Mensa universitaria 2.0: nuove frontiere della gastronomia in città. Ecco Future Food, la nuova Scuderia

alla Scuderia di piazza Verdi, che quest'anno ha cambiato gestione dopo lustri omogenei, la prima cosa nuova che si nota è la scalinata di legno davanti al lungo bancone del cibo diviso in quattro reparti. Sulla scalinata provvista anche di uno scivolo alla maniera degli uffici google, si mangia, si sosta, si attende col trolley, si studia, perché a ogni livello ci sono spine tradizionali e usb.


Quando si parla di "experience". 
Ormai il turismo e il mondo gastronomico si fondano su questo concetto, ma spesso è difficile capire se stiamo facendo una genuina esperienza o se si tratta di super-fuffa. E' vero poi che non tutte le persone sono in grado di organizzarsi un viaggio più articolato e curioso nei meandri di una città, ad esempio, perché non hanno tempo, intuizione, capacità di studio, altrimenti vedrebbero quante "experience" si possono fare da sé, senza ricorrere all'ufficio turistico che te le vende o al parco giochi del momento che te le inscatola con confezione gioiello. Se quindi posso suggerirvi una delle ultime esperienze nate in città, andate alla Scuderia di piazza Verdi che ora si chiama (sì, per me troppo inglese, la sequenza di addirittura cinque parole straniere è esorbitante) Future Food Urban CooLab: la mensa universitaria di nuova generazione, che mi ha riportato ieri a un mondo da me veramente mai vissuto in profondità, perché studiare all'università da locali, ti fa perdere un bel po' di experience  su cui poi nasce tanta letteratura di strada o editoriale.


il tavolone in legno con piante ovunque, nello spazio curato da Martino Design. Uno dei segni più forti del Future Food è l'attenzione al verde, che viene poi replicata in fondo alla sala nella "gabbia" dedicata ai contadini urbani.

E allora eccomi ieri verso l'una e mezza alla nuova scuderia, gestita ora da You Can Group (inventori del So Sushi! e poi di Well Done e Bottega Bologna e un po' di altre cose), società bolognese devota alla ricerca delle tendenze gastronomiche e cacciatrice di start up. L'azienda ha vinto il bando per la gestione dei pasti - che per gli universitari rimangono a un po' più di quattro euro, essendoci anche la Regione per la parte università- ma quando è arrivata qui non ce l'ha fatta a non pensare progettualmente a come inserire la propria filosofia alimentare nel celebre contenitore che si affaccia proprio sulla celebre e selvaggia piazza Verdi. Ha ripensato tutto e la Scuderia che vedrete adesso è un viaggio in una capitale del Nord Europa. Che sia giusto o sbagliato essere a Bologna ma sentirsi a Copenaghen non mi interessa, a me piace. E anche se a me di tortellini e lasagne non interessa tanto, ecco, qui si trovano, perché Il Tortellino, il primo take away che in città ha sdoganato l'asporto sulla tradizione bolognese, ha cambiato sede e, lasciando l'infausta via Cesare Battisti, ha trovato un suo posto qui, accanto al bar sano "Gudful", dove potete costruirvi le vostre insalate. E anche se non siete studenti, con 6 euro vi portate a tavola una scodella niente male. Magari al tavolo laterale in legno, quello con tutte le piante dietro e sostenuto dai pali innocenti che sta nello spazio simile al laboratorio di un fioraio.



Ieri, dalla postazione in cui mi trovavo, nell'angolo sinistro del tavolo di legno in zona fioraio, ho potuto osservare due ore di vita universitaria che mi ha stregata... come quando entri in un mondo che non è tuo e ti scatta un voyeurismo incontenibile. Leggi nei volti dei ragazzi l'entusiasmo di sentirsi 'indipendenti' e di affacciarsi alla vita da sé nella città più ambita d'Italia per cercare di studiare e divertirsi. E poi la gente che si affacciava all'entrata, non studenti ma già attempati come me, che forse non aveva mai visto tanta luce uscire da quel vecchio portone e scrutava dentro come fosse a un peep show. Il Future Food vuole essere anche per loro, per me, per chiunque abbia voglia di sedersi a un tavolo confortevole nella "Zona", da sempre un po' vietata ai grandi.


fila alla mensa. Al Future Lab potete entrarci anche solo per un caffè o un te', dalle 8 alle 11 di sera è aperta

Certamente questa nuova destinazione cambierà l'appeal di piazza Verdi e io già mi chiedo se qualcuno griderà alla gentrificazione, perché sì, l'area universitaria è già ben abitata da gentrypeople, ed è anzi esempio della convivenza più alternativa e utopistica che ci sia, punkabbestia e teatro comunale, con spolverata di bohéme studentesca. In questo senso ho invece grande aspettativa per un tassello del Future Lab che arriverà spero presto: quello delle start up del cibo che qui potranno lavorare a rotazione per un mese, provando sul campo se la loro idea di cucina potrà mai avere un futuro. E visto che non è proprio facile dare il via a un'attività (chi l'ha fatto nei recenti anni ha capito a sue spese cosa significa), mi sembra una bella opportunità.



una delle tre gabbie del Future Lab dove si potrà imparare tutto sull'agricoltura urbana. Nella prima si sperimentano i fermentati e nella terza il cibo in 3D

Future Food Urban CooLab
piazza Verdi
dalle 8 alle 23
dalla colazione alla cena

Commenti