La rivoluzione mastica: in arrivo a Bologna (ancora) birra, gelato e piadina romagnola
il café de Paris in piazza del Francia, davanti a palazzo Pepoli e al confine con via de' Toschi e piazza Minghetti, le zone dove stanno arrivando alcune novità |
Non servono gruppi di potere, in questo momento storico, per guidare la rivoluzione gastronomica bolognese. Coop e Ausl, nelle nozze celebrate con l'abbraccio del comune e della confcommercio, hanno aggiunto solo un piccolo tassello al puzzle generale che, giorno dopo giorno, sta costruendo la nuova e brillante Bologna. Quella da vendere al turista. Sono infatti i cittadini in prima linea. Ognuno col suo viaggio, ognuno diverso, ognuno in fondo perso dentro i "fatti" suoi e con una vita spericolata all'orizzonte, se si pensa a tutti i cavilli burocratici che si troveranno ad affrontare, una volta che avranno girato la chiave di un negozio, per avviarlo. Mi piacerebbe riunire in un grande incontro tutti gli imprenditori indipendenti che hanno fatto ripartire la città. Che hanno già, da qualche anno, pensato di aprire qualcosa, per far girare soprattutto la propria vita, magari ferma al casello, con le sbarre abbassate da tempo. O che hanno creduto, presi anche dalla disperata visione del futuro, di iniziare un'attività per i figli, "perché chissà cosa faranno". L'uso della stra-citata strofa di Vasco non è a caso, perché proprio in questi giorni si chiude un capitolo importante della storia del costume bolognese. E, a pensarci bene, vorrei sapere cos'ha sbagliato il gestore del Roxy Bar, per abbassare le serrande proprio in un momento come questo in cui aprire un bar, un'osteria, una gelateria, una pescheria, sono mosse vincenti. Sono la "possibilità". Poi rifletto e arrivo alla conclusione che forse un tempo si aprivano meno posti ma ci volevano anche meno conoscenze in materia. Si potevano anche fare cose furbe e le attività duravano decenni. Adesso, invece, l'apertura di un posto necessita di conoscenza, studio, informazione continua. Perché, come dicevo qualche giorno fa, c'è più conoscenza, si ha più gusto, occhio per lo stile. Non si può improvvisare. La tv satellitare (e anche un nuovo modo di viaggiare dei bolognesi che non hanno più come uniche mete le Seychelles e Cortina), ha cresciuto degli esperti che guardano, provano, giudicano. E ritengono appunto - tanti cittadini, me compresa- che il Mercato di Mezzo sia stata una scommessa persa. Almeno dal punto di vista dell'atmosfera, della capacità evocativa, del compromesso tra mercato e contemporaneo. Una proposta non tanto per i bolognesi, pare a molti, quanto per i turisti. E un tassello che si incastra nel resto del puzzle, perché ormai, dopo via Orefici (in cui succederanno presto altre cose), ci sono altre vie che stanno per essere prese d'assalto. Il quadrilatero è quasi al completo ed ecco un po' di nuovo che avanza.
via Clavature, dove ha appena inaugurato il Mercato di Mezzo e dove domani, appena dopo il calice al civico 18, inaugura la sua seconda vita RosaRose, storico bar bolognese per aperitivi e mondanità |
tra Venchi e Eataly in via Orefici, si sta alzando una serranda che svelerà presto l'osteria del Podestà: birre e vini di qualità e prezzi equi… una buona notizia per essere nel quadrilatero! |
Quante novita' in vista! ho dato un'occhiata veloce al mercato di mezzo perche' c'era troppa gente per i miei gusti e devo dire che come prima impressione non mi e' piaciuto poi molto. Non mi piace l'idea dei tavoli nel mezzo, non c'e' un posto per stare un po' appartati e tranquilli. Ti ritrovi sempre gente che ti gira intorno. Ma non ho visto il piano di sopra.
RispondiEliminail piano di sopra è pieno, tra chi mangia la pizza e chi sale per cercare lì quel che cerchi tu. difficile stare tranquilli nelle ore di punta e quindi, se prendi qualcosa non resta che uscire e sedersi stile punkabbestia o elemosinante ad esempio sulla scalinata di Santa Maria della Vita. Bisogna fare un piano orari bizzarri, per farsi largo comodamente ai banchi!
EliminaIl piano di sopra è anche peggio purtroppo, impersonale , freddo al pari di un self service della autostrade.
RispondiEliminaGrande opera architettonica, ma assolutamente distante dal nostro modo "genuino bolognese " di vivere l aperitivo o la serata!!! Troppo milanese chic!
Sopra è così, è bello salire per vedere come è stata fatto il recupero architettonico. Oppure decidere di mangiare una pizza, se trovi da sederti. Per l'aperitivo…dove? come? prendi la merce e scappa sugli scalini…vedi sopra.
Eliminapraticamente il quadrilatero diventa il ghetto dei magnoni!!!! :)
RispondiEliminail ghetto dei magnoni è stupendo!
Eliminae con questa tua frase mi fai riflettere: ma se tutti aprono qualcosa e c'hanno da lavorare, ci sarà qualcuno che fa il magnone?
EliminaSi, io ho l'impressione che oggi la gente preferisca spendere soldi nella gastronomia piuttosto che il vestiti e roba simile. C'è più attenzione ai prodotti, alla qualità e forse l'aperitivo è diventato un po uno status symbol. I fighetti fanno l'aperitivo al mercato di mezzo.
EliminaTi faccio tantissimi auguri di Buona Pasqua :)
RispondiEliminaauguri anche a te Mirtilla!
EliminaLa cosa che ho trovato più inquietante visitando il mercato di mezzo sono i tre o quattro tavoli collocati esattamente sotto il grande scalone che sale al primo piano. Come hanno potuto concedere il permesso di realizzare una scala senza chiusura fra un piolo e l'altro per infilarci sotto dei tavoli su cui mangiare? Roba che se un avventore ha appena pestato una cacchina e sale la scala durante l'atto potrebbe staccarsi qualche brandello della suddetta e finire dritto dritto nel piattino di chi lì sotto sta mangiando...boh?
Eliminae ci si potrebbe divertire a gettare le briciole (per non dire altro, appunto) a quelli di sotto! è verissimo…. ormai credo che il MdM sia il protagonista di chiacchiere da caffè, conversazioni nei salotti, discussioni sui bus. S'è conquistato il primo posto.
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RispondiEliminaCiao Bebe, tu sei sempre in giro e scopri tanti angoli nuovi della mia città, ed io ti seguo sperando di trovare in tutti questi localini disponibilità di piatti senza glutine (purtoppo sono celiaca da qualche anno e Bologna non offre un granchè!). Bello comunque scoprire attraverso i tuoi occhi una Bologna in continua evoluzione! Ciao Manu
RispondiEliminasulla questione celiachia credo che ci sia ancora parecchio da fare :(
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