Le Fleur du Vin, rien ne va plus

al piano di sopra, attenzione ai particolari 

Quando apre qualcosa di nuovo in una città come Bologna, come la prende un bolognese?
Con la mia "di seconda generazione bolognese", che vuol dire che un po' bastarda dentro lo sono (e poi essendo di origini romagnole, lo son tanto) cerco di immedesimarmi.
1-ma cos'è sta roba? Le fleur du.... come cavolo si legge?
2-ma perché apre un posto così con la crisi che c'è? come gli è venuto in mente?
3-prova a dire quanto resisterà, sei mesi e poi chiuderanno
4-ma cosa vendono? mica l'ho capito

Non bisogna essere superteratera per porsi queste domande. Basta molto meno. Effettivamente, l'arrivo di un posto così frivolo e curato nel cuore della città, con un nome straniero e una geografia stilistica che non trova immediata risposta nei nostri riferimenti culturali, ci può buttare fuori di testa. E lo sappiamo, quando non si conosce o si riconosce subito qualcosa, è più facile parlarne male, denigrarla, ecc ecc. Allora meglio entrarci, no?




Cosa ci riserva un aperitivo da 10 euro seduti al primo piano del Fleur di Vin?
Perché questa metà bottega di delicatezze parigine (piano terra) e metà caffè lezioso al piano di sopra, mi pare che sia arrivata nel posto giusto al momento giusto. Proprio in questo periodo storico in cui alla nostra città tocca cambiare atteggiamento verso le cose, la vita, il mondo. Perché il mondo sta arrivando (già da un po', valà) molto velocemente sotto le due torri ed è bello non lasciarselo sfuggire. Poi, insomma, il mondo dei bordeaux e degli champagne, dei formaggi di capra o del foie gras non è il peggiore possibile, no? E in fondo, rispetto alla nostra tradizione, alle sue eccellenze, mi pare che in città si stia facendo un ottimo lavoro sulla bolognesità, anche di restyling rispettoso. Quindi, avanti tutta col nemico e ben vengano quelle idee diverse e nuove che ci creano scompiglio ma anche ispirazione.
Ok, detto tutto questo, passiamo alla mia esperienza.
foto un po' sfuocata (il mio Iphone non ce la fa più!)ma si capisce bene come son disposte le bottiglie

Al Fleur du Vin ci sono passata davanti parecchi giorni, perché in bici, duranti i giri per lavoro, in via Orefici ci finisco almeno un paio di volte al giorno. L'ho visto in progress, ci sono entrata dentro per chiedere alcune informazioni e per scoprire che c'è uno spazio, su per la scaletta, dove è carino bere un bicchiere di vino accompagnato da qualche formaggino di capra, in un giorno autunnale. Perfetto per questi tempi... Capisco che un posto così fa sorgere mille domande...e allora chiediamo, no? Così capiremo se è costoso, se ci sono più possibilità di uso.

i visual che rielaborano le fantasie dei tartan degli inglesi Plaid che hanno suonato al Robot sabato sera...
Io ad esempio ho capito solo sabato sera, quando ci sono andata per mangiare una piccola cosa (la degustazione da 10 euro al tavolo) prima di andare al Robot, il festival di musica elettronica che c'era a Palazzo Re Enzo. E solo in quel momento ho capito che si può bere anche un bicchiere al banco (dove sotto ci sono tutti i mangiarini) pagando solo il costo del bicchiere (dipende da cosa si sceglie, ma tutti i vini coi costi al bicchiere, in bottiglia da asporto o meno sono chiaramente indicati nello scaffale con tutte le bottiglie incartate nelle veline gialle e violette, i colori del Fleur) e mangiando qualche crostino. Io, in compagnia dell'Adorabile, ho scelto di sedermi e ho optato per l'assaggio di crostini e due patè di tonno (l'opzione è o 4 assaggi di formaggio o due di patè). I formaggi (con pepe uno e canditi un altroci sono piaciuti parecchio, i patè un po' meno...uno l'ho digerito la mattina dopo e nemmeno la potenza sonora di Plaid o le tastierine di Francesco Trsitano mi hanno aiutato la digestione. Ma credo sia una questione di gusti...se c'è dell'aglio o della senape in giro io non ce la faccio. Quindi, magari, quando ordinate, chiedete cosa vi portano. Anche sul vino: visto che arriva in calice, magari domandate cos'è. Se siete intenditori o veri appassionati lo farete. Io, come prima volta, mi son lasciata trasportare anche dall'esperienza. E ho comunque molto apprezzato quell'Haut Gravelier (un bordeaux) dal profumo di ciliegia!
una nuova finestra gastronomica si affaccia su Bologna. Questa è al primo piano de Le Fleur du Vin


