Quando lo chef trasforma il territorio: il nuovo Marconi "less is more" tra natura e cucina
Avete presente quando siete così poco abituati a fare fughe e quando ne accade una che dura meno di 24 ore ma siete rimasti fuori a dormire vi sembra di essere stati via un intero weekend? Mi è successo così proprio ieri. Domenica sono andata a Santarcangelo nel pomeriggio per vedere uno spettacolo di sera, ma ci ho messo visita ad amica, al mercatino e poi cena. Così, quando ieri alle 10 sono ripartita (dopo colazione nel bar di riferimento) alla volta di Bologna, ecco, mi sembrava di essere stata via un'eternità. Capisco sempre di più che il segreto delle esperienze belle sta nei contenuti che decidiamo di dar loro. la "spedizione punitiva andata e ritorno stop" non mi appartiene e quindi cerco sempre di arricchire l'accadimento con un po' di antipasti, come succede nei ristoranti gourmet dove tu ordini ad esempio un menu degustazione, ma prima e dopo di quello ti arrivano tante sorpresine. Niente di speciale nel caso mio, solo atmosfere che rincarano la dose di benessere. Ed è andata proprio così quando ho intrapreso il viaggio verso la scoperto del nuovo Ristorante Marconi dopo il grande restyling.
Ho deciso di partire da casa verso le 7 anche se avevo prenotato per le 8 di sera, per godermi la strada, fermarmi a fare foto o a curiosare cose che mi attraevano, e giungere a cena un po' prima per godere del nuovo spazio con la luce migliore e contemplare il tramonto infrangersi sull'acciaio patinato scelto per l'esterno che al primo incontro regala un impatto fortissimo e spaesante: l'Emilia c'è nel paesaggio, nell'albero di susine schietto e romantico, in quel velo nostalgico e antico che ricopre tutti i colori e le forme. Ma con lei c'è l'essenzialità del nord Europa per quell'eleganza delle forme, del legno, delle vetrate e della ruggine che ci riporta immediatamente al mondo della scultura e delle grandi opere, dove questo materiale, il Corten, è usatissimo per la resistenza agli agenti atmosferici. Non so se può piacere a tutti questo spostamento di stile studiato con il tocco dell'architetto (Ivanoe Castori e Simone Subitoni), ma per me questo "taglio di capelli" è la naturale evoluzione del Marconi, ristorante stellato, oggi. Che delegando il lusso alla semplicità si può permettere un'epocale svolta "less is more".
Così com'è stato voluto in un ripensamento totale da Aurora e Massimo Mazzucchelli, il ristorante è proprio una grande opera che svetta sotto il cielo di Sasso Marconi e trasforma la percezione del territorio, coinvolgendo il visitatore in un gioco di rimandi appetitoso. Posso solo immaginare cosa sarà questo posto qui, questa geografia bolognese, quando anche Mollica, il forno dei Mazzucchelli, arriverà. Se adesso è meta di gourmet e critici in cerca dell'ultima esperienza foodie possibile, allora attirerà una nuova tipologia di convivio, compiendo quello che solo i grandi chef e i sensibili visionari possono attuare: lo spostamento di interesse verso destinazioni non sempre facili. Perché Mollica sarà pane quotidiano e pizze appena sfornate, una crostata da accompagnare ad una selezione di caffè e infusi e un’insalata gustosa o un centrifugato, alcuni piatti caldi, la pizza da mangiare con gli amici la sera e una ricca dispensa per portare a casa prodotti selezionati con cura per le preparazioni.
Ristorante Marconi
via Porrettana 291, Sasso Marconi
051 846216
i percorsi degustazione: 5 piatti 65 euro, 7 piatti 75 euro
Ho deciso di partire da casa verso le 7 anche se avevo prenotato per le 8 di sera, per godermi la strada, fermarmi a fare foto o a curiosare cose che mi attraevano, e giungere a cena un po' prima per godere del nuovo spazio con la luce migliore e contemplare il tramonto infrangersi sull'acciaio patinato scelto per l'esterno che al primo incontro regala un impatto fortissimo e spaesante: l'Emilia c'è nel paesaggio, nell'albero di susine schietto e romantico, in quel velo nostalgico e antico che ricopre tutti i colori e le forme. Ma con lei c'è l'essenzialità del nord Europa per quell'eleganza delle forme, del legno, delle vetrate e della ruggine che ci riporta immediatamente al mondo della scultura e delle grandi opere, dove questo materiale, il Corten, è usatissimo per la resistenza agli agenti atmosferici. Non so se può piacere a tutti questo spostamento di stile studiato con il tocco dell'architetto (Ivanoe Castori e Simone Subitoni), ma per me questo "taglio di capelli" è la naturale evoluzione del Marconi, ristorante stellato, oggi. Che delegando il lusso alla semplicità si può permettere un'epocale svolta "less is more".
Così com'è stato voluto in un ripensamento totale da Aurora e Massimo Mazzucchelli, il ristorante è proprio una grande opera che svetta sotto il cielo di Sasso Marconi e trasforma la percezione del territorio, coinvolgendo il visitatore in un gioco di rimandi appetitoso. Posso solo immaginare cosa sarà questo posto qui, questa geografia bolognese, quando anche Mollica, il forno dei Mazzucchelli, arriverà. Se adesso è meta di gourmet e critici in cerca dell'ultima esperienza foodie possibile, allora attirerà una nuova tipologia di convivio, compiendo quello che solo i grandi chef e i sensibili visionari possono attuare: lo spostamento di interesse verso destinazioni non sempre facili. Perché Mollica sarà pane quotidiano e pizze appena sfornate, una crostata da accompagnare ad una selezione di caffè e infusi e un’insalata gustosa o un centrifugato, alcuni piatti caldi, la pizza da mangiare con gli amici la sera e una ricca dispensa per portare a casa prodotti selezionati con cura per le preparazioni.
![]() |
nel pensiero di uno stile nuovo c'è anche una nuova immagine: negli scatti di Lido Vannucchi, Massimo, Aurora e Francesca Zagato sembrano un trio di electropop |
Ristorante Marconi
via Porrettana 291, Sasso Marconi
051 846216
i percorsi degustazione: 5 piatti 65 euro, 7 piatti 75 euro
Che bel posto...adesso poi si starebbe anche freschi! Buon cibo si vede!
RispondiEliminada Aurora e Massimo è un'esperienza non solo di cibo, davvero
Elimina