Viaggio a Tokyo, seconda parte

E' passato un mese e più dal mio ritono da Tokyo e mi sono ben accorta di non aver mai raccontato la seconda parte del mio viaggio, che poi ne nasconde anche una terza, con cui concluderò domani. Lasciando anche una nuova ricettina jap.

E mi appresto ora a scrivere questa parte perché ho un po' di amici che stanno per partire per Tokyo e mi fa piacere di dar loro qualche dritta che magari seguiranno.

Allora, anche se non si riferisce al primo collage di foto ma a quello qui sotto, vorrei cominciare dal fantastico Ryokan in cui io e Silvia siamo state a dormire. E' l'Andon di Asakusa (il grande quartiere dove c'è il Sensoji Temple) e ci si arriva scendendo alla stazione di Minowa. Date un occhiata al sito perché vi troverete tante informazioni interessanti. Innanzitutto su questo designer ryokan (= locanda disegnata da un famoso architetto) delizioso e supercontemporaneo: all'ultimo piano c'è anche la Jacuzzi cui hanno diritto tutti gli ospiti 25 minuti al giorno. Si spendono circa 30 euro a notte a persona e c'è la possibilità di far colazione a davvero molto poco con lo chef a disposizione che vi prepara una buona omelette! Il quartiere non è centrale ma con la metro da qui a Shibuja, due punti piuttosto estremi, ci si impiega 30 minuti massimo e ricordate che il giornaliero con la Metro Line costa circa 6 euro. Niente male. Da qui al mercato del pesce di Tsukiji di cui vi narrerò domani, ci sono solo 6 fermate con la linea grigia della Metro che parte da Minoiwa. Una passeggiata.
Nella collage in apertura ho invece messo come si mangia ad Akasaka, detta anche Electric City, la città della tecnologia con tanti grandi magazzini solo per macchine fotografiche, ipod, computer ed elettrodomestici e store dove si gioca!!! e si pescano pupazzi come quelli fotografati. E c'è anche il megastore della Sega che quest'anno compie 30 anni. Ecco ad Akasaka abbiamo mangiato ordinando a una macchinetta per cibo a gettoni...ci sembrava molto in tema e il cibo non era malaccio...per nemmeno 6 euro insomma, andata da Dio e qui vinceva più la curiosità che lo spirito gourmet.




A Tokyo, bisogna davvero dirlo, non si muore di fame e se si vuole risparmiare qualcosa ci sono mille occasioni. Mangiando anche bene ma senza pretese di grandi chef ad Asakusa, ad esempio, nei pressi del tempio ci sono tanti piccoli sushi bar e trattorie anche sulla strada dove servono zuppe eccellenti. E tutto quello che vedete in vetrina, ricordatelo, è falso e scolpito nella cera. Sono i modelli di cibo che si acquistano poi nella food street di Kappabashi, una fermata dalla stazione di Asakusa, quartiere dove si trovano spesso bancarelle per strada che offrono di tutto, dolce e salato...lo street food giapponese e i fantastici biscotti venduti in scatole varipinte e meravigliose alla crema di azuki (tipo la nostra crema di maroni).



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