Il pranzo della domenica: alla Lumiera sui colli


alla Lumiera si mangia nella sala interna sotto al tetto di legno e nella veranda che con la temperatura più alta verrà scoperchiata e diveneterà una vera terrazza vista natura

Ormai è una fissa. E io sono un po' come il cane di Pavlov. Basta che arrivi una domenica di beltempo... e a me scatta la visione del pranzo della domenica con conseguente stimolo di "moto a luogo". Che solitamente porta verso spazi di natura, colli, campagna, borgo storico, mare. Sono molto sensibile a certi richiami che mi smuovono le emozioni e questa occasione cibesca, come detto già un po' di volte parlando di altri pranzi, è davvero l'unica di cui io abbia un quadro completo, con tutte le pennellate al posto giusto: sorrisi, occhiate soddisfatte, carezzine, digestione lenta, passeggiatina vista quel che c'è. E ogni tanto, col blog, succede di ricevere anche un invito. Se la cosa ispira si va. Come domenica scorsa quando con l'Adorabile siamo andati sui colli per il pranzo alla Lumiera.



tortelloni della sfoglina con zucchine

Prima osservazione della sottoscritta: "ma io qui non c'ero mai stata". Anzi, forse secoli fa, non so quante gestioni fa, magari per sbaglio, portata a tradimento, di sicuro era buio e non guardavo nemmeno il cielo che poi magari era stellato. Essendo ben consapevole della mia allergia alla natura e ai sentimenti pittoreschi che ho tenuto ben lontani per una vita - che quando c'era un invito la domenica per una festa in campagna, o ci andavo con gli amici urbani come me o non se ne parlava- sono sicura che non c'ero stata. Al massimo "back in the days" ero stata a Parco Cavaioni perché c'era sempre qualche amicizia giusta con cui non avvertire troppo l'aria fresca e ossigenata. E poi c'era anche che io la domenica non andavo da nessuna parte perché mi riposavo di una settimana con un concerto ogni sera. E il venerdì sera non c'erano le cene con le amiche, come usa qui a Bologna, che il venerdì sera donne con donne e uomini con uomini. Le amiche le vedevo al Link o al Covo o al vecchio Estragon o prima ancora al Casalone. Ed è quindi ora, in questa vita, molto bello avere a disposizione così tante nuove emozioni. Salire sui colli, arrampicarsi per quelle vie così famigliari per tanti bolognesi, guardare l'infinito e sospirare. E poi andare a tavola a scoprire un nuovo menu della domenica. Che qui alla Lumiera non è proprio bolognese al 100%. Cioè, il cuoco è superbolognese, Mirko Golinelli, con un passato alla trattoria Nonna Rosa, ma da quasi un anno la sua cucina è qui, anche perché è uno dei soci. E ha portato con sé quel gusto per piatti che ti fanno sentire subito a Bologna e qualche secondo dopo un po' esotico. Perché poi, quando si parla di tagliatelle o tortelloni, l'esotismo come ben sappiamo passano facilmente da una zucchina o una melanzana. Che però starebbero meglio nel piatto verso l'estate, ormai il nostro condizionamento a mangiare secondo stagione è fortissimo, me ne rendo conto. E non siamo più capaci di mangiare con spensieratezza un piatto di verdure grigliate miste a marzo. Detto questo i miei tortelloni erano buoni, forse un po' troppo al dente, ma l'amore della sfoglina nell'impasto e nel ripieno c'era tutto. E il sugo di zucchine era delicato.


la sala interna col tetto di legno ha una luce bellissima e anche d'inverno immagino offra una bella atmosfera un po' da "baita deluxe". La cameriera - quella della foto- è molto gentile. E ho ritrovato anche una vecchia conoscenza, Gilberto Baroni, già mitico creatore del Chet Baker… ecco perché la selezione musicale è piacevole
La mia ricerca col dito sul menu è stata molto accurata. Perché anche qui la regina è la carne, ma soprattutto nei secondi. Ma io ormai lo so, non sono una donna da secondi, io vado coi primi!
Mi concedo un antipasto, le millefoglie di polenta al taleggio e funghi che è un piatto voluttuoso (che sta bene anche senza il decor di valeriana, perché sul piatto nero fa la sua figurissima) e mi viene in mente che la polentina arrostita che appare qualche volta nelle nostre trattorie mi piace un sacco. Poi lo chef mi spiega che nasce dagli scarti di quell'altra polenta, quella morbido-solida che io non amo molto. E allora penso anche che il ri-uso arguto è splendido e che spesso gli esseri umani danno il meglio in queste cose e che la porta di servizio è più interessante di quella d'ingresso. 
Quando siamo al primo (i primi vanno dai 10 ai 12 euro) io vado sui tortelloni alle zucchine e l'Adorabile sulla tagliatella i funghi, perché lui nel regno dei miceti ci sta molto bene e non perde occasione per farglielo sapere. Naturalmente nella carta non mancano i passatelli in brodo o asciutto con radicchio e guanciale, i tortellini anche alla panna e le strette romagnole tartufo e speck. Poi ecco il regno, invece, dei carnivori, coi secondi (13-15 euro) che parlano di tagliata di manzo anche con porcini e "fat chips", hamburger di controfiletto con formaggio fuso e porcini con patate al forno e grigliata mista. E quei bocconcini di pollo zenzero e limone con verdure, che spezzano un po' la tradizione e rappresentano l'alternativa scelto da Mr A. Il vino che ci viene proposto è un ottimo Nero d'Avola Spadafora (15 euro la bottiglia) anche se a me faceva gola il Lambrusco grasparossa Corte Manzini… che ormai berrei solo del Lambrusco e vorrei assaggiare tutte le aziende! 
Può essere interessante, per chi si sveglia tardi la domenica, sapere che qui la cucina è aperta davvero fino alle 14,30-15 e che si può venire a èasteggiare anche solo con un calice di vino e un tagliere di crescentine e tigelle (12 euro) fatte proprio con l'antica tigelliera. Perché insomma, non è poi che questo tagliere debba per forza essere sempre sinonimo di aperitivo. Anzi, emancipiamolo l'aperitivo.

bocconcini di pollo zenzero e limone

Lumiera
via di Sabbiuno 4
051589409
aperto a cena il venerdì e sabato sera 
e la domenica a pranzo
venerdì sera menu degustazione 35 euro tutto compreso
 e musica con il dj Stefano Malaisi
dal 15 maggio aperto tutti i giorni escluso il lunedì sera
dal 10 giugno aperitivi al tramonto

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