La piadina della Nonna Pina
Oggi la mia nonna pazzerella e fantasiosa Giuseppina, avrebbe compiuto 95 anni! Evviva! E quindi in suo onore ho preparato la piadina, una delle sue specialità, essendo originaria di un piccolo paese in provincia di Cesena. A dir la verità anche nonna Virginia era romagnola, di Rimini, e faceva la piada, ma io son cresciuta con la Pina e ho imparato da lei. Che tra l'altro mica era così facile eh...la Nonna Pina aveva una risposta ricorrente quando le domandavo di insegnarmi a far le cose: "vai via!" mi diceva in romagnolo..."stag boneina" (si scriverà così), ovvero "stai buona" aggiungeva. Insomma, proprio non ne voleva sapere di avere gente attorno. Per di più una bimbetta occhialuta che faceva troppe domande. Però io la piada ho imparato a farla ugualmente. Mangiando la sua, dove non ricordo bene se metteva lo strutto (ma credo negli ultimi tempi l'olio, che si aggiornava al contemporaneo) e andando in giro per la Romagna ad assaggiarne ovunque. Prendendo anche parte, come assaggiatrice a Cervia, a un campionato di piadine con sette zdore esperte. Tra cui la mamma del compianto Pantani.
Una volta la Nonna Pina si sbagliò e mise lo zucchero al posto del sale. Un'altra aveva finito la farina bianca, ed essendo la mia mamma un po' macrobiotica, usò la farina integrale. IL risultato è sempre stato eccellente. E mi ha fatto capire che se nella piada si vuol poi mettere sale, erbette, inserti vari, ma che si faccia!!
500 grammi di farina bianca
175 ml di acqua tiepida
6 cucchiaioni d'olio
un pizzico di sale
due pizzichini di bicarbonato
mezzo bicchiere di latte
Metto la farina nella ciotola e unisco il bicarbonato, il pizzico di sale e mescolo. Poi aggiungo l'olio, il latte e l'acqua. Impasto tutto e se vi sembra troppo umida aggiungo un po' di farina. Ottenuta una bella palla di pasta la taglio in quattro e lascio riposare in un telo di cotone per dieci minuti. Nel frattempo tempro il testo di ghisa per la piada ( se trovate il testo di terracotta sarà fantastica, se avete una padella antiaderente va bene uguale). Ogni pallina la tiro con il mattarello. Bucherello le forme tonde e quando il testo è caldissimo adagio la piada, che wquando è cotta vi mostrerà le tipiche macchie tigrate!
Accompagnare con salumi, formaggi, verdure. O mangiare da sola! se poi amate miele o nutella...
La piada è universale.
Una volta la Nonna Pina si sbagliò e mise lo zucchero al posto del sale. Un'altra aveva finito la farina bianca, ed essendo la mia mamma un po' macrobiotica, usò la farina integrale. IL risultato è sempre stato eccellente. E mi ha fatto capire che se nella piada si vuol poi mettere sale, erbette, inserti vari, ma che si faccia!!
500 grammi di farina bianca
175 ml di acqua tiepida
6 cucchiaioni d'olio
un pizzico di sale
due pizzichini di bicarbonato
mezzo bicchiere di latte
Metto la farina nella ciotola e unisco il bicarbonato, il pizzico di sale e mescolo. Poi aggiungo l'olio, il latte e l'acqua. Impasto tutto e se vi sembra troppo umida aggiungo un po' di farina. Ottenuta una bella palla di pasta la taglio in quattro e lascio riposare in un telo di cotone per dieci minuti. Nel frattempo tempro il testo di ghisa per la piada ( se trovate il testo di terracotta sarà fantastica, se avete una padella antiaderente va bene uguale). Ogni pallina la tiro con il mattarello. Bucherello le forme tonde e quando il testo è caldissimo adagio la piada, che wquando è cotta vi mostrerà le tipiche macchie tigrate!
Accompagnare con salumi, formaggi, verdure. O mangiare da sola! se poi amate miele o nutella...
La piada è universale.
adoro... adesso trascrivo e la faccio pure io! mi pare il modo migliore per essere grata alle nonne tutte!
RispondiEliminaUHMMMMMM come si può rinunciare alla piadina??? Credo sia praticamente impossibile!
RispondiEliminaComplimenti per il blog!
Se ti và vieni a sbiricare il mio!
http://farinalievitoefantasia.blogspot.com/
E breva la burdela!!!!! avrebbe detto la sora Pina,la nonna.Ovvero: e brava la ragazza!
RispondiEliminaUn bacio!mamma