Ca' Pelletti, il format che celebra l'Artusi tra Romagna e Toscana
L'ho letto e riletto più volte il menu scritto sulla tovaglietta di carta color marrone chiaro chiaro, con i disegni degli alimenti, gli asterischi che indicano le ricette dell'Artusi e le scritte con quel font così bellino e di una semplicità un po' retrò. L'ho letto qualche sera fa prima di addormentarmi, in un momento di lucidità lontano dalla frenesia mentale. Come si legge un ricettario (e so che anche molte e molti di voi li leggono i ricettari prima di addormentarsi...), con l'attenzione agli abbinamenti e immaginandone la preparazione. Ma anche facendomi scenari di convivio di fine Ottocento, viaggi lunghi e senza i mezzi che abbiamo a disposizione oggi tra Toscana e Romagna. E ripescando dalla memoria un po' di vissuto famigliare, visto che la mia nonna paterna (arzdora sui generis, a dire la verità) veniva proprio da quelle zone dove il passatello incontra il picio. Penso che con me, Ca' Pelletti, locanda Italia, abbia colto nel segno. Colpita e affondata nei ricordi. Ca' Pelletti ha mosso qualcosa tra le radici, pur essendo un posto del mangiare di matrice molto contemporanea che, come la maggior parte dei piccoli ristoranti che si stanno lentamente diffondendo anche nella nostra città (oggi ci piace molto chiamarli bistro' alla francese, per la ricchezza evocativa di atmosfere parigine... ma perché non lavorare di più sul nostro vissuto? Ca' è molto bello ad esempio... seppur tanto local), fanno orario continuato con focus sul pranzo. Questa locanda dal gusto urbano è la nuova arrivata in via Altabella, dove fino a un anno fa c'era Omelettes e Baguettes, un posto che a noi bolognesi, sempre così a corto di innovazione gastronomica e un po' paurosetti dei cambiamenti (NB: fino a qualche tempo fa) aveva fatto proprio sognare.
Uno scorcio della locanda su via Altabella, sotto raviolotti polenta e montasio, e ancora sotto la parete con le copertine della rivista di cultura romagnola illustrata la Piè. Al centro il menu, a destra in alto le vetrine del Ca'Pelletti sulla via Altabella e sotto la frittata con gli spinaci dell'Artusi
Ca 'Pelletti, divertente gioco di parole che svela già nel nome le origini romagnole di questo progetto gastronomico, la cui filosofia di base è quella di una trattoria evoluta a metà strada tra una locanda e un Pret à Manger londinese, è stata "costruita" a tavolino - e si può ben dire vista la ricerca in tutto, dal design al menu- dalla Surgital, azienda leader nel settore della pasta fresca surgelata con sede a Lavezzola di Ravenna. Un'iniziativa davvero coraggiosa per i tempi di crisi che viviamo. Ma mi rendo sempre più conto, guardandomi attorno e godendo dei tanti nuovi formati spuntati sul suolo bolognese,, che sono proprio questi i momenti in cui si assumono nuovi atteggiamenti rispetto al mercato. O si soccombe o si diventa audaci. E' una questione di mentalità.
Spese queste riflessioni, nutrite da un po' di chiacchiere con chi ha curato l'idea e il concept per Surgital, passo alla sostanza, di piatti assaggiati durante due differenti pranzi. Il primo è avvenuto quando il Ca' Pelletti ancora era in fase di rodaggio. Io e Bea, spesso protagonista con me di scorribande cibesche, siamo riuscite ad andare a mangiare - per pura fortuna e nessuna raccomandazione- in una giornata in cui la locanda era presidiata da amici e giornalisti del settore. C'era un fotografo che immortalava fiamminghe di salumi (e qui mi scatta la memoria di ex carnivora, quando la domenica in tavola era protagonista la piadina della Nonna Pina e la fiamminga con il salamino e il prosciutto tagliato grosso a mano da mio padre e pure i ciccioli), cestini di piadina e piatti di fumanti primi. E persone che assaggiavano e commentavano, dando le loro opinioni. Anche io e Bea, alla fine, ci siamo espresse. Perché ce l'hanno chiesto. Avevamo preso lo sformato di finocchi dell'Artusi (euro 5,90), la frittatina con spinaci dell'Artusi (6,90 euro....si vede che c'ho un po' la fissa, eh?) e i pici toscani con cacio e pepe (euro 6,50). Tutto bene, a parte i pici che non erano cotti bene e che erano gommosi. Ma per una giornata di rodaggio ci sta. E poi non abbiamo pagato. Ci siamo tornate ieri ed eravamo in tre, secondo giorno di apertura, e abbiamo trovato il posto pieno di gente, in