Turiste bolognesi al Pizz@s di via de' Musei
A proposito dei ristoranti del centro dove vanno, "solo i turisti". Di tanto in tanto, con Bea, ci piace sentire sul palato l'effetto che fa sedersi in uno di quei posti che non viaggiano certo di bocca in bocca, tra i curiosi della rivoluzione gastronomica bolognese. Ci passiamo davanti tutti i giorni perché sono in centrissimo, ogni volta diamo un'occhiata, pensiamo che "allora il turismo a Bologna esiste". Riflettiamo anche sul fatto che: se son così pieni, o i prezzi sono buoni o la gente può permetterselo. Più raramente guardiamo bene il contesto, che sennò, se lo facessimo, ci passerebbe per la testa una certa fantasia che ci aiuterebbe a superare luoghi comuni e atteggiamento prevenuto e ci farebbe prenotare e accomodarci a quel tavolo. Cosa che è successa un paio di settimane fa, quando, mangiando con gusto gli spaghettoni del Rosa Rose, Bea mi ha detto che arrivando in via Clavature, aveva visto i tavolini fuori sotto al portico dell'Archiginnasio e che sarebbe stato bello, una volta, andare lì a mangiare.
La cosa più buffa della faccenda è che al momento di prenotare, né io né Bea avevamo idea di come si chiamasse il ristorante. E, cosa ancora peggiore, di quale fosse la via. Perché sì, è via Clavature quella che percorriamo sempre, ma il posto è in una piccola piazza che porta agli scalini del portico: se vai a destra vai in piazza Maggiore, a sinistra in via Marchesana, che conosco solo perché c'è un famoso negozio di abbigliamento. Ma è proprio vero, spesso la propria città si percorre così, con riferimenti ben poco geografici e piuttosto commerciali. Quindi la cosa più semplice è stata quella di darsi una punta lì direttamente e cercare un tavolo. Ce n'era uno da quattro proprio bello e all'ombra (i turisti amano graticolati al sole) e abbiamo chiesto al cameriere se potevamo averlo tutto per sederci col portico alle spalle e Santa Maria della Vita davanti. Lui, gentilissimo, ci ha fatte accomodare senza problemi, il che, a mio parere, è stato un gesto da 1000 punti , un piccolo prologo del suo savoir faire e della gentilezza (un ragazzo, forse nemmeno trentenne, massimo punteggio) che ha dimostrato per tutto il pranzo. Anche quando io gli ho chiesto per ben due volte di cambiare un ordine. Nessuna furbizia, molta collaborazione, grazie.
Ma ecco le nostre scelte da un menu che sposa la pizza…(perché il posto si chiama Pizz@s, proprio con quell' orribile "at" digitale che si legge "a"…vabbè) con la cucina italiana e bolognese tradizionale. Io non avevo voglia di pasta e primi ma ero piuttosto attirata da cose pesciose e quindi ho scelto una tartare di tonno con avocado, lime e nocciole tostate (16 euro, tra gli antipasti) che mi ha talmente saziata da non desiderare altro. Per Bea, la mia critica di cucina bolognese preferita, una bella tagliatella al ragù. Le è piaciuta abbastanza e le sue riserve son state sulla sfoglia, troppo liscia e sul ragù parecchio unto. Voto? Forse un 6 e mezzo, così, la butto lì (se non sei d'accordo, Bea, dimmi che correggo). Cos'altro nel menu? Pizze tutte sui 9 euro (solo la Margherita 8), antipasti che comprendono dal tipico tagliere con tutele x 2 a 25 euro fino al polipo alla catalana (14 euro), due insalatone a 10 euro, spadellata di calamari, gamberi, zucchine e patate a 12 euro. E poi i secondi di carne e pesce, dalla tagliata alla cotoletta fino alla frittura mista. Vini, non pervenuti. Insomma il Pizz@s, che da quanto ho capito è della stessa proprietà del Nu Lounge, vuole accontentare tutti. E forse i turisti, in cerca di suggestioni, oltre che di cibo, vanno via contenti. Anche se a mio parere, pure il contesto potrebbe essere curato di più. Innanzitutto eliminando il bidone verde del rusco che è a fianco del ristorante e le cassette dell'acqua all'entrata (che porta direttamente alla cucina con vista il che è carino, per curiosare). We can be tourist, just for one day.
Pizz@s
via de' Musei 2
051 224589
Commenti
Posta un commento
per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea