La lasagna è superstar, anche per celiaci
ho trovato questo disegno di lasagna ipnotico in Internet, nel sito disegni-da-colorare.com |
Son già triste perché so che mi perderò qualcosa di molto buono! ho dato un'occhiata alle ricette che i 20 cuochi guidati dall'associazione tOur tlein prepareranno per il Festival della Lasagna in piazza de Mello 4 sabato e mi sono mentalmente leccata i baffi. Anzi, forse l'ho fatto per davvero. C'è la lasagna vegetariana con cipollati al profumo di basilico e fondente di pecorino e zafferano della Cantina Bentivoglio, quella alle verdure con ricotta di bufala e pomodoro verde del Cambio, la lasagna nera con polpa e crema di gamberi rosa, rafano e finocchietto selvatico della Piazzetta, quella allo zafferano con crema di carciofi, seppie, gamberi violetti (e prosciutto croccante...se potessi scandalo) dell'acqua pazza. Ancora quella genovese di Leoni, quella lucana di Scacco Matto o col pesce dell'adriatico, verdure primaverili e pesto leggero di Blue della Frasca. Poi tutte quelle tradizionali. Ma io amo questa capacità di aprirsi dei ristoratori verso il nuovo, senza la paura di essere giudicati perché remixano una tradizione a volte intoccabile. Soprattutto a Bologna, ma in generale in tutta Italia. E soprattutto quando si parla di tramutare la carne in vegetali, mettendo per una volta da parte il ragù e privilegiando le fave, ad esempio. Che si possono gustare in un'altra ricetta davvero creativa e stuzzicante: la lasagna con ragù di calamari, fave e besciamella alle acciughe. Mmmm. Vorrei tutte le ricette! Ah, e poi, non ultima, farà la sua comparsa la lasagna per celiaci: 40 assaggi di sfoglia al mais con ragù tradizionale per chi è allergico al glutine. Fantastico. Questi cuochi si stanno dando proprio da fare. Il comune pare continui a snobbarli, perché loro starebbero chiedendo da un po' una piazza di Bologna, ma pare che arrivino sempre fuori tempo tecnico. Però ci sono anche buone notizie e arrivano da comuni limitrofi e mediamente lontano: l'1 e 2 giugno tOur Tlein sarà a Casalecchio di Reno in ben tre piazze (e dire che ne volevate solo una!) e poi prossimamente in centro a Genova e Milano. Ma insomma, nessuno è profeta in patria. Poi le cose...dopo...cambiano!
Festival della Lasagna
sabato 13 aprile dalle 11 alle 18
20 ricette x 20 cuochi
piazza di Mello 4 (nella piazzetta della Balena)
Bologna
1 assaggio 3 euro e 6 assaggi 15 euro
Io arrivo da Roma a missile per partecipare. Evviva la lasagna...
RispondiEliminaBlue
ah ah...carina! io sarò a Milano...ma mi lecco i baffi ugualmente! (e noi ci vediamo lunedì!!)
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminacaro Luca e cara Sabrina.... oh oh...leggo il vs commento e dico che mi spiace! io sono andata alla giornata della polpetta e sono rimasta molto soddisfatta. so che il precedente e primo festival del tortellino era stato molto apprezzato. tra l'altro, mentre ero via (che son tornata questa sera) ho anche ricevuto da un'amica un sms con scritto che le era piaciuta proprio tanto la kermesse lasagna...quindi il vostro commento è un fulmine a ciel sereno, anche se, non essendoci stata, no posso dire nulla. Sapendo chi è coinvolto mi spiace molto e penso che io solitamente non "presento" le cose proprio perché voglio schivare la logica dei quotidiani che fanno solo immense presentazioni senza mai fare un resoconto (non va più di moda). Ma in questa situazione mi sentivo tranquilla di poter promuovere... Quindi da quello che ho capito gli assaggi erano cari ammazzati. Questa recensione e la mia risposta dovrebbero avere un reply... ci spero!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaQUESTA RISPOSTA E' DI FABIO BOTTONELLI DELL'AZIENDA VINICOLA MANARESI (ZOLA)...me l'ha lasciato sul profilo Facebook non riuscendo a inserirlo qui...
