Il nuovo Café de Paris, l'aperitivo con l'esprit e la panca più lunga della città


al tramonto al Café de Paris, uno dei locali di Bologna con l'ambientazione più bella e la luce più suggestiva
Iniziare la settimana con una riflessione cosmica: quanti posti ci sono a Bologna dove sono entrata per la prima volta solo da poco? E soprattutto: perché?
E' tutta una questione di gente e atmosfera, mi dico poi. O sarà destino? Macché, c'entra anche l'arredamento, dai! E mi torna alla mente la domanda di una ragazza di 16 anni - sabato scorso sono andata a raccontare un po' del mio lavoro a una quinta del Minghetti- che mi ha chiesto cosa influisse di più nella mia buona recensione di un ristorante. Il cibo è importante, ho risposto, ma il servizio forse determina il mio ritorno futuro in quel posto, che se poi non trasmette calore (qui il mobilio è fondamentale), allora lo elimino proprio dal taccuino. Frequentare locali è sempre di più un'esperienza e tutti i dettagli sono importanti per la sua buona riuscita. Quindi: perché fino a una settimana fa non ero mai stata al Café de Paris?


apre alle 5 del pomeriggio il Café de Paris e chiude alle 2 di notte, quindi dal te' all'aperitivo o per un tardo caffè...

Come al solito la risposta è articolata. Tutti noi abbiamo un gusto che utilizziamo  quando scegliamo una destinazione gastronomica di qualsiasi tipo e quando formuliamo la nostra recensione. A dire il vero al Café c'ero stata una sera di un paio di anni fa, su invito di un'amica che festeggiava il compleanno. Il tavolo era fuori, in piazza, e - fine maggio- l'atmosfera la sentivo sospesa, piena, magica, amorevole. Era come stare in un luogo a parte, cosa che può succedere quando si è in buona compagnia. E poi il fuori non è il dentro. E insomma, bella serata, un bel ricordo che si somma a quelli più sbiaditi del Liceo quando il Café era punto di riferimento fighetto. Quante volte ci son passata davanti! Finché dieci giorni fa, impegnata per lavoro da quelle parti e con una gran voglia di caffè... sono entrata lì dentro con l'amica Linda e siamo rimaste intrappolate. Poi abbiamo scoperto che aveva riaperto da poco, dopo vari mesi di chiusura.

dal pomeriggio alla sera: il nuovo Café de Paris pare ancora in cerca di un'identità culinaria

Tutto ribaltato. Lo spazio completamente ripensato con arredamento vintage e tutte quelle cose che ci piacciono e che ci chiamano come il pifferaio di Hamelin, tanto che abbiamo avuto la sensazioni di trovarci da Freak Andò, avete presente? Bei tavoli, cancelli come quinte, specchi, librerie, il bancone ricoperto di marmo, poltrone e poltroncine. E poi quella lunghissima panca davanti alla vetrata dove godersi il caldino in arrivo. Dentro, invece, la veranda spaziale che automaticamente si apre e si chiude: sembra arrivare da un'esposizione universale di tutte le diavolerie della meccanica e trasforma in veranda fumoir lo spazio solitamente chiuso.

eredità e tranquillità, per un caffè o un cocktail come Hugo (prosecco, sciroppo di fiori di sambuco, selz, foglie di menta), una buona alternativa allo spritz ... aspettando l'apertura mattiniera: una colazione qui deve essere speciale

Ottima per un caffè o un drink, il menu presenta qualche specialità francese soprattutto carnivora (piccola finestrella sul mondo no meat, ma proprio piccola), dai croque monsieur e madame alle quiche. Poi uova al tegamino, coscette di pollo croccante, omelette, spiedini di salsiccia, galletto amburghese. Spero che aggiungano più delikatessen vegetariane, perché l'insalata o l'hamburger non bastano a fa venire l'acquolina e la voglia di cenare. Con il drink (8 euro i cocktail) vi portano uno spiedino di verdure e le patate se chiedete non carne. Con un piatto e un drink spendete sui 18 euro. Servizio gentile assicurato con la signorina che prende gli ordini. Peccato non sia aperto di mattina, la sua luce naturale è una delle più belle della città.

Café de Paris
piazza del Francia 1/c
dalle 17 alle 2
chiuso il lunedì

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