Cibo e medicina cinese, un'idea da Shanghai


Sono passati più di dieci giorni dall'ultimo post. Tornata da Shanghai la vita italiana è ripresa frenetica tra festival di cinema, l'altra mia grande passione e lavoro (dove ci entra il cinema con tutti i festival bolognesi) e pure con un crollo fisico notevole. Jet lag, aria condizionata e afa, poche ore di sonno, lavoro frenetico...insomma domenica scorsa sono crollata. Durante la settimana ho messo tutte le poche energie che avevo nel lavoro e venerdì sono andata a Milano per un weekend nuziale (non mio) con visita a un posticino per brunch moolto carino (di cui vi parlerò) e tornata da poco a Bologna decido di riprendere in mano la situazione e postare, finalmente, qualcosa di nuovo e vecchio insieme. Si tratta del viaggio a Shanghai, ultime dritte e poi con i racconti si ritorna in città. Tra pranzi, cene, ricette casalinghe e molte intriganti scoperte. TRa cui il viaggio gastronomico tra le comunità bolognesi che sto combiendo col mio amico-collega Fabio.
A dir la verità, le ultime ultime dritte sono su un ristorante che, se avrete modo di visitare la città, potrebbero tornarvi utile! Una meta "fusion" nel quartiere di Xin Tian Din (che si legge xintiandì) che è il posto shanghainese più all'occidentale e il regno della cucina che fonde oriente e occidente. Il ristorante in questione è Herbal Legend che pone alla base del suo menu l'uso di erbe e piante medicinali che infondono al cibo una virtù curativa. E sicuramente creativa. Non ho avuto suggerimenti per arrivare a questo ristorante, ma l'attrazione, mentre cercavo un bel posto, è stata immediata per via del design, dei colori (una grande perete verde che raffigura piante e fiori), delle statute e della parete con le erbe medicinali vere, in esposizione. A certe cose non so proprio resistere. Poi, la scoperta del menu è stata una sorpresa. Come anche il costo dei piatti. Assolutamente contenuto rispetto alle proposte. Per curiosità ho assaggiato l'aloe al wasabi che, nonostante io non ami il wasabi, ho voluto provare. Ecco, quello è stato l'unico momento un po' difficile e l'aloe l'ho deglutita pensando che mi facesse comunque tanto tanto bene. Ho continuato con polpettine di gamberi ricoperte di pinoli, una squisitezza, e con pesce fritto in una pastella a base di limone. Eccellente. Per finire, la parte dolce, una gelatina di erbe con spruzzata di miele e pezzetti di cocomero. Voglio trovare la ricetta! Il tutto innaffiato con te al gelsomino. A proposito di questo ristorante, ho poi fatto ricerca e ho scoperto che l'uso delle erbe e piante è testato da un medico professionista che ha pure accertato che l'uso di altri ingrediente con erbe e pianti non entri in conflitto con lo yin e yang delle virtù medicinali. I proprietari sono taiwanesi e hanno studiato accuratamente la tradizione cinese per l'arredamento e le decorazioni del ristorante.
Bene, con questo passo e chiudo. Il viaggio a Shanghai, la mia seconda tappa ad Oriente dell'anno, è stata una scoperta memorabile che mi ha anche fatto comprendere come in Italia, purtroppo, la cucina cinese rimanga a un livello molto limitato di proposte. I cinesi amano compiacere gli italiani e addirittura stanno trasformando pranzi e cene secondo le nostre esigenze individuando un primo e un secondo e un terzo se possibile...quando loro mangiano tutto assieme contemporaneamente assaggiando tutti da tutti. Non stupitevi dei pissoli piattini che vi saranno dati...là usa così!


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