EliminaLo metto qua su FB, poi Bea ti autorizzo a metterlo tu sul blog: Noi eravamo presenti come azienda vinicola, quindi testimoni diretti e anche chiamati in causa dal commento, seppur non c'entrassimo nulla con l'organizzazione, in quanto le aziende (tutte del Consorzio Vini dei Colli Bolognesi) sono state invitate dal gruppo dei ristoratori: era bello abbinare le lasagne con i vini del territorio. O qualcuno preferiva del Nero d'Avola da 2 euro al litro in bicchieri di carta? Mi risulta poi che le porzioni di lasagne fossero piuttosto abbondanti. Uno poteva scegliere fra tante, mica doveva provarle tutte... Se al ristorante ci sono 20 piatti li vuoi prendere tutti spendendo 40 euro? Non entro però nel merito della questione lasagna. Torniamo al vino. Non mi pare che 2 euro a bicchiere sia uno scandalo, considerato che in un qualunque bar del centro spendi dai 3/4 e anche 5 euro per vini al bicchiere che troveresti al supermercato a 4 euro la bottiglia. C'erano 15 ottime aziende dei Colli Bolognesi e la qualità complessiva era piuttosto alta. Non ho capito poi perchè uno avrebbe dovuto assaggiare gratis tutti i 40 o 50 vini diversi. Il paragone con il Vinitaly mi sembra fuori luogo in questo caso. Piuttosto, in una sagra paesana cosa spendi per un pasto con il vino? 20 - 25 euro... Per me meglio spenderne 25 al festival della lasagna... A parte gli scherzi, le aziende un po' si saranno fatte anche pubblicità, ma hanno anche dato un servizio, un valore aggiunto, con tutti i produttori presenti personalmente. Dispiace non veder compreso lo sforzo (che è anche divertimento e soddisfazione, quando si può interagire con un pubblico interessato e attento) di una giornata intera, quando i lavori in campagna sono urgenti, e vedere che il proprio prodotto per qualcuno dovrebbe essere regalato. Quando stai dall'altra parte comunque capisci tante cose che quando sei 'del pubblico' non si possono capire: tanto per dirne una: non sono stati pochi i furbi che provavano a prendere il vino gratis, con la scusa che sarebbero andati alla cassa dopo... Con la ressa sai quante contromarche non ci hanno dato...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaSalve a tutti! A questo punto credo mi tocchi intervenire perché poi, in un blog, oltre a scrivere di quello che ci piace, dobbiamo essere anche pronti a moderare se la situazione sfugge un po' di mano. Nel senso che - ribadendo il fatto che io non c'ero a questa giornata della lasagna e che non posso esprimere nulla su qualità delle ricette e bontà dei vini (anche se quelli di Manaresi li adoro) - guardando da fuori tutta la faccenda e mettendo insieme un po' di elementi, mi pare che Luca e Sabrina avessero una certa aspettativa sulla manifestazione e che questa è stata tradita. Dalla parte di chi ha organizzato il Festival della lasagna, ovvero l'associazione di cuochi fondata a Bologna da grandi professionisti della gastronomia con l'intento di far conoscere le nostre eccellenze, c'era un'idea di divulgazione, appunto, ma anche di guadagno...perché questo è per loro lavoro extra, è amore per le idee nuove e le strategie che possano risollevare un'economia che sta soffrendo come altre. Mettersi insieme per una festa, partecipare a una nuova manifestazione che cerca di praticare l'ottimismo mi sembra sempre molto bello, poi certo, ognuno la vive a modo suo. E Luca e Sabrina, due amici non solo di blog, sono rimasti delusi, a differenza di altre persone che hanno amato questa nuova festa di quartiere, sagra evoluta, ristorazione volante...ognuno la chiami come vuole. Peccato, mi spiace per loro. Ma forse quando di cose se ne vedono e frequentano tante e ci sono stati episodi particolarmente belli, il paragone scatta automatico. Mi sento di dire solo una cosa che riguarda il mio approccio verso la manifestazione, per come ho vissuto io quella dedicata alla polpetta: tra le tante specialità ne scelsi solo alcune, quelle che davvero m'interessavano e credo che avrei fatto così anche per la lasagna. Anche perché non ce la potrei fare... 6 porzioni a 15 euro, se buone di quantità, lasciano più che soddisfatti. Un bicchiere di vino a 2 euro, se la quantità è buona, è cosa onesta. E l'assaggio di due/tre vini per me sufficiente...ma non sono una critica eno. Ieri sera ero in cineteca dove si è trasferito per un festival in corso l'enoteca/caffè Camera a Sud e un calice di pignoletto eccellente a 2,50 euro l'ho trovato giustissimo (il calice in vetro per cui si pagava un euro in più di cauzione rendeva il tutto molto suggestivo proprio perché si beveva o mangiava in piedi ma con un bel bicchiere). E insomma, tra tutti questi "se", probabilmente c'è poi poca realtà, che solo chi c'è andato può raccontare. Mi piacerebbe a questo punto sentire altre voci, di chi ci è stato ma anche dei cuochi che hanno pensato e realizzato la manifestazione. E che io premio già, per essere scesi ai piani bassi della "strada", dalle loro cucine tanto apprezzate e osannate. Mi pare comunque che qui le critiche siano alle cose e non alle persone.
EliminaIn ogni caso credo che le critiche motivate e ben articolate siano sempre utili come spunto di riflessione.
Ciao, per quanto mi riguarda, a parte la location un po' troppo 'urbana' per i miei gusti, mi è sembrata una bella cosa! La qualità era piuttosto alta e le porzioni decisamente abbondanti: noi abbiamo preso i 6 assaggi a 15 euro e arrivati al quarto eravamo già pienissimi, abbiamo continuato solo per gola e l'ultima me la sono fatta dare da asporto e portata a casa per lo spuntino dell'indomani :)
RispondiEliminaVino buono e a prezzi assolutamente in linea con l'offerta cittadina.
La prossima volta so già che un assaggio da sei è piu' che sufficente per due, anche se, certo, è del tutto personale.
Io comunque lo consiglio, dato che lo rifaranno!