It's coffee time! Questa mattina in radio...

la lavagna del caffè all'Anomali Coffe House di Bali

Recentemente, come qualcuno saprà perché magari ha letto dei post, sono stata a Bali, isola che amo molto e in cui, ogni tanto, sogno di trasferirmi e di aprire un chiosco di piadine. Tra i tanti luoghi del cibarsi quelli che mi hanno colpito di più sono stati un paio di warung (attività di ristorazione a conduzione famigliare), la sala da tè Biku di una signora australiana che ha sposato un principe balinese e la sala da caffè Anomali, nuovissimo spot a Seminyak della omonima torrefazione di Jakarta, Indonesia. Mi è piaciuto moltissimo questo "bar", soprattutto per le varie macchine del caffè proposte e di conseguenza i vari modi in cui un caffè si può fare. Se il tè mi affascina ma ne bevo una quantità limitata, il caffè è immancabile nelle mie giornate, perché, oltre a svegliarmi ogni mattina, rappresenta,  un altro paio di appuntamenti fissi durante la giornata. La pausa caffè, insomma, è uno dei traguardi, perché segna un arrivo dopo il quale le ore si susseguiranno più gioiose (mah...credo evochi in me qualcosa di meraviglioso che però ancora non so decifrare, forse un antico ricordo dal profondo). Spezza e ricarica (anche se c'è una buona dose di effetto placebo) e rappresenta bene un momento, ma anche uno stato mentale. E' quindi più che mai azzeccato questo nome, Pausa caffè per un festival che ha debuttato proprio ieri a Firenze e che mi ha subito conquistata. E' dedicato alla cultura della nera bevanda e si tiene fino a stasera  alla biblioteca e sulla terrazza vista Duomo della Caffetteria delle Oblate, lo stesso posto dove poco più di un anno fa, sono andata a presentare il mio libro "Ricette delle famiglie d'Italia". Questa mattina su Radio Città del Capo, all'interno di Apranzoconbea versione on air, sarà mio ospite Andrej Godina, "coffee expert" e direttore artistico della manifestazione assieme al campione italiano di caffetteria Francesco Sanapo. E sarà un'occasione che da tanto tempo aspettavo per soddisfare alcune curiosità sulla mia bevanda del cuore.



cup tasters a Pausa Caffè
Mi sarebbe piaciuto fare la degustatrice di caffè, ma visto che non ci ho nemmeno mai provato, mi accontento di sorseggiare giornalmente del buon caffè, a casa o al bar, e di fare due chiacchiere con chi se ne intende. Poi se trovo posti carini dove berlo, beh, diventano i miei luoghi di riferimento. Se Anomali fosse a Bologna sarei sempre lì. Sulle sue cassette di legno seduta, una nerdissima siphon coffe machine sul tavolo (macchina sifone che funziona a vapore, giocando sul principio della contrazione ed espansione del vapore acqueo)  il timer vicino per contare i  minuti necessari all'infusione di una buona miscela Bali Kintamani o Papua Wamena. Perché il caffè, come mi ha spiegato Andrej, nei paesi dove si raccoglie (tra questi l'Indonesia e il suo kopi) si beve filtrato. Da noi, invece, è chiaramente vincente l'espresso. E Andrej, se ho ben capito, se ne assaggia anche 50 al giorno... di più non è possibile.


una vista dell'Anomali Coffee House

Le miscele di caffè sia da espresso che da infusione 2- tavolini 3- siphon coffee machine 4- altri tavolinii e sedute in legno

Facendo ieri una breve chiacchierata preparatoria con Andrej Godina, ho appreso alcune cose che sarà molto interessante ascoltare in radio oggi. Ad esempio abbiamo parlato di questa moda del kopi Luwak, proprio un caffè indonesiano (Sumatra e Giava), uno dei più costosi al mondo (900 euro al chilo e una tazzina la sorseggi a 8/9 euro, a Bologna la bevete da Terzi, in via Oberdan) ottenuto dai chicchi di caffè ingeriti dallo zobetto o civetta delle palme, un animaletto che si diverte ad arrampicarsi sulle piante di caffè mangiandone i frutti maturi. I chicchi non li digerisce e li espelle tali e quali, dopodiché vengono raccolti, ripuliti dall'involucro e tostati: gli enzimi intestinali compiono il miracolo togliendo l'amaro e lasciando un buon gusto di cioccolata.
Ma udite udite, pare che non sia questo il + costoso. Scopriremo quale.

latte art, parleremo anche delle tecniche e le decorazioni

Durante la due giorni, al piano terra della Biblioteca delle Oblate, ci sarà la degustazione gratuita di caffè decaffeinato e monorigine speciality (dalle 16 alle 19), e la biblioteca metterà a disposizione una selezione di libri dedicati all’argomento. Infine, in esclusiva, presso la Caffetteria delle Oblate, sarà possibile assaggiare una selezione di tre miscele speciali monorigine, al costo simbolico di 1 €, per sensibilizzare alla qualità. Tra queste la Puerto Rico, con fragranza di cioccolato e caramello e tracce di frutta secca, è stata raccolta e selezionata da Francesco Sanapo appositamente per il Festival. La provenienza è la Hacienda S.Pedro a San Juan, che è gestita da sei generazioni dalla famiglia Atienza. Buon corpo, molto persistente, un caffè speciale che potrà essere gustato solo alle Oblate, in esclusiva europea. Sempre in degustazione, il Mapanga, caffè del Malawi, piccolo stato del sudest africano, appena premiato al Firenze Gelato Festival 2012, e il Colombia, caffè con certificazione di qualità e purezza igp (Indicazione Geografica Protetta), il più diffuso caffè colombiano grazie al gusto particolarmente dolce. Viene definito dagli intenditori del luogo ‘suave’, ed importato sotto la supervisione della Federacion Nacional de Cafeteros

Commenti

  1. io sono una caffeinomane assoluta; non esagero in quantità (a parte al mattino, che mi bevo da sola una moka da tre hahaah) ma le miscele mi piacciono in qualità. Compro il mio preferito in una torrefazione del mio paese di origine e ogni volta ne esporto a chilate.
    Le torrefazioni sono un paradiso, per me.

    buona giornata

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