Codice Cavoletto a Bologna
Di sicuro, come lei scrive, è stato l'incontro più formale del tour per portare al pubblico il suo libro appena uscito "Il libro del cavolo". Ma a mio parere è stato molto Sigrid e quindi mi è piaciuto. Perché anche in un'occasione che non era tutta aperitivo e autografi, come lei avrebbe voluto, è riuscita a regalare molto di sé. Col suo stile inconfondibile di Cavoletto di Bruxelles, il blog foodie più conosciuto d'Italia. E molto anche oltre.
E io e le tante altre persone (per lo più ragazze, anche se il primo a mettersi in fila per l'autografo è stato un ragazzo) presenti in sala a Eataly, siamo stata ad ascoltarla e abbiamo fatto anche qualche domanda. Perché era un'occasione interessante e vera, sempre abituati a seguirla virtualmente. E Sigrid non poteva essere in migliore compagnia. Di Stefano Bonilli, che in questa occasione era perfetto. Fantasticamente protettivo della sua pupilla, ma altamente esaltante, come un ingrediente sapidante che dà quel pizzico in più a un piatto!
Ecco perciò, che, come ho fatto con Heinz Beck, faccio con la Sigrid. Riportando qui sotto una sorta di "Codice Cavoletto". Per chi non c'era e per chi vuole riascoltare.
Prima però l'introduzione di Bonilli, generosa e paterna.
"Era il 2004 - racconta - al master in giornalismo enogastronomico del Gambero Rosso. Davanti sulla destra c'è questa belga magra che sa sempre tutto e ti guarda in questo modo tranchant. Io inizio a fare un blog e ne parlo a tutti coloro con cui ho rapporti, quindi anche con lei che lavora con me al Gambero Rosso e comincia a fotografare. Ha un occhio particolare, come il suo blog. E ora arriviamo al presente: a inizio febbraio decide di fare il libro in un circuito nuovo però. Non quello della distribuzione libraria, il che ha permesso alla casa editrice Cibele, di investire sul prodotto. Nella distribuzione tradizionale sarebbe costato di più. E insomma, la prima tiratura è andata esaurita. Il passaparola di internet sulla cucina è una cosa così forte ma non riconosciuta dai giornali.
CODICE CAVOLETTO
Le ricette del libro, come nascono: a volte sono tradizionali, come quelle ungheresi o giapponesi, perché ho una visione turistica di quei luoghi, in altri casi sono il risultato della tradizione digerita da me e riproposta con un po' di gioco.
L'ispirazione dietro le mie ricette: un amico che mi dice qualcosa, un piatto assaggiato al ristorante, un ingrediente incontrato al mercato. Sono contraria al copyright sulle ricette. A parte pochi geni come Adrià credo che oggi non si inventi nulla.
Come preparo le ricette per il blog: cucino nel weekend e poi scrivo la mattina, durante la settimana.
Come il successo ha cambiato la mia vita: è cambiato tutto e si legge nella mia biografia. Ho iniziato facendo 100-200 foto tutti i giorni, poi ho lavorato un anno nella cucina del Gambero Rosso per preparare gli allegati del Sole 24 Ore. Ora sono indipendente e ho ancora molto da imparare.
Quando un blog funziona: per mia esperienza funziona quando è spontaneo e si fa quel che si crede. Se guardate un blog aziendale si vede subito che uno è pagato. Il blog ha bisogno di essere spontaneo e personale. Se io dovessi rifare un blog lo rifarei così...quando non riderò più delle scemenze la smetterò. Oggi come 5 anni fa c'è ancora spontaneità. Non ho mai lavorato sui motori di ricerca o sulle parole chiave. Anche se state predicando nel deserto, andate avanti e fate quel che vi piace. E se i primi sei mesi non ricevete nemmeno un commento, è giusto che vada così.
Per chi inizia oggi: siate ostinati. E' normale se dopo due mesi che ci lavorate non siete a Repubblica. Siate ostinati e fatene espressione di voi.
Se iniziassi oggi: forse sarei tentata di fare una cosa identica cercando di razionalizzare. Con un taglio deciso e forte. Forse più che semplice ricettario di casa individuerei i 1000 angoli per approcciare la cucina.
La conclusione di Bonilli: Sigrid non dice però che il suo è uno dei webmaster più forti in circolazione, che ha un provider americano molto ben difeso, che ha un maestro di fotografia che è un mostro come Davide Dutto. La qualità non la improvvisi. E' duro lavoro quotidiano fatto coi migliori.
C'ero anch'io quel giorno. Non mi è sembrato un'incontro particolarmente brillante, sia per le domande che l'intervistatore faceva, sia per i temi trattati. Cavoletto mi piace moltissimo, credo che sia stata però la " serata no". E poi quanto costa il libro!!!!!
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