Camera con vista su piazza Santo Stefano: sarà il locale 2017 di Bologna?
il salottino siriano per un drink e qualche canapè |
Benvenuti alla settimana dell'arte, quando Bologna diventa un palcoscenico per dipinti, video-installazioni, sculture, disegno, fotografia, documentari artistici (tenete monitorata la scena) e, da un po', design. Come usa a Art Basel Miami, madre di tutte le tendenze. Che, ad esempio, una fiera come SetUp, la collaterale indipendente della più istituzionale Arte Fiera, sa benissimo cogliere, di anno in anno. Quando arriva questo momento di gennaio, tra la penultima e l'ultima settimana, io so che inizierò a correre, di qua e di là, per testimoniare e raccontare dalle pagine del mio giornale, il Resto del Carlino, quello che succede. Ma contemporaneamente, non dimentico la mia seconda identità di foodie che, con naturalezza, inciampa in notizie strepitose, anche grazie alle amiche attente e curiose (di solito modelle e sovente investigatrici), le mie corrispondenti. Che, bighellonando come me, si lasciano trasportare dal profumo delle novità. Quelle giuste. E così, Linda mi raccontò di un portone semi aperto, che lasciava intravedere un sogno esotico di marmi, ottoni, velluti e vetro. Benvenuti a Camera con vista, dalla prossima settimana la vostra nuova ossessione.
tutto sarà in vendita a Camera con vista |
Non è che siamo sforniti di ristoranti, bar, bistrò o wine bar all'ombra delle Due Torri. E nemmeno di locali mixologisti, che pian piano spuntano costruendo una geografia miscelata da mappare. Le aperture deludenti superano però quelle esaltanti, come raccontavo anche qui qualche tempo fa, ma credo sia una conseguenza comune a questo momento storico un po' depresso tra just do it e superficialità, che promuove l'apertura di un'attività come una passeggiata, carburata anche da trasmissioni televisive inquinanti di ogni senso della realtà. Far da mangiare è facile, arredare un posto elementare - basta saccheggiare le cantine e i mercatini- e non serve pensare a chissà cosa, tanto a Bologna adesso c'è il turismo che decreta il successo comunque. Anche se le cose son mediocri. Sembra dire questo la nuvoletta appesa al cielo sopra Bologna, come una bolla che presto esploderà. Ma per fortuna che continuano ad affacciarsi progetti sudati e ponderati e cesellati. Camera con vista, che molti di voi ricorderanno proprio lì su piazza Santo Stefano dentro al palazzo Isolani come negozio di antiquariato, mi sembra proprio ricalcare questa aspirazione. In questi giorni l'ho visitato nella sua atmosfera sottosopra, perché aprirà solo alla fine della prossima settimana. Ma la sua bellezza e la narrazione della progettualità mi sembrano splendidi. Voglio puntare su queste sale dal fascino crepuscolare, come in un sogno fine secolo (quello tra Ottocento e Novecento) tinteggiato di esotismo, meraviglia, art decò e lusso raffinato. Entrando qui vi sembrerà di viaggiare nel tempo, come nel film di Woody Allen "Midnight in Paris", e di incontrare Gustav Klimt e Toulouse Lautrec intenti a sorseggiare un margarita jalapeno mangiando canapè emiliani.
questo vedrete alzando il naso al soffitto sorseggiando un te' nel pomeriggio |
Poi certo, bisognerà provarlo, perché spetta al cibo l'ultima parola. E vi prometto le mie cronache condivise. Nel frattempo mi son fatta raccontare un po' di cose da Matteo Bonetti, che con Rebecca Cavallari ha avuto questa pazza idea: trasformare l'ex negozio nel locale dei sogni. Andando a caccia di mobili e orpelli per tutta Europa, nutrendo quell'estetica preziosa che vi potrete anche portare a casa, tra qualche tempo, perché tutto sarà in vendita. 36 coperti e quattro posti open nei due angoli siriani, Camera con vista sarà aperta dalle undici a mezzanotte e nel weekend fino all'una, proponendo pranzo, aperitivo e cena con l'inserimento del te' del pomeriggio, servito nelle caffettiere argentate. Si potrà mangiare in qualsiasi momento e se arrivate alle 4 del pomeriggio troverete i ravioli ripieni al friggione come se fossero le dodici o le otto di sera. Una cucina contemporanea preparata con tecnica (sottovuoto, cotture brevi e lunghe, fondi, glasse) da Gabriele De Santis e Claudio Guerra, virata su piatti di carne soprattutto ma con un bello spazio per le proposte vegetariane. Poi la riscoperta del canapè, fettina