Da quel che mi ha detto il signore che ha aperto il posto con (credo che siano proprietari insieme) la gentile signora dai capelli a caschetto che sta dietro al bancone, la scelta è caduta sulla Francia per un grande amore verso questo paese. E come dargli torto? Ricordo ancora il mio ultimo dell'anno in Costa Azzurra e tutta l'ispirazione che n'è derivata. Poi, per la questione vini, ha fatto una grande ricerca e ha trovato due aziende (secondo voi mi ricordo il nome? è che ho fatto caso ad altre cose...e poi io non sono per niente un'intenditrici di vini e Champagne) con cui ha rapporti diretti. Niente distributori, così i prezzi possono essere moderati perché si saltano vari passaggi e il costo delle cose dipende da quello del carburante.
Alla fine della fiera credo che ci tornerò. Magari evitando i patè di tonno.
Mi diceva l'Adorabile, che essendo genovese è uomo pratico e attento alle spese (e molto più bolognese di me per altre cose), che lui non capiva molto perché uno ci debba venire in questo posto. Io gli ho fatto notare che effettivamente non è che a lui venga spontaneo invitare i suoi amici velisti e lupi di mare tra crinoline e centrini e sedie rivestite. Anche se secondo me dovrebbe. Io, gli ho detto, non vedo l'ora di venirci con le mie amiche qui, perché secondo me è un posto dove i pettegolezzi autunnali vengono benissimo.

Le Fleur du Vin
via degli Orefici 7
Bologna
0519370466
aperto dalla mattina alle 9 di sera

Commenti

  1. Di questi tempi ogni novità che apre è una scommessa se non un azzardo. Ma ben vengano le novità e i temerari.
    In più come dicevi tu mi sa che quella è una zona veramente in fermento, ed io sono contenta che Bologna non sia cultural-gastronomicamente addormentata!
    Non so quando mi ricapiterà di andare in centro, ma aggiungo anche questo posticino alla lista..
    a dopo! bacioni, Francy

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    1. ciao Francy! magari alla prossima pirottinata facciamo un assaggio di formaggi e vini francesi:) a plus tard....

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  2. La geografia stilistica del locale (bellissima questa definizione) a noi piace, è ricercata ma non troppo, esce dal solito deja vu ed è intima quanto serve per raccogliere pettegolezzi o piuttosto flirtare, ci piace insomma. E tu ci hai incuriositi, di sicuro io sorvolerò sui patè perchè per natura non ci vado matta, ma per il resto sono aperta a tutto e un buon bordeaux si intona perfettamente con questi giorni autunnali. Ci andremo.
    Baciotti da Sabrina&Luca

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  3. Sono tornata poco fa da Bologna dove non ultimamente riesco ad andare troppo poco, e come non notare questo posto??? non ho avuto modo di entrarci, ed ero vagamente curiosa, ma da quel che hai scritto...next time ci faccio un salto e una bevutina :-)

    ps: mi daresti un condiglio su dove portare una persona speciale in visita a Bologna?

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  4. Ho provato il locale sabato scorso per un aperitivo, dopo alcuni precedenti passaggi di corsa davanti alla vetrina, che mi aveva comunque incuriosito. Devo dire che ci siamo trovati davvero bene, ottimo vino e assaggi di formaggi, atmosfera rilassata ma curata, torneremo sicuramente. complimenti per il blog (che ho scoperto proprio cercando fleur du vin su google).
    Costanza

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