pieno rush hour, con la bravissima e gentilissima cameriera che si faceva in quattro, anche se non era facile. Perché c'era davvero da fare e una sala da sola è tantissima in un momento così. Bea ha scelto gli gnocchi al pomodoro (euro 6), il compagno di Bea il tortello di zucca alla mantovana (euro 7,50) che fa parte del menu a parte "Raccolta d'autunno, i piatti di stagione", che è un'idea proprio carina. In questa lista a parte c'erano anche i miei raviolotti polenta e montasio con crema di gorgonzola leggera e nocciole (euro 7,50) anche se sul menù c'è scritto noci, che sono arrivati almeno 15 minuti dopo gli altri primi, segno di una certa confusione che ancora regna nel locale. La stessa situazione è stata vissuta anche da altri due clienti che rispetto a me erano ancor più inviperiti (e la cameriera, direi straniera dall'accento del suo perfetto italiano, è stata impeccabile, paziente e premurosa). Ma sono fiduciosa e credo che questi ritardi presto finiranno. Mi sembra che Ca'Pelletti sia una macchina da guerra con i fiori dentro ai cannoni, però, che deve essere solo un po' oliata. Le offerte del menu sono davvero belle e varie, benvenuti i carnivori ma anche i vegetariani come me. Il calore di una cucina d'altri tempi fatta coi metodi d'oggi si respira ovunque. Si recupera il dialetto per illustrare Al Talìadel al ragù, i Garganel con fricandò di verdure, i Caplett al burro e parmigiano, i Turtlén alla Cesarina. Le sezioni lasciano tutti contenti: la pasta e le zuppe, gli sformati dell'Artusi, salumi e formaggi dai migliori produttori, la piadina romagnola, dall'orto, dall'aia.... Da bere vini nostri ben selezionati, birre artigianali e per i retrò spunta pure la cedrata. C'è anche la proposta colazione dalle 7,30 del mattino, ma questo è un altro post e un'altra visita al Ca'Pelletti. Perché qui la colazione, l'ho già visto, sarà un'esperienza da fare con tranquillità (e ci sono pure i giornali da leggere e il wi-fi gratuito. Sapevatelo).
(le informazioni su via e apertura le trovate su un disco orario con il logo della locanda)
Ca' Pelletti
via Altabella 15/C/D
Bologna
Bologna
aperto tutti i giorni dalle 7,30 alle 18
051266629
Grazie per l'ennesima ottima dritta!
RispondiEliminaGiusto una cosa: il ritardo di 15 minuti mi fa tornare in mente il predecessore Omelette e Baguette... posto carinissimo, ma assolutamente out per quando riguardava il servizio, bisognava avere 2 ore di tempo da passare lì dentro... Speriamo che questo nuovo posto si metta subito in carreggiata come speri tu :)
Valentina
www.peekabook.it
ciao Valentina, che bello lo stupore che in molti provammo davanti alle vetrine e sul menu di omelette (questo menu me lo ricorda assai)...all'inizio però era meglio che verso la fine. le belle idee e le esperienze innovative e forti, nella società odierna, corrono il pericolo di andare troppo forte e frantumarsi se non sono oliate bene tutti i giorni. Questa mi sembra tale, sorretta da braccia giuste e con un background solido di ricerca. Uno dei meccanismo che più si inceppa è quello del servizio...ma anche la cucina deve essere veloce. vedremo.
RispondiEliminasi...background di ricerca nel banco dei surgelati! Almeno, questa è l' impressione che ho avuto io!
Eliminammmmmh...quei raviolotti con montasio...che voglia che mi hai fatto venire! :)
RispondiEliminacara Ivana, l'attesa è stata lunga (per fortuna che avevo un po' di tempo) ma sono stata premiata! se non c'avevo tempo credo cmnq che me ne sarei andata!
EliminaNon sapevo dell'apertura di questo nuovo posticino. A giudicare dalle foto sembra piuttosto carino. Certo che aspettare 15 minuti si può forse sopportare per cena quando si ha più tempo ma non a pranzo quando i minuti sono contati.
RispondiEliminaMi incuriosice molto questo posto, ma che orari fanno??? fino alle 18? quindi non si cenaaa?! però che bei piatti...gnam!
RispondiEliminacara Francy! adesso un paio di giorni sta aperto, ad esempio il giovedì. ma ti saprò dire di più!
Eliminaecco, quando leggo di questi posticini è proprio in questi casi che soffro di essere celiaca.
RispondiEliminauna descrizione così mi scalda il cuore... e le papille gustative!
cara Gaia, vero vero...poi c'è anche un po' di Toscana che ancor di più scalda il tuo grande cuore:)
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