I EAT WITH THE BAND: o la ricerca dell'English Breakfast ideale


english breakfast in oxford



Ladies and gentleman, qualche settimana fa mi è venuta una gran voglia di avere una rubrica nuova.
Di abbracciare un grande amore che per tanto tempo è stato il mio pane quotidiano e la mia fonte d'ispirazione e di farlo incontrare, ancora una volta, in questo bellissimo sposalizio pop tra udito e gusto.
Sono stata a lungo una fanatica di musica e concerti. Ancora lo sono, ma per tempo e forza fisica, ho ridotto la dose.
Vado ai concerti e ascolto ancora bei dischi. E sì, ho anche delle gran belle simpatie per alcune interessanti band.
Tra queste ce n'è una che mi piace particolarmente, perché la sto ascoltando e seguendo mentre scala il suo destino che la porta sempre più lontano da Bologna e sempre più vicina al mondo. E' così che deve essere.
Mi piacciono tanto A Classic Education e quando suonano a Bologna li vado ad ascoltare.
Poi si dà il caso che i miei contatti con ACE siano molto diretti (sì, potrei dire, I'm with the band) ...ed ecco che 1+1 fa 2 e anche tre. E se mi allargo....nasce questa rubrica "on the road" che ci racconta il mondo del food legato ai concerti. Alla vita on tour, alle rinunce e alle continue scoperte gastronomiche possibili quando si ha la chance di viaggiare il mondo. Con un furgoncino, tanto entusiasmo e anche una buona conoscenza del cibo. Avete mai sentito parlare di una band gourmet? Solitamente i musicisti diventano tali dopo i 50 anni, quando ripensano se stessi e soprattutto la loro forma fisica. E allora assumono un cuoco, perché di junk food non ne possono più.
A Classic Education sono gourmet per natura e non potevo non approfittare di farli diventare miei corrispondenti nei backstage del mondo.

A proposito: li adoro perché adorano cercare la colazione migliore.



a classic education in chicago

storia di Jonathan Clancy (voce, chitarra)
 
Quando si è una band di spalla in tour e si guadagna pochissimo ci sono tre cose per cui vale la pena vivere o almeno per noi è così:
- Suonare le proprie canzoni e conquistarsi il pubblico tutte le sere;
- Scoprire a piedi le strade intorno al locale e fare un po' di window-shopping;
- Pensare durante il lungo tragitto che ti porta da una città all'altra che cosa mangerai la sera, se ci sarà un camerino con un po' di catering o se ti toccherà ripiegare sul più economico e lurido take-away poco distante dal club... 
Siamo una band che ha perso due ore una sera nella ricerca a New York del dumpling perfetto.
Spesso quando mancano 30 km per arrivare al club e siamo immersi nel traffico cittadino dopo 7-8 ore passate nel nostro furgone, scatta un giochino molto semplice che ci mette sempre di buon umore e allontana il nervosismo. Ognuno esprime il suo "pasto" perfetto o cosa vorrebbe trovare. Una volta si sognavano piatti piuttosto elaborati, nei giorni immediatamente prima di tornare a casa qualcuno ritirava quasi sempre fuori la pasta o la pizza, ora diciamo che l'esperienza ci ha reso più realisti e quindi si sogna su quanto sarà brenso (qui il significato) l'hamburger, se i ravioli saranno grigliati come dio comanda, se ci sarà del riso e delle verdure per rimettere un po' a posto il "sistema", se il thai dell'ultima volta è lo stesso in questa città tedesca, se la colazione inglese sarà seria o striminzita...
Colazione, ecco, parliamo di colazione
Quando siamo in tour guardiamo due cose, anzi una, il prezzo. Siamo buongustai e ci teniamo a tutte le etichette come organico, biologico ecc.... ma non è sempre facile quando si è in giro e si ha poco tempo. Ecco perciò che qualsiasi schema salta. Se uno vuole andare sul sicuro va nella patisserie, nella backerei e con pochi euro esce contento e fortunato e con una baguette sotto il braccio.



Ogni tanto, però, ci concediamo qualcosa di speciale
Qualche giorno fa nel nostro tour di spalla agli Okkervil River abbiamo suonato a Bristol e dopo il concerto abbiamo dormito a Oxford prima di arrivare a Londra per una data incredibile al Koko. Beh, a Oxford su consiglio del nostro padrone di casa Maurizio, ci siamo fiondati da Oxfork (http://www.oxfork.com/index.html), piccolo cafè studentesco che serviva una English Breakfast di quelle super super serie. Talmente buona che da ora in poi la città di Oxford nello stradario degli A Classic Education si chiamerà Oxfork. Sette sterline e mezzo per Sandy Lane Sausages and Bacon, free range Fried egg, Becky’s Beans, tomato, mushrooms, toast e che toast, toast di pane sourdough a lievito naturale quindi, letteralmente strepitoso. Tutti i prodotti provengono dalla contea intorno ad Oxford e i fagioli, a differenza di quelli che vengono serviti nella colazione inglese, qua erano conditi con il timo e un leggero soffritto. Il bacon era rigorosamente inglese, spesso e salato, anche se noi preferiamo indubbiamente quello americano croccante. Ma questo sapeva il fatto suo, il fungo come vedete dalla foto era gigante e profumatissimo. Insomma una delizia. Chiudo qui.
Nel prossimo reportage Luca (Mazzieri, il chitarrista, ndr) vi racconterà che cosa speriamo di trovare e che cosa realmente troviamo (acqua e birra) nel tanti camerini o sottoscala dove passiamo le nostre serate nei club in attesa di suonare.

Commenti

  1. Me gusta questa rubrica molto rockandroll. Me gusta assai. Vorrei essere una musica musicista e esserti d'aiuto in questa impresa ma sono nessuno e non so manco suonare un campanello :D

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  2. OHHHH Veronica!? mi vien da dire...non importa che tu sappia suonare...né uno strumento...né un campanello...ma almeno ti son suonati i campanelli? un bacione!

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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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