Fuga in Franciacorta tra ville patrizie, bollicine e tavole imbandite
sorseggiando un Franciacorta Brut Nature azienda Facchetti. Da qui è iniziato il mio percorso attraverso sei ville e quattro menu |
Buongiorno! Vi scrive la blogger più stanziale del pianeta food.
Colei che narra o di Bologna o della Romagna. E semmai del resto del mondo, quando fa un viaggio.
Certamente so di essere, tra le appassionate di cibo in Italia, una di quelle che partecipa a meno "eventi" in assoluto, che dice sempre no agli inviti delle aziende o delle manifestazioni, che continua a scavare qui, a chilometro zero.
Però succede che qualche volta anche Bea abbia voglia di muoversi e sia tanto curiosa di conoscere geografie italiane mai solcate. E qui appiccicherei anche un piccolo post-it per spiegare, a voi che non avete un blog e non siete avezzi al mondo del presenzialismo foodie, come io, ad esempio, scelgo dove andare o non andare.
Regola n.1: quanto posso scoprire di veramente nuovo rispetto al percorso che sto facendo nella vita?
Regola n.2/: quanto queste persone che mi stanno invitando considerano quello che faccio un impegno serio?
Regola n.3 che dipende dalla 2: mi propongono un rimborso spese che significa - almeno- un treno, un pernottamento- a loro spese?
Regola n.4: oltre a tutto quello detto nella n.3 mi pagano per il lavoro che farò per loro o pensano sempre che noi food blogger viviamo felici e contente in cambio di una cena?
Detto questo vi racconto la mia fuga in Franciacorta venerdì scorso, invitata dal comune di Erbusco alla manifestazione Erbusco in Tavola, i cui guadagno vanno ogni anno in beneficienza. Valutate le quattro regole di cui sopra, ho pensato che ci sarei andata a Erbusco, dopo l'invito, perché sarebbe stato bello scoprire quella zona bolliciosa dell'Italia... sul campo, anzi in vigna. E poi raccontarvelo.
E' stato bello arrivare nel primo pomeriggio, essere prelevata dalla stazione di Rovato in macchina, essere portata in paese, per un sopralluogo, attraversando tutta la zona delle vigne. In viaggio con Jack mi sono sentita, godendo di questo spaesamento che nella stessa giornata mi trasportava dalle strade di Bologna ai sentieri agricoli della Franciacorta. Dove non ero mai stata e potevo quindi guardare tutto per la prima volta, con occhi avidi di scorci, luci e colori. Il sopralluogo doveva servire per capire da dove partire, non più tardi delle sette di sera, per il reportage che mi avrebbe condotta attraverso due chilometri di cortili e giardini delle sei ville patrizie che ospitano ogni anno Erbusco in Tavola. Bellissimo camminare, bere e mangiare e, a fine serata, non sentire la pesantezza di nulla. Un triathlon invitante con discipline che potrebbero piacere anche ai meno sportivi.
si comincia |
Lasagnette al persico del Sebino con bisque di gamberi di fiume (ristorante Rosengarden)e calice Ca' del Bosco |
Villa Lechi |
Calamarata di Benedetto Cavalieri con maionese di zucchine, zucca e bufala campana al profumo di lago del ristorante Albergo Rosa e Ferghettina |
particolari in villa |
saluti da Erbusco in Tavola! |
Commenti
Posta un commento
per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea