Gita alle Ondine e pranzo di Ferragosto dalla Cicci
La caponata della Cicci...dopo il mio passaggio |
Ferragosto a Pantelleria non è mai secondo i programmi prestabiliti. Qui tutte le decisioni del giorno prima passano in secondo piano rispetto a quello che si vuol fare il giorno stesso.
Ci si sveglia la mattina e si dice quel che si ha voglia di fare. Sperando di essere tutti d'accordo (che la mia è una famiglia numerosa e chiassosa) ci si prepara per raggiungere la meta.
In questi giorni ci sono anche due amici sull'Isola e così anche con loro decidiamo di andare al mare naturalmente. Destinazione Laghetto delle Ondine. La proposta è mia, mi rendo conto che sia un po' hardcore, poiché non è la spiaggetta rocciosa a due passi e via. Ma Ferragosto è pur sempre la grande festa dell'estate e in qualche modo bisogna celebrare.
Ci tengo a sottolineare che per me ieri è stato il secondo giorno di mare da quando son qua. Perché il primo bagno è avvenuto rigorosamente al Lago di Venere, dove si fa lo scrub coi fanghi per preparare la pelle al grande sole.
Se infatti dovessi stilare le una lista di must per chi arriva a Pantelleria, direi per forza che la prima cosa da fare è andare al Lago. Giocare a farsi i fanghi, farsi le foto di rito per immortalare il momento, un bel bagno nel lago e poi si incomincia la grande avventura del sole sulle rocce. Pensate che ci hanno fatto anche una linea di prodotti di bellezza ispirandosi ai fanghi di questo specchio d'acqua color azzurrino ricco di zolfo e sorgenti termali dove è bene andare mattina presto o verso le 4-5 del pomeriggio. Sennò che caldone!
Quindi ieri gita alle Ondine che si trovano dopo il centro del paese e si raggiungono da due strade. Una che si trova per prima sulla vostra sinistra (l'auto o la moto si lasciano sulla strada) e che mette a disposizione un sentiero tipo bosco dove ammirare cespugli di mirto, erica e altro e uno un po' dopo altra entrata a sinistra con piazzale e chioschetto delle informazioni dove parcheggiare l'auto e strada con visione di un'area militare dismessa da cui si sorvegliava l'isola e da cui ora si può solo ammirare il paesaggio da sogno.
La spiaggia delle Ondine mi piace per il nome e perché offre sì il mare aperto ma anche tre laghetti (un quarto minuscolo) dove fare il bagno e sentirsi in piscina. Una piscina di lusso estremo con l'acqua freschissima, minuscoli granchi che passeggiano e pesci che nuotano felici.
Dopo la passeggiata, le nuotate e il sole (raccomando scarpe da tennis o sandali resistenti. Out le havaianas...con quelle non andate da nessuna parte!!! Necessarie le scarpette per fare il bagno e camminare sulle rocce, una maschera e il boccaglio per ammirare i fondali) siamo ritornati verso il paese ed erano già le 15,30 quando siamo entrati dalla Cicci. Un posto per mangiare da provare assolutamente.
Innanzitutto l'orario: alle 3 e mezza del pomeriggio sull'Isola si trova ancora qualcuno che ti dà da mangiare. E la cosa carina è che puoi scegliere tra tante delicatezze che Cicci fa uguali da una vita. Il che è una certezza. Frittatine alle erbe e peperoni, polpettine di pollo e mandorle, coi broccoli e il radicchio, brick, salsiccette alla cannella, pomodori con le mandorle, zucchine e melanzane fritte e la caponata che io adoro. Con quel suo retrogusto di aceto delicatissimo. Buona quanto i brick ripieni di tonno, patate, capperi, cipolla di Tropea e piccantini. Cicci è una signora che ha lasciato Verona più di trent'anni fa dopo aver girato il mondo e la moda. Con una grande passione per la cucina è arrivata qui e ha aperto questo posto delizioso diviso in tre spazi: all'aperto, veranda con ventilatore e interno con aria condizionata. Si mangia bene perché, come di ce lei, qui è come stare a casa "dove ormai la gente non mangia più come fosse a casa". Il che mi fa riflettere e far sì su e giù con la faccia. Ah, e si spende davvero il giusto. E' uno dei punti di ristoro dove vado sempre e credo che il magnetismo sia dovuto proprio a Cicci. Con il suo fare gentile, la lunga ed elegante treccia di capelli grigia e occhi talmente vispi da strapparvi inconsapevolmente un sorriso.
Foto molto suggestive con un aura tutta cubana. Pantelleria è una delle mete che prima o poi raggiungeremo e un salto dalla Cicci sarà sicuramente d'obbligo.
RispondiEliminaSarà poi, che il nostro ferragosto è stato un po' triste. Di tutte le feste che avevamo deciso di visitare, ce ne fosse stata una carina. Luca ha guidato per quasi 6 ore e per quasi 300km. La sera è crollato come un sasso.
Buone vacanze
sabrina e Luca
Ciao Bea! un ferragosto così te lo invidiamo pure noi: con i ritmi del mare, rigorosamente più lenti e dove si gode di ogni istante!
RispondiEliminabellissimo questo posto dove avete mangiato: anche dalle foto dà molto l'idea di casa! e non parliamo del menù...
La gelatina di Zibibbo l'abbiamo assaggiata...fantastica!!!
un bacione
cari Luca e Sabrina...mi spiace per il ferragosto non andato a buon fine secondo i vostri desideri. Con queste feste non si sa mai come può andare quando si vuol per forza celebrare anche se, dalle nostre parti, solitamente ci son tante cose! ma 300 chilometri sono proprio tanti! un po' della bellezza di Pantelleria a voi ;-)
RispondiEliminacarissime Manuela e Silvia! alla fine un ferragosto tranquillo (credo del resto di non aver mai fatto "il pranzo di ferragosto") reso speciale dal luogo certamente, questa gelatina mi piacerebbe provare a farla! un bacio zibibboso
piatto e ceramica splendidi !
RispondiEliminaio al laghetto delle ondine, ci andavo sempre con il mio fidanzato pantesco. Una volta ho incontrato lì anche Sting.
RispondiEliminaChe ricordi!!! :)
fedeccino...un posto semplice con degli accenti curatissimi..
RispondiEliminaAlem...me lo immagino sting coi sandali che scende quel sentiero un po' tortuoso....rispondo un po' in ritardo causa viaggio di ritorno e poi trasloco. e quindi...con un sospiro...ah...il laghetto delle ondine!