La post-pandemia ha portato più qualità? Signorvino in piazza, dove non ero mai stata


il gelato di latte di capra

Passata è la tempesta, si spera. Ma gli augelli, per citare Leopardi, ancora non li sento far festa del tutto.

Perché è vero, l'estate, per i nostri locali, è andata molto bene grazie alla presenza dei dehors e alla voglia spesso incontrollata dei bolognesi, di tornare a godere della vita, ma l'autunno si avvicina e un po' di paura c'è. Anche se il Green Pass dovrebbe dare speranza. In fondo, quello che è successo lo scorso ottobre, una chiusura di punto in bianco, non si dimentica facilmente. Forse più del primo lockdown, quando arrivò nel 2020.

La buona notizia, per la nostra scena gastronomica e per la nostra città, però c'è. Ed è che chi ha saputo ascoltare lo spirito dei tempi, il passo avanti l'ha fatto. Ed è un gran piacere. Chi ha atteso solo che tutto tornasse identico a prima, ha ripreso la sua vita tale e quale. Se questo sia un male o bene lo stiamo già vedendo.

Così venerdì sera ho deciso di andare a fare un'esplorazione alla Bea di un tempo: vediamo come si mangia da Signorvino. E con la bicicletta, mi sono avviata.

 

 piatti nuovi nel menu e anche stoviglie curate con le scritte che ricordano un po' i famosi piatti smaltati con scritte blu

 


 

Quando nel 2016 Signorivo planò nel centro storico con 1500 etichette, fu davvero il segno che la nostra città era diventata attrattiva per grandi progetti, perché il turismo catalizzava nuovi investimenti "esteri". L'altra faccia della medaglia era la chiusura di un bar storico (quello dove gli umarell, come direbbe Masotti, parlavano di calcio con le mani incrociate dietro la schiena) e il fatto che tante piccole vinerie iniziavano a tremare al pensiero di un nuovo arrivato e pure così grosso. Considerando le due fazioni, io pensai però che c'era un pezzo di Bologna storica che non rimaneva aggrappata alla scritta "affittasi", ed era un bene. 

 

frittino Signorvino

 

Ma si sa come siamo noi bolognesi...quando qualcuno ha la pretesa di posarsi nel centro del nostro territorio senza averci chiesto il permesso.... non ci va giù. Siamo permalosi e sospettosi. Siamo attaccati alle nostre certezze e lo straniero non ci è mai piaciuto troppo, anche se poi al turismo ci siamo abituati, eccome. E' però anche vero che la proposta gastronomica di Signorvino era molto legata al vino, con piatti di carne, insalate e dolci e poi quei taglieri che a me personalmente non sono mai andati giù. Poi arriva la pandemia, tutto finisce, la città dei taglieri e del turismo è azzerata. Bisogna reinventarsi. E Signorvino mi pare proprio che l'abbia fatto, pensando un po' di più anche ai 'locals'. Che in effetti, venerdì sera occupavano le tavolate sotto al portico. E credo che per noi, riappropriarci di un pranzo o una cena con una vista del genere su una delle piazze più belle del mondo, sia una bella soddisfazione. Un amico ritrovato, un amore mai dimenticato.

E mentre Signorvino è tanto cresciuto, arrivano notizie dal fronte del quadrilatero che tutto è tornato esattamente come prima della pandemia. Taglieri, taglieri, taglieri.

i tortelli!

 

Insomma, parliamo di questa enoteca con cucina sulla piazza: la carta è stata rinnovata e la mia curiosità è stata positivamente soddisfatta. Se avessi chiesto: "quali sono le cose più buone che avete da propormi visto che non mangio carne ma mangio pesce, formaggio e verdure?" sarei rimasta molto sodisfatta. Con il cartoccino di alici fritte accompagnato da un calice di Lambrusco rosato Paltrinieri, rimirando la luna crescente velata dalle nuvole che illuminava San Petronio... la vita non mi sembrava poi così male. Si era aperta una finestrella piacevole dove poi sono entrati il polpo (un po' arrostito, eccellente) e stracciatella, i tortelli basilico e pinoli, il gelato di capra e i cannolini... perché la cucina, qui, è un piccolo viaggio italiano che può soddisfare il turista ma stuzzicare anche il bolognese. Provare per credere. 

La chiosa: anche i prezzi sono nella norma (alici 6 euro, polpo 16 euro, tortelli 10 euro, vino 14 euro) e il servizio può essere cosiderato un vanto, ottimo.



qui il link: Signorvino

piazza Maggiore

Bologna

 

 

 



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