Miss Favela, cucina brasiliana a Bologna
Ci ho messo un po' a fare questo post - l'ho quindi lasciato decantare - perché non ho gran belle foto. A volte mi capita di essere maldestra e così ho preso con me la macchina fotografica ma senza scheda. E dopo aver scattato un po' di foto, andando a riguardarle, mi sono accorta che non c'erano. Né foto né card. Così sono ricorsa all'unico apparecchio immortalafoto che avevo con me, il mio cellulare. E quel che ho portato a casa è stato grazie al mio Fido.
E comunque, arriviamo al fatto.
Il ristorante brasiliano di Bologna, il Miss Favela, è nato circa ue settimane fa in via Mascarella 5. Sono andata all'inaugurazione e ci sono tornata anche una settimana fa, per mangiare un piatto completo, visto che all'apertura c'era un minitris di assaggi che lasciavano solo immaginare. Però già in quella fase mi aveva attirata questa cucina che avevo assaggiato l'ultima volta più di dieci anni fa, quando ero stata in viaggio da Rio a Bahia e poi a Rio col Carnevale di Cento, una cittadina vicino a Bologna, allora gemellata con Rio.
Mi ricordo che alcune cose non riuscivo a mangiarle tutte le sere. La cucina brasiliana è un tripudio di odori e sapori e tutti i giorni per una settimana intera è troppo per me. Ogni tanto ho bisogno di far penitenza...sarà l'educazione cattolica che mi porto dietro con tanto di servizio da chierichetta... Insomma, mi ricordo di aver adorato la fejoada, il latte di cocco (quello verde), la muqueca de peixe (lo stufato di pesce di Bahia) e poi l'acaraje, un panino di pasta di fagioli cotta nell'olio di dende (un olio di palma rosso, fondamentale nella cucina brasiliana) ripieno di gamberetti, cipolla e insalata, street food bahiano venduto però in tutte le strade brasiliane dalle signore vestite di bianco.
Quindi sono andata con curiosità a provare i piatti.
All'inaugurazione ho assaggiato i gamberi con la zucca, che mi sono piaciuti e gli spaghetti di soia con verdure e gamberi, che mi hanno sorpresa perché non sapevo che gli spaghettini che abitualmente mangio nella cucina cinese sono anche in quella brasiliana.
Quando ci sono tornata ho ordinato una cosa che mi intrigava molto e che non era male, ma decisamente non era quel che viene venduto sul menu. E l'ho scoperto solo dopo...a casa...presa dalla curiosità di capire esattamente cosa avevo mangiato. Che non mi era dispiaciuto. Mi aveva solo fatto riflettere su come si può ridurre un'aragosta ai minimi termini e sminuzzarne la carne e ricoprirla di mille sapori e farne il finto ripieno di una cappasanta. Mi sembrava eccessivo. Ma non è che io sia un'esperta di cucina brasiliana, eh! E infatti quel ripieno lì, è di granchio! In portoghese suona come "Casquinha de siri" (qui c'è aggiunto favelada per ricordare un'appartenenza alla favela) e in italiano è tradotto come "Aragosta alla Miss Favela". Prezzo 15 euro. Il piatto più caro del Miss Favela. Quindi mi son pensata che poteva esserci in quel preparato per cappasanta anche solo un 5% di aragosta...ma pare che la ricetta originale non preveda. E con un 5%, comunque, che ci stai a dire?
Quindi mi sento un po' buggerata, perché non è che ero andata al ristorante con il vocabolario o avendo studiato a lungo i piatti principali. Ho deciso di scegliere quel che più mi aveva colpito e son rimasta abbastanza soddisfatta di quel che ho mangiato, perché il sapore era buono, ma francamente il gusto preponderante era poi quello delle spezie, ma non avrei saputo dire se ci fosse aragosta o un signor granchio x.
Come antipasto ho scelto il Miss Favela: bolinhos de bacalhao, de camarao, coxinha de frango e pao de quejo, ovvero polpette di baccalà (buone buone), di gamberi (non male), crocchette di pollo (non mangiate poiché non mangio carne di pollo) e panini di formaggio, teneri teneri sia da guardare che da mangiare...e gustosi. Da bere una birra Jupiler piccola. Come dolce la mousse di caffè...che non ho amato particolarmente. Totale 8+15 (suri, porzione che da sola non si affronta, ci vuole qualcosa in più)+4+2,50=29,50.
Ho parlato con il proprietario e cuoco, Claudio, che è stato tanti anni in Brasile dove aveva un ristorante, se ho capito bene, italiano. La sua idea è quella di proporre una cucina fusion, un Brasile adattato agli ingredienti che più facilmente si trovano qui e propenso a un vero incontro di culture. Il che mi pare interessante. Quindi il menu cambierà, si rinnoverà. Il posto in sé, è secondo me carino. Sembra un bistrò... però brazilero coi colori giallo, verde, blu e bianco predominanti e foto alle pareti. E' accogliente e fresco, infonde un po' di aria di Bahia nel cuore.
Vorrei lasciar passare un mesetto e tornare a vedere come procede. Può solo migliorare.
...ahhhhhh che divertente leggere le recensioni dei posti che conosco!!! Pensa te che Claudio è un mio caro amico e all'inaugurazoine c'ero anche io, solo che a differenza tua non ci sono ancora tornata, ma conto di farlo al più presto!!! ...ma quanto pioveva la sera dell'inaugurazione??? ...per fortuna a Bologna ci sono iportici!!! ;)))
RispondiEliminama insomma cosa te n'è parso del Miss Favela aldilà del fatto che Claudio è un tuo amico? io ci tornerò più avanti, penso debba rodarsi un po' di più!!! e spero proponga l'acaraje che ne vado pazza...almeno 10 anni fa!
RispondiEliminala pioggi c'era, ma io avevo il mio fantastico ombrello di una famosa catena di abbigliamento che sfoderavo con piacere visti i pois che adoro!
credo che questo ristorante non esista più, almeno non più in via Mascarella dove adesso c'è un bar!
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