Il Chiosco di Bacco a Santarcangelo, tra mucche wagyu e formaggio di fossa
il pranzo della domenica in Romagna, Yuma fotografata da Veronica Frison |
ravioli con noci e formaggio di fossa (ripieno erbe e ricotta) |
Tornare. E trovarsi a tavola con Veronica, Chizu, Paolo, Gianni l'Adorabile e naturalmente la piccola Yuma, capace di trasformare ogni piatto dal tocco di chef in un'opera astratta espressionista. Come sedere a tavola con Pollock... proprio così. Schizzi di tagliatelle, carne, verdurine, sformatini... ma tutto perfettamente arginato nella bianca tavolozza di un piatto in ceramica. Meravigliosa Yuma che sa ricordarci quanto sia importante divertirsi a tavola. A quella domenicale del Chiosco di Bacco, dove va in scena, ancora una volta, una famiglia allargata. E dove arrivano portate di continuo, in un equilibrio perfetto tra il core del ristorante, la carne in ogni sua manifestazione e le verdure, che io invoco come posso, unica vegetariana rompiscatole, sperando di farmi sentire.
Effettivamente, una tipa come me cosa ci fa al Chiosco di Bacco? Dove la specialità è proprio quella carne che viene portata a tavola con la gioia negli occhi dal patron Roberto Cenni? Proposta come un centro tavola edibile? Ci fa che è in compagnia e cerca di prendere il meglio che può dal restante menu. Scoprendo che ce ne sono di alternative, ma sentendosi comunque un po' schiacciata. Opto naturalmente per due primi di verdure e formaggio, che qui i prodotti del latte sono comunque spaziali. Per crostini e tortini. I miei compagni di bisboccia prendono tutto ciò come un antipasto, perché il loro fine sono le tante specialità carnivore. La fiorentina sulla pietra ollare, la mora romagnola, la chianina, la tagliata di manzo angus argentina. E poi la pura marchigiana scottona e la wagyu (tipo kobe), quelle mucche massaggiate per disporre il loro grasso a modino. Io mi sento un po' ai margini della tavola, però al contempo trovo molto bella la serietà dei ristoranti in Romagna: chi sta nell'entroterra fa carne e se è serio la fa eccezionale, chi sta al mare propone pesce e speriamo che sia buono e fresco, anche se pure in questo caso ci sono i posti giusti da scegliere.
In generale il Chiosco di Bacco è un ristorante-osteria-enoteca molto accogliente, Roberto è nato per fare l'oste e sua moglie Daniela, la chef, una donna molto gentile e umile, che se ne sta in cucina con tutta la sua bellezza e timidamente fa capolino alla fine, per salutarci! L'atmosfera è a metà tra una casa di campagna (perché la memorabilia salta fuori da tutte le parti...ci sono farfalline di lycra ovunque), una e un ristorante formale, sedie bianche, tavoli di legno ricoperti da tovaglie bianche e bicchieri colorati, l'unica licenza cromatica in tavola. E il prezzo? Nella media sia per i primi e gli antipasti (7-10 euro), sia per i secondi di carne (14-18 euro) fino alle carni da scegliere all'etto (sui 5/6 euro).
la vista di una rocca... ho perso il conto e il nome di quante rocche ci sono da queste parti... mi sembra sempre di essere in un film di Miyazaki, tra quei castelli erranti nel cielo, quelle città incantate e sospese tra le nuvole. E in effetti un collegamento tra la Romagna e San Leo esiste: il grande regista jap nel 1979 ha diretto "Lupin terzo: il Castello di Cagliostro", con scenario la fortezza in cui morì il Conte Alchimista che in giapponese si dice Kariosutoro... fantastico! Ecco altri due piatti vegetariani: gnocchetti con fonduta di taleggio, spinaci, uva sultanina (8,50 euro) e crostini alle verdure |
Ecco il mix dei dolci, "armonie di idee confuse" (16 euro), se siete una tavolata di 6/8 persone, dopo assaggi di primi, carne e verdure, un assaggino di mousse di mascarpone in cialda croccante con scaglie di cioccolato o il pandolce alle pere e cacao con gelato può essere il tocco finale. Nessuno di noi ce la faceva a prendere un dolce intero, ma un pezzettino qua e un cucchiaino là... Una porta-finestra a San Leo, dove siamo andati a fare la passeggiata dopo il pranzo.Sformatino di verdure col suo contorno
resti di dolci, il lampadario "firma" del ristorante, caffè Lelli e piadina (carina nel cestino lungo e stretto, rivisitazione del tipico tondo)
le sculture di ferro di Chizu sono arrivate fin qui! la sala centrale del Chiosco di Bacco, la fortezza incantata di San Leo, attrezzi per fare i passatelli, una bimba romagnola e sullo sfondo l'ingresso a San Leo, comignoli di San Leo
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Il Chiosco di Bacco
via Santarcangelo 62, Torriana
0541678342 (aperto tutte le sere tranne il martedì)
domenica e festivi aperto a pranzo
via Santarcangelo 62, Torriana
0541678342 (aperto tutte le sere tranne il martedì)
domenica e festivi aperto a pranzo
...che meraviglia...se non avessi avuto già un impegno, anche io sarei stata dei vostri...
RispondiEliminaMagna Romagna: terra magica.
superfamily!!! (ma so che ci saranno altre occasioni!)
EliminaNo Ivana, io i miei inviti non li ripeto... ergo, se volete andarci ancora dovrete organizzarvi fra di voi :)
RispondiEliminaSupersuparfamily allargatissima.
Che bello, io sono ancora felice da Domenica, non mi passa.
Non avrei aggiunto o tolto niente di questa domenica tra amici. Quindi perfetta!
RispondiEliminaNemmeno io, ci pensavo l'altro giorno.
EliminaPaolo cattivo che commenti la Bebe e me no.