Una Bologna inedita dalla Torre dell'Orologio, che presto inizieremo a scalare, dopo un drink.

i tetti di Bologna verso i colli

Luglio, per me, è il mese del lavoro scandito dalla lentezza e la possibilità, tutt'attorno, di godermi la città e soprattutto il mio giardino con tempi più rilassati rispetto a tutto il resto dell'anno. Dopo la grande scorpacciata di oltre un mese a favore di cinema - perché Bologna, se ancora non l'aveste inteso, è la città più cinematografica d'Italia sul versante festival- riprendo consapevolezza della vita attorno e mi lancio nella scoperta di tutto quello che solo l'estate rende così piacevole. Ad esempio le altezze. I punti esposti, quelli che si raggiungono con tante scale perché gli ascensori non ci entrano tra le antiche pareti di una città medievale. Quei punti di avvistamento di una città che ci è abbastanza sconosciuta, a noi che viviamo praticamente in pianura... salvo i colli, il ponte della stazione e la piazzetta dell'ex Forno/Mambo, sopra il Cavaticcio. Quindi, qualche giorno fa, un po' bighellona, ho scoperto la Torre dell'Orologio, che fra qualche mese potrebbe essere riaperta al pubblico, con bar annesso.


piazza Maggiore fino al 15 agosto ospita il cinema sotto le stelle

La torre è quella del grande orologio che tutti noi, ma anche i turisti, di passaggio da piazza Maggiore, ogni tanto consultiamo col naso all'insu, per vedere che ore sono. Bene, dietro alle grandi lancette, c'è tutto un mondo di meccanismi e scale, l'interno di una torre, come ce ne sono tante in tutta la città, che puntano al cielo. In effetti, da lassù, fantasticare è più facile, ma io, sono sincera, ho anche sentito il brivido dell'immensità, di una certa libertà che ti aggancia appena di disarcioni da terra. E' uno splendore guardare Bologna dall'alto, perché ti godi un'uniformità architettonica che un tempo era dogma. Ed è piacevole.
Secondo i progetti del Comune, questa torre potrà essere riaperta in tempi non lunghissimi e nella visione c'è anche il bar, al piano delle Collezioni Comunali, che da sole, per ora, valgono il viaggio a Palazzo Re Enzo.

tetti e San Petronio laterale


la scalinata di San Petronio

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