Centrifuga, per un pranzo caldo vegano e vegetariano
sul bancone di Totò, ma anche ovunque a Centrifuga, c'è di tutto. Il buttasu creativo della sua gustosa camera delle meraviglie |
Freddino in questi giorni, eh? Esordisco così, con una banalità, ma del resto sono un'umana di Bologna e non riesco a brillare sempre di originalità. Mi autocensuro, però, e non posto le foto della neve, che qui fuori da casa sembra di essere in una foresta incantata.Invece, per farvi emozionare, dico che in questi giorni di pioggia e neve è speciale andare a mangiare una zuppa che riscalda il cuore e le manine, con un'amica, far quattro chiacchiere in pausa pranzo, scoprire un posticino confortevole e poi prendere di nuovo la strada dei propri progetti, impegni lavori, sogni, pale per togliere la neve. Che poi la sera mica si esce. A meno che non abbiate impegni impegnatissimi Tipo andare a due concerti nel weekend: se siete anche voi da Tricky o dai C'mon Tigre (se non li conoscete, fate ricerca!) magari ci vediamo!
la vetrina di Centrifuga si nota sotto al portico di via Nazario Sauro per quella tendina da bottega di paese e tutti i dolcetti con nastri luccicanti qua e là. Barocco e romantico questo Totò |
In altri post avrei già scritto il nome di una nuova scoperta, che solitamente svelo il posticino alla fine dell'intro. Niente paura, però, eccomi seduta con Ivana da Centrifuga ad assaggiare i due piatti del giorno e i dolcetti vegani e senza glutine dall'aspetto delizioso. Prepara tutto Totò qui - almeno, ho capito che si chiama così mentre raccontava cose che gli amici dicono di lui, che in effetti è un gran chiacchierone e qui dentro, uno spazio a metà tra il bar tipicamente bio e patinoso e la sala da pranzo della nonna più curiosa del mondo, ha fatto tutto da solo, dagli scaffali al recupero della porta anni Cinquanta che era stata orribilmente ridipinta- che ha un laboratorio in un'altra parte della città dove impasta e inforna cake, crostate, tortine di mele, muffin dolci e salati vegetariani, vegani, carnivori.
I piatti del giorno, invece, sono preparati nei bei bollitori di ferro nero, e a me e Ivana è toccata la crema di patate, funghi e grano saraceno e lo straccetto di seitan con carciofi, aneto e zenzero...anche se siamo ancora lì che ci chiediamo se quei carciofini erano di quelli sottolio...o magari erano stati messi sottolio con aneto e zenzero? E ci chiediamo anche...in un posto così pieno di cura e immaginario, avere piattini di plastica è un obbligo o una svista? Dai Totò, se puoi, dei piattini di ceramica, nel tuo stile versatile, devi proprio metterli. Ah, una nota: si fa colazione da Centrifuga (che si chiama così, credo, per la vasta proposta di bevande naturali e salutari) ma niente cappuccino: per ora le schiumine non pervenute...attendiamo fiduciose.
Centrifuga
via Nazario Sauro 23/b, Bologna
chiuso la domenica
Ci piacque tanto questo posticino!!! Ho fatto caso a una cosa: i piattini e le scodelline sono di plastica, è vero...ma è plastica super biodegradabile tanto che non è necessario neanche differenziare...aspetto non irrilevante, BebeWatson :-D
RispondiEliminaeh lo so Ivana! lui è bravo da questo punto di vista, ma non so, a volte mangiare sempre in scodellino di plastica o di quella carta speciale bio è un po' un peccato, sempre per il concetto che mangiare è sì nutrimento, ma anche piacere per i sensi tutti :)
RispondiEliminaMi intrometto, visto che io, senza troppi scrupoli, l'ho chiesto ai matti della polenta perchè sprecassero tutta quella plastica: perchè sono identificati come laboratorio e non come bar/ristorante, e in quanto tali non possono servire da mangiare se non in confezioni take away, perchè solo take away possono fare, poi certo puoi startene lì a consumare, ma sempre nel tuo bel contenitore asportabile. Anche questo posto qui è un laboratorio, l'ho scoperto quando ho chiesto del bagno: come laboratorio non è tenuto ad averlo...
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