Le nazioni insieme non fanno la guerra dello stomaco
Domenica, ieri, era caldo. E la luce magica. Di un autunno appena cominciato e di un'estate mai finita. Si chiama estate di San Martino questa condizione meteorologica. In altre terre la chiamano Estate Indiana... quindi il bel tepore in un momento dell'anno in cui dovrebbe già essere freddo.
Con questo delizioso caldino, ieri sono stata a Castello di Serravalle, un paese nella provincia di Bologna, dove da qualche anno succede un pranzo molto interessante: alcune signore di provenienze diverse del mondo, cucinano assieme per dar vita a un menu. Strepitoso. Questa giornata culinaria senza frontiere fa parte degli avvenimenti di Segnali di Pace...una lunga manifestazione dai contenuti necessari.
Vorrei quindi raccontarvi del mio pranzo, occasione, del resto, anche della primissima presentazione del libro "Ricette delle Nuove Famiglie d'Italia". O meglio, del progetto...visto che il libro ancora non c'è. Ma ci sarà quando, il 30 novembre, verrà presentato invece, nella sua forma più smagliante e cartacea, alla libreria Ambasciatori di via Orefici: date un'occhiata a fine calendario...è saltato un pezzo del testo, ma si capisce lo stesso cos'è ;-).
Con i ragazzi di Procope, che sono i miei angeli custodi e hanno collaborato alla riuscita del libro-concorso, siamo stati invitati dalla signora Agostina Betta (che coordina il tutto) a Castello di Serravalle per parlare del progetto, perché questo pranzo parte da uno stesso presupposto: far partecipare i cittadini alla composizione di un ricettario comune. E, visti i grandi spostamenti verso l'Italia accaduti negli ultimi anni, il ricettario parla diverse lingue e profuma degli odori sublimi delle cucine del mondo.
Siamo così partiti io e Stefano, che è poi Stefano biodinamico e forse ne avete già letto qui (Giovanni, il fotografo, ha purtroppo avuto un contrattempo con l'auto) in compagnia di una delle famiglie bolognesi (d'adozione) che hanno vinto con la loro storia e la loro ricetta: Satomi, giapponese, Stefano genovese. L'occasione, appunto, un pranzo dai sapori internazionali. E che sapori.
Il menu della pace, come è chiamato, proponeva: lasagne al forno emiliane, couscous di carne e verdure dal Marocco, locrio, un piatto unico di riso e fagioli, pollo, frittelle di manioca e plàtano da Repubblica Dominicana e Ghana, torta salata Mimosa e frittelle di patate da Russia e Ucraina, pesciolini affumicati del mar Baltico su crostini dalla Russia, involtini sarmale dalla Romania, torta di frutta sempre dalla Romania e dolci misti dall'Italia. Ecco, io adoro un menu così. E, a parte lasagne, riso che erano molto carnivori (il couscous leggermente di meno e ne ho assaggiato un po', soprattutto per la consistenza...perché mica era quello precotto!) ho scoperto sapori nuovi. Esprimo una grande soddisfazione in particolare per le frittelle di patate, quelle di manioca, i pesciolini, le banane arrostite e salate e la torta Mimosa...una scoperta! Se da noi la Mimosa è la torta con l'effetto floreale dato dal pan di Spagna, in Russia e Ucraina l'effetto è dato dall'uovo sodo sbriciolato. E l'interno è una sorta di insalata russa con tonno.
Alla fine del pranzo sono state votate le ricette migliori. Ha stravinto il couscous di Ilham e Asmaà, che comunque è già un piatto che mette tutti d'accordo da un po' di tempo, no? Ma hanno vinto tutte le donne che hanno partecipato, preparando un pranzo con amore e trasmettendo le ricette ai cittadini con un librettino fatto a mano che consulterò presto.
Per il momento vi lascio questa ricettina semplice semplice, buona buona.
E, come ha detto l'amica Satomi, applauditissima in sala, soprattutto dalle signore, "diverse nazioni insieme, non fanno la guerra dello stomaco", intendendo che la digestione è andata alla grande!
Le frittelle di patate di Maria e Olga dalla Romania
x 6/8 persone
patate 5
uovo 1
sale e pepe qb
panna da cucina 1 cucchiaio
farina per legare
aglio e cipolla a piacere
yogurt acido
Sbuccio le patate e le grattugio dalla parte bassa della grattugia.
Aggiungo la panna, il sale, il pepe e l'uovo. Amalgamo gli ingredienti in un impasto omogeneo. Tuffo l'impasto a cucchiaiate nell'olio caldo schiacciandolo leggermente nella pentola. Lascio dorare le frittelle e le scolo. Servo le frittelle calde con salsa di yogurt (un po' maionese, un po' yogurt).
Commenti
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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea