Palermo, Silvana e un giro a Ballarò

Questa settimana sono stata molto assente. Non avrei voluto ma a volte situazioni non calcolate ti portano a reagire in fretta e a tagliare fuori un po' di cose. Diciamo che in questo momento ho un po' di cose che si accavallano: sto iniziando a impacchettare per il trasloco (è a fine agosto, ma io inizio per tempo vista la valangata di roba) e contemporaneamente sto finendo il libro "Ricette delle Nuove famiglie d'Italia" che dovrò consegnare venerdì prossimo 9 luglio. E per fortuna che mi son stati concessi giorni in più. Poi certo, devo anche lavorare e trovare sempre nuove idee, che il mio lavoro è fatto un po' così.
Su tutto questo non ho nulla da dire, era messo in preventivo. Però è successo che venerdì notte sono stata derubata. Furto con destrezza si chiama: tornavo a casa in bici verso mezzanotte e mezza e un motorino mi si è avvicinato rubandomi la borsa. Con dentro la vita. Non credo di essere l'unica che in un momento così ha pensato: ma noi donne, abbiamo sempre bisogno di portarci la casa dietro? Pare proprio di sì. Questo episodio è successo quando il giorno del mio compleanno, 1 luglio, era per fortuna terminato. Almeno, dico: son stata fortunata!
Vabbè...ecco perché l'assenza.

La settimana, fino al momento del furto, era stata comunque davvero entusiasmante. Domenica scorsa l'ultimo set fotografico con 5 famiglie. E martedì siamo stati, io e Giovanni, il fotografo, a Palermo, dalla signora Silvana, una delle vincitrici con la sua ricette di trigliette ripiene. Una giornata meravigliosa. Un regalo di compleanno bello bello.

Silvana ci ha dato appuntamento alla fermata vicino al porto del pullman che porta la gente dall'aeroporto al centro città. E, quando ci siamo incontrati, è stato subito come se ci conoscessimo da una vita. Lei si stava lamentando del casino, che non si può camminare da nessuna parte. Io me la son trovata di fronte e le ho detto...è vero! Ma non sapevamo, entrambe, chi eravamo. Io ho subito dopo esclamato: "Silvana!". E così fu!

Silvana ci ha quindi prelevati e portati a casa dell'amica Adele che ci avrebbe ospitati per la foto (la famosa foto sulla scala di Giovanni che ogni famiglia del concorso ormai conosce) e per un pranzo.
Io e Giovanni eravamo abbastanza increduli di questa immediata ospitalità. Ma ci siamo anche detti: probabile che ce lo meritiamo! E così via per le strade di Palermo in un giorno di fine giugno torrido ma ventilato. Siamo arrivati in un quartiere con tanti palazzoni anni settanta di quelli belli però, che hanno la terrazza e per ogni terrazza crediamo, una veranda. Come quella di Adele. Che sogno, davvero. Adele ci ha accolti offrendoci pranzo a base di venticello, spaghetti con zucchine, uova sode (l'ho trovato simpatico e curioso), una caprese sfavillante e infine un magistrale caffè.

Dopo pranzo Silvana si è infine offerta di farci fare un giro per Palermo. In due ore cosa potevamo fare? Parcheggiare nel centro e girare a piedi per scoprire chiese, mercato, strade e visioni di una Sicilia suggestiva, a volte darkissima altre solare, naturalmente.

Le quattro e mezza sono arrivate in fretta ma ci siamo presi tutto quel che potevamo. Cannoli, pasticcini mandorle e pistacchi compresi. E per finire un dono della cara Silvana: pane e panelle to go!