Al Club des Pirottines arriva la pizza di Berberè con Matteo Aloe

questa è la mia seconda pizza, infornata ieri notte, dopo 24 ore di lievitazione. Dressing: pomodoro, mozzarella, scamorza affumicata, basilico

La prima volta che si fa la pizza o un altro tipo di lievitato di rango, è come innamorarsi la prima volta. Sono la solita esagerata romantica, ma sono sincera. E per me lunedì sera, al Club des Pirottines, la lezione sulla pizza di Matteo Aloe del Berberè è stata un colpo di fulmine. E adesso vorrei solo impastare, aspettare, tirare, infornare. Osservare continuamente questa magia che si compie delicata e paziente. E intanto penso che son già quattro anni che questa scuola di cucina anarchica esiste, da quando nacque un pomeriggio d'aprile del 2011, dopo una piccola delusione, di quelle che ti danno però la rabbia necessaria per reagire e sognare in grande. E poi rifletto sul fatto che di anime che hanno empatizzato con questa idea un po' sballata e totalmente antiscolastica, che garantisce il libero e gratuito fluire dei pensieri e delle conoscenze, ce ne sono proprio tante. E quindi un mondo migliore è davvero possibile, una fetta alla volta.



una delle pizze realizzate l'altra sera con le acciughe molto amate da Berberè

Buffo io che decanto la meraviglia della pizza, visto che da queste pagine, più e più volte, ne ho narrato una certa indifferenza o meglio, una certa antipatia. Ma questo fastidioso sentimento è sempre stato alimentato dal fatto che in giro, da sempre, ci sono un sacco di pizze indigeste e io alla bevuta disperata nella notte non mi rassegno proprio. Poi è arrivato Berberè e ho iniziato ad avvicinarmi a questo pasto - spesso anche di sera - con gioia. E credo che dopo l'avventura dei fratelli Aloe, tante cose belle sono successe nel mondo della regina dei lievitati. Altri hanno seguito l'esempio, le lunghe lievitazioni, la scelta delle farine e cose così. E, dopo tutto questo mangiare, imparare a fare da soli è proprio una soddisfazione, soprattutto quando vedi che i primi risultati sono positivi. Certo, ci sono ancora tantissime cose da imparare, le mie due pizze sperimentate sono imperfette, ma io già alla vista di quegli alveoli così tondi e tanti, mi sono non poco rallegrata con me. 

Le Club des Pirottines del febbraio 2015, è andato in scena a casa di Simone, pirottino con bella e grande  dimora sui colli bolognesi. Il Club vanta alcune case e luoghi d'ospitalità molto belli e per tutti è sempre occasione per scoprire abitazioni splendide. Durante la serata abbiamo avuto ospite anche Gianfranco di LAB e del Green River Pub di via Petroni (con la felpa blu accanto a Matteo, anche lui alla sua prima pizza!), con la buona Bender Ale American Wheat e un'altra eccezionale e profumatissima di cui recupero il nome:)

Ma cosa ho imparato l'altra sera? 
Come tutte le volte che c'è una serata di cucina, la cuoca o il cuoco invitati ci mandano la lista degli ingredienti e degli utensili da portare con sé e in caso la ricetta che faremo. Matteo, in questo senso, ci ha ammaliati tutti, perché ha preparato per noi due paginette belline con grafica e spiegazioni e ci ha dato le istruzioni per fare la pizza la sera prima, a casa nostra, e portarla a destinazione il lunedì sera, per vedere il risultato degli impasti e imparare a capire cosa era andato e cosa no. Rispetto alle istruzioni io non sono riuscita a trovare il lievito di birra secco nei supermercati della grande distribuzione e così ho "ripiegato" sul lievito madre in polvere essiccato "Cuore di" che ci aveva fatto scoprire precedentemente uno chef-pirottino nel corso di una precedente serata. Per mezzo chilo di farina "Petra 1" di Mulino Quaglia ho usato una bustina di pasta madre e posso dire di aver ottenuto un bel risultato, quanto meno a impasto e lievitazione. Le cose che non sapevo, invece sono tante:
-se si fa una pizza con pelati e mozzarella (Margherita insomma), come ho fatto io, il pomodoro abbondante e ben cosparso, serve, nella prima fase di cottura sul fondo del forno, a tenere giù la pizza, che sennò col calore cresce in mezzo. E questo l'ho messo in pratica con l'impasto fatto la sera delle Pirottine sotto l'occhio maestro di Matteo, proprio ieri sera a casa. Prima cottura così circa 12 minuti nel forno a 250 gradi (statico) e poi passaggio in alto per circa 8 minuti e infine via al dressing ovvero aggiunta di mozzarella e scamorza affumicata. Pizza pronta dopo altri 5 minuti e tocco finale col basilico fresco (che Matteo aveva dimenticato a casa di Simone... e che io ho porto a valle...quindi ho il recipiente!). Non so se sia la pizza giusta, se questi step sono stati fatti bene, ma io sono molto contenta e ora vado a mangiarmi una fetta.


Berberè/Alce Nero
via Petroni 9/c
0512759196

Berber Light Pizza & Food
Via Pio La Torre, 4b Castel Maggiore Bologna
051 705715

Green River Pub
via Petroni 3
339 832 7210

Commenti

  1. Tra le più belle serate pirottine! Sarà che io ho un debole per i lievitati, sarà che l'atmosfera era proprio carica, sarà stato semplicemente il mio mood del momento, ma è stata una serata perfetta.
    Grazie a te, a Simone, a Matteo Aloe e Gianfranco Sansolino, per aver reso possibile tutto ciò, gratuitamente (che è sempre bene ricordarlo che le pirottine vanno avanti grazie alla generosità, e quindi sì, concordo con te che un mondo migliore è possibile).
    Marilù

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    1. Mi sento molto debole alla corte dei lievitati, cara Marilù, ma da lunedì sera so che la mia presenza in questo mondo è davvero possibile :D

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  2. Ciao Benedetta, volevo sapere dove poter trovare la farina Petra a Bologna! Grazie e complimenti

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    1. cara Antonella, non ricordo se da Natura Sì o alla Coop di quelle grandine, però. grazie a te :D

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    2. ah, e poi ho dimenticato di scrivere che per la seconda pizza, quella fotografata in cima la farina Garofalo W260, trovata al supermercato e unica possibilità a dire il vero. ciao!

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    3. Salve a tutte, le farine Petra le trovate anche da "L'angolo della freschezza" a Cadriano di fianco alla pasticceria la Caramella di Gino Fabbri.

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  3. Deve essere stata proprio una bella serata, un vero peccato non esserci stata!

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    1. una delle serate più anarchiche e incasinate della storia...grazie Aly

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  4. Presto diventerà indispensabile, sappilo, può trasformarsi in una malattia! ;)

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    1. lo so, ma io pizza più di tanto non posso mangiare e cmq vorrei provare a sperimentare l'impasto integrale, tu l'hai mai fatta?

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  5. Mi aggiungo anch'io al folto gruppo dei fan dei lievitati. Adoro impastare, aspettare la lievitazione e annusare i profumini che sprigiona il forno..Io in realtà ho tre bambini: 2 biologici e uno in frigo :-) il mio "Gino" adorato :-D
    Una serata stupenda, grazie a te, Simone, Matteo e Gianfranco e a tutte le pirottine e i pirottini sempre più entusiasti e folli!
    alla prossima! un bacione!!

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