Ma come sono i gestori che t'impezzano? Mare forza 10 alla Paranza


Linda ripassa gli appunti davanti alla vista di un mare blu (mi sembra di scorgere l'arco dell'elefante di Pantelleria in lontananza, sarà lui?)
Lo so che da ieri e per i prossimi cent'anni la Primavera comincerà il 20 marzo. Ma insomma, certe tradizioni non si cancellano facilmente nemmeno coi dati scientifici alla mano e con le animazioni di google che ti guardi e riguardi divertita. E quindi, cari amici di Bea, buona Primavera! Da ieri, comunque, le ore di luce e di buio sono le stesse, un bel traguardo che festeggio narrandovi una storia gastronomica piuttosto bizzarra, in cui bene e male condividono lo stesso spazio, mettendo a dura prova l'avventore e al contempo compiacendolo con buon cibo. Sono andata con Linda a vivere questa nuova avventura e so per certo che lei è un'amica, disposta al supremo sacrificio pur di assecondare la mia curiosità.



spiedino di gamberetti

E così, insieme, andammo alla Paranza di via San Vitale. Era una mattina già tempestosa, e noi, sfiancate da due ore di conferenza stampa condite da pubblica dimostrazione di dispotismo, abbiamo attraccato i nostri stanchi corpi e le nostre sofferenti ispirazioni in quello che credevamo un porto sicuro e che poi si è dimostrato un mare forza 10. 
Ci tengo subito a dire che la Paranza è una rosticceria mangia lì/take away che nella sua prima possibilità offre due mensole apparecchiate con tovagliette e sgabelli per sedersi in un'atmosfera davvero alla buona, annunciata all'ingresso da un espositore iper colorato e respingente che racconta il menu nei dettagli. Il simbolo è una barca da pesca, la paranza appunto, che naviga in un mare azzurro, colore dominante anche del negozio con trompe-l'oeil che celebrano viste suggestive di isole del nostro sud. Siamo in Sicilia, terra d'origine del proprietario, che vive al nord da decenni e che con questa rosticceria inaugura la sua seconda vita. Il suo progetto è ambizioso, nonostante il quartier generale: pesce di qualità (niente da dire, i piatti sono molto buoni), precedenza all'asporto e- in caso- possibilità di fermarsi in negozio. Il gioco è bizzarro, perché quando apriamo il menu leggiamo i prezzi, che non sono particolarmente abbordabili né prevedibili. E' una rosticceria delude, chi l'avrebbe mai detto?


O meglio: entrando in un luogo del genere non mi aspetterei  di trovare prezzi del genere. Per dire: una zuppa di pesce costa 18 euro, un fritto misto di paranza 10 euro, gamberoni al sale 18 euro, calamari in umido 12 euro, spaghetti alle vongole 12 euro, carpaccio di tonno 11 euro. Niente da dire sul costo, se il pesce è buono costa, ecco. E poi c'è questa promozione per cui se prendo un primo e un secondo spendo 15 euro (occasione!!). Aggiungo il fatto che i piatti sono fatti al momento e la prova è che non volendo noi cibi con l'aglio, abbiamo aspettato un pochino (non troppo, comunque, eravamo le uniche clienti) ma alla fine mangiato i piatti come li volevamo: io spaghetto alle vongole e insalata di gamberi e calamari e Linda uno spiedino di gamberetti. C'è però un contorno non richiesto, ovvero quell'invadenza del proprietario che a tutti i costi deve raccontare, sottolineare, risottolineare quel che fa, come lo fa, perché lo fa che io detesto, a meno che non sia richiesto. Non è il primo posto dove mi capita di vivere questa insostenibile pesantezza dell'essere umano. E insomma, al pensiero di dover ascoltare passiva la logorrea di un gestore (naturalmente sono solo i proprietari a permettersi certe libertà) ho già detto addio altre volte a ristoranti o caffè. Il cliente non ha sempre ragione, sia chiaro, ma non si capisce perché debba aspirare alla santità.
Lasciate ogni speranza, o voi che entrate e vi sedete. Oppure non vi curate di loro, entrate giusto il tempo di fare take away.

La Paranza
via San Vitale 62/a
051233570

Commenti

  1. ...e qui si apre un quesito alla Moretti: ma è meglio un gestore che non ti si fila per niente o uno estremamente presente che sottolinea e risottolinea quello che fa e perchè lo fa? in medio stat virtus, certamente...ma per quanto mi riguarda all'approccio distaccato preferisco quello un pò più 'caloroso' :-)
    prumeo....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, tra i due c'è quello che se tu gli chiedi gentilmente una cosa, altrettanto gentilmente risponde. MeMeo.
      Invece spesso trovi: o quelli che fanno no comment come se ti dovessero rivelare segreti di stato (che poi oggi non va tanto di moda produrre con fierezza la carta d'identità di materie prime o piastrelle?) o quelli che han bisogno di giustificare ogni roba perché loro perché loro. Puf!

      Elimina
    2. prupru :-) quanto non reggo i "no comment"-atori.....

      Elimina
    3. dalle cucine a tanti altri ambiti, son tutti celebrities

      Elimina

Posta un commento

per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

Post più popolari