Un caffè estivo al nuovo Zanarini
Secondo me non mi sono nemmeno mai seduta nel parterre di Zanarini. Nella zona all'aperto di piazza Galvani coi tavolini e gli ombrelloni crema, che sembra la platea di un teatro dove ogni giorno va in scena una sfilata di umane urbanità particolarmente eleganti. A bere un caffè certo, c'ero stata varie volte. Magari portandoci qualche ospite di passaggio in città, perché comunque Zanarini è il caffè storico dei bolognesi, legato a un immaginario anni Ottanta che ricordo benissimo: a quei tempi era il quartier generale dei fighetti bolognesi (ancora oggi, certo) che però venivano chiamati proprio "Zanari" ed erano l'equivalente dei paninari milanesi. E io, metallara convinta, chiaro che ci stavo lontana. Tanto i suoi frequentatori li vedevo tutti i giorni nella mia scuola, quel famoso Liceo Linguistico Internazionale e privato di via Boldrini pieno di timberland, moncler, burlington eccetera eccetera.
biscottini sbrisoloni, un po' di Mantova nel centro di Bologna |
E insomma, ecco l'occasione per far visita a una novità di settembre e dare un'occhiata alla lista dei caffè. Per di più in prima fila, visto che il nostro tavolino era proprio a ridosso del portico, da cui si vedeva un defilè eccezionale. Perfetto per aggiornarsi sulle ultime tendenze alta moda e pretaporte', soprattutto dopo che hai passato una settimana tra rocce, mare, sale, ciabatte e shorts.
Bene, dopo tutte queste riflessioni passiamo alla sostanza.
Ieri dove essere una giornata pesantissima al nuovo Zanarini. Sarà stata l'ora del pranzo, erano quasi le due, sarà stato che molta gente è tornata in città o che ci sono tanti turisti, fatto sta che il parterre era sold out. Restavano solo alcuni tavolini nelle zone assolate e noi, studiando bene la situazione, abbiamo trovato quello che poteva fare al caso nostro, ma andava spostato un po'. Una di quelle richieste che un cameriere alle prese con decine di ordinazioni, spererebbe di non sentirsi mai fare. Eppure l'abbiamo fatta noi, e abbiamo aspettato un quarto d'ora, dopo di che l'abbiamo rifatta. Io in verità il tavolo me lo sarei spostata da sola, ma forse non si fa. Bene, ci siamo seduti e poi altri 15 minuti per poter ordinare e poi altri 15 minuti per fare arrivare l'ordinazione, orfana di una nostra richiesta, il caffè "firma" della lista, quello Zanarini pieno di coe buone tra cui la panna montata...sold out! Poi sono arrivati, infine, i nostri caffè estivi, che non abbiamo amato un granché. Il latte light non era montato secondo regola, con quella freschezza che lo fa tale. Era increspato e poi, lo riconosco, a me questo tipo di caffè che per primi lanciarono in città due ragazzi che negli anni Novanta gestivano quello che ora si chiama Gessetto, piace piccolo, espresso classico, con latte light montato come fosse panna, che lo ricopre. Vabbè.... seghe di gusto a parte, che ne ho pensato del nuovo Zanarini?
Non so se anche prima ci fosse tutta questa ricerca sull'immagine della vecchia Bologna, magari non mi ci ero tanto soffermata, però trovo che per un gestore forestiero, il presentarsi ai bolognesi aprendo il baule dei ricordi, l'archivio di un immaginario, sia una cosa molto carina. E così in vetrina ci sono tante cartoline in bianco e nero o seppia che mostrano la nostra città d'inizio secolo ed è bello fermarsi a dare un'occhiata. E poi le confezioni di dolci da acquistare all'interno, nel punto "shop" sono state impacchettate utilizzando sempre l'immagine di Bologna. Così ti porti via dei biscotti e dei dolcetti ma ti resta anche un souvenir. E a me piace parecchio il concetto di souvenir, quando è fatto bene... anche un po' kitsch, perché no. Poi pensavo, comunque, che essendo stato il bar il fulcro della Dolce Vita bolognese anni Ottanta, sarebbe bello proporre un po' di foto di quell'epoca, coloratissima, per certi versi mostruosa (vi ricordate le abbronzature da lampada in inverno abbinate a moncler gialli canarino?) ma comunque essenza dei bolognesi modaioli. SE a Bologna avessimo un Albert e Victoria Museum, ci avremmo già dedicato una mostra.
So che Zanarini non diventerà mai il caffè di Bea, non è il suo target, lei è troppo basso profilo, però ogni tanto un caffè verrò a berlo, rigorosamente al banco.
Caffè Zanarini
piazza Galvani 1, Bologna
0512750041
aperto tutti i giorni dalle 7 alle 21
Da mantovana non posso che essere felice di questa nuova avventura cibesca in città.
RispondiEliminaDa provare e fare un bel sbrisolona time
bacio
Blue
cara Blue...e Sbrisolona Time sia!!!! andiamoci presto allora ;-)
EliminaIo adoro la mia città, anche se Bologna è molto cambiata e continua a farlo, io lo noto forse di più perchè non passo spesso in centro ed ogni volta è una sorpresa: un locale che ricordo ha chiuso, un negozio si è spostato, altri hanno aperto.. insomma un casino! Ma certi punti fermi spero non spariscano mai, come Zanarini. Io ci sarò andata 3 volte in vita mia, ma è un locale storico sia perchè effettivamente ha i suoi anni, sia perchè molti giovani lo associano agli anni dell'adolescenza spensierata (e paninara) :-) Comunque sia, è parte di Bologna, non come le Due Torri ma quasi. Bravi i gestori a riproporre vecchie immagini di com'era la città cento anni fa, una delle cose che mi piace moltissimo fare (ti ricordi le raccolte de Il Resto del Carlino?) baci Bebe, city-trotter a 360°!
RispondiEliminaè vero Francy...anche se non ci si va spesso è un punto fermo, anche nell'immagine. Una di quelle mete che è bella con tutta la sua storia addosso!
EliminaChe poi, tutta la linea pasticceria la fanno proprio a Mantova, pensa te.
RispondiEliminaAvevo portato il cv due settimane fa e mi avevano confermato che il laboratorio era proprio li. Bello il nuovo bancone dolci ma quello di prima aveva più offerta secondo me.
che razza di invornita sono, dal cellulare mi ero persa di tutto il tuo post le due righe della pasticceria mantovana ahah
RispondiEliminasei assolutamente sul pezzo, valà frisonnet!
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