Le sardine e il Recipease di Jamie


Da quando son tornata dalle adorate vacanze (che nonostante sia già grandicella e lavori da tempo continuo a chiamare così) almeno un paio di volte alla settimana cucino pesce. Per me, per le amiche (ok, ho fatto poi solo una cena...ma son tornata da due settimane sole eh...). Vado a comprarlo e non me lo faccio pulire. Perché da quando ho fatto il corso di sfilettamento di pesce al Recipease di Londra, (come tutti i giochi nuovi, si è un po' ossessionati dall'usarli), la cosa più bella e intrigante e fare il lavoro da sé e poi cucinarlo il pesce in questione.
Il Recipease è l'ultima invenzione di Jamie Oliver. Sì, lo chef inglese nemmeno trentacinquenne, di cui in Italia si parla per lo più con altezzosità perché è inglese. E se ne dice male. Tipo: "oddio, quello che cucina coi resti del frigo". Oppure: "...quello che vuole insegnare a noi italiani come si fa... figurati". O ancora: " sì sì, se ne parla tanto solo perché è sempre in televisione". Ecco, per me Jamie è un grand dritto, certo. Perché il suo fine è monetizzare ogni idea che gli passa per la testa, e chiunque gli attraversi la strada. Soprattutto se ignorante in fatto di cibo, mal nutrito, fatto di toast e fagiolini o peggio con l'hamburger d'obbligo nella dieta quotidiana. Ma che figo uno che ha fatto della sua passione il suo sostentamento. E che portando acqua al suo mulino è riuscito a creare un dibattito all'interno del sistema alimentare britannico, facendosi ascoltare dal governo e riuscendo ad arrivare in mezzo alle comunità, facendo incontrare la gente in nome del buon cibo. Tutto ciò è super e per me un esempio. Dopo aver lanciato varie trasmissioni, una catena di ristoranti chiamati Fifteen, (che è anche il nome del progetto coi ragazzi a rischio), recentemente il magazine "Jamie" e naturalmente un sito super accessoriato, The Naked Chef ha avviato il progetto Recipease, un negozio di cibo e utensili da cucina con un'atmosfera estremamente local e amichevole, nel bel quartiere (cosy è l'aggettivo giusto) di Clapham Junction, che è stato (anch'esso) una vera scoperta. In pratica Recipease (un edificio tutto rosa) è un negozio dove, oltre a cose per la casa e cucina, libri e alimenti (pane, focacce, scones originali british), spezie, puoi acquistare: 1)un piatto del menu mensile che ordini via internet e i responsabili del negozio ti fanno trovare, per l'orario prescelto, tutti gli ingredienti per prepararlo e portarlo a casa da cucinare 2)una pizza che però ti titi tu trovando nel negozio la pasta già pronta, il mattarello e tutto il necessario per gurnirla 3) cibo già preparato che ti cuoci a casa 4) un corso di cucina di circa 2 ore alla modica spesa di 30 euro con pranzo o cena finale e un calice di vino. Ecco, io per l'estate, mi sono regalata il "Quick Cook Fish", ovvero come pulire, sfilettare e cucinare quattro tipi di pesce. Ho prenotato un mese prima online e la mattina prescelta sono giunta a Clapham in questo posto bellissimo che verso le 12 inizia a riempirsi di vecchietti, poi mamme con bambini, poi signori e signore curiosi che si fermano a guardare il corso come fosse una trasmissione tv. Il senso è un po' questo nella grande cucina centrale, nel bel mezzo del negozio, pensata esclusivamente per i corsi (quella reale è nel backstage). Far vedere per promuovere. Al mio corso, poi, che era alle 12, ci siamo trovate in tre, perché solitamente a mezzogiorno c'è meno gente, mentre di sera l'andazzo è quasi sempre "fully booked". Ed è stata una sorta di lezione privata. Bella, divertente, utile. Alla fine abbiamo pulito e cucinato un branzino, delle sarde tipo pilchard (più grandi delle nostre, le abbiamo fatte ripiene), una sogliola e uno sgombro.
E insomma, da quell'esperienza in avanti, pesce almeno una volta alla settimana. A dir la verità io di sarde ne mangerei a bizzeffe, così ecco la mia ricetta.
SARDE RIPIENE CON SESAMO E LIME
10 sarde
10 pomodorini secchi nell'olio
due cucchiai di pan grattato
una decina di uvette
semi di girasole saltati in padella qb
5 foglioline di menta
un pizzico di "5 spezie"
due cucchiai di cipolla secca (dell'Ikea)
quattro rondelle di lime e qualche goccia
sale
pepe
due cucchiai d'olio
sesamo qb

Si prendono le sarde e si puliscono, tagliando la testa, aprendole da sotto, svuotandole degli intestini e togliendo la lisca delicatamente, senza staccare la codina. A questo punto la sarda si apre ed è pronta per essere riempita.

Per il ripieno si tagliano finemente i pomodorini secchi, si aggiunge il pangrattato, si frantumano i semi di girasole, si tagliano fini le uvette, si taglia finemente la menta, si aggiunge la cipolla secca, un pizzico di 5 spezie (quello della McCormick contiene anice, cannella, anice stellato, zenzero, chiodi di garofano), sale, pepe. Si mischia tutto insieme, si aggiunge l'olio e il preparato è pronto.

Essendo le sarde piccole e amando io il ripieno, prendo una sarda aperta, stendo il ripieno e chiudo con l'altra. Magari metto due pezzettini di spaghetti per tener chiuso. Vengono 5 sarde gustosissime. Spolvero col sesamo, metto vicino qualche rondella di lime e spruzzo qualche goccia e inforno per circa 10 minuti a 180 gradi. Ma ognuno conosce bene il suo forno...il mio purtroppo è molto particolare. Quasi ci parlo!


a scuola da Jamie Oliver @Recipease


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