Un tortellone fuori porta e una gita in bici: Margotta
tortelloni al Margotta |
Evviva le domeniche in cui non si è programmato nulla e succede tanto: era da un po' che non avevo cronache dalla giornata nazionale del bighellonaggio, vero? Che ieri ho onorato al meglio, già dalla mattina, con un giro in bici fino all'avamposto mio prediletto del "peoplewatching" cittadino, dove tutto può accadere perché il fato dell'incontro è sempre dietro all'angolo. Il mio è già abbastanza scritto: beccata Ivana sul divano intenta a sfogliare i quotidiani, decidiamo verso le 13 di prendere le bici e avventurarci fuori porta, alla ricerca di un nuovo posto di cui ho letto, sentito, avvertito il nome da qualche parte. Al Margotta arriviamo in zona Cesarini, alle 14,30, proprio in chiusura.
ambiente minimale ma bello per le curiosone: la vetrina, il giradischi con radio e cd, buona musica (ad esempio Soft Machine) |
E' stato divertente cercare e trovare questo nuovo ristorante che sta in una stradina un po' nascosta della via Toscana. Ci si può arrivare entrando nel mercato di San Ruffillo - se siete a piedi o in bici- o sennò facendo la via Marenzio e cercando un parcheggio. Ristorante con cortile altamente evocativo - per me un tuffo romagnolo, tra case marron e cortili tra muri bianchi- in cui c'è tutto da osservare e scoprire, immersi in una memoria molto privata dove giocano un ruolo intrigante le seggioline di metallo panna e legno, che sembrano uscite dal refettorio di un convento o da una scuola. Il menu per ora è contenuto e dà segni di puntare verso il mondo della carne (la tradizione è dietro l'angolo, con un tocco di creatività) e della verdura, equamente, seguendo il ritmo delle stagioni e della genuinità.
il "refettorio" del Margotta |
Qualche chiacchiera scambiata con Enrico Tonelli, lo chef (già al Tondo di via Marsala e poi in D'Azeglio), per farci catturare dal suo progetto e dalla sua idea di cucina, ristorazione, accoglienza, che convince dal calice bollicinoso di benvenuto, l'antipasto di puntarelle e la chiosa coi biscottini e le scorze d'arancio della casa. E mentre mangiamo i nostri tortelloni e il tortino di carciofi e formaggio primo sale (un pranzo leggero per le cicliste urbane che si svegliano tardi!), sappiamo già che ci torneremo al Margotta (un nome curioso, che si riferisce al mondo delle piante!) perché vogliamo saperne di più. Evviva la bellezza fuori porta, passo e chiudo.
Margotta
via Marenzio 1
347 653 6784
Aperto: da martedì a giovedì a cena
e da venerdì a domenica a pranzo e cena
Commenti
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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea