Food and Beverage
Editors: Robert Klanten, Anna Sinofzik
euro 39,90
Interessantissimo!!!!!
RispondiEliminaFammici mettere mani e naso......che ne ho bisogno:)))
A proposito, pure io sono una collezionista seriale di bustine di zucchero, ma anche di stuzzicadenti........quelli ormai sono rarissimi!!!!!
In verità anche di ricevute dei ristoranti, ne ho in archivio migliaia.
Ma Fabiana, devi utilizzare tutto questo materiale (anche vintage, mi pare) per qualche allestimento! e tienimi informata sul ristorante con la serra attorno...amracmand!
EliminaSarà che io sono strana, un po', ma se i "dettagli" sono interessanti mi sembra anche di mangiar meglio, e non concordo affatto con chi dice che al ristorante o al bar si va solo per il cibo, per me anche il "packaging" è fondamentale e questo libro sembra fighissimo.
RispondiEliminaIo lo leggo e lo rileggo cara Marilù, per imparare, soprattutto, e ogni volta trovo bella ispirazione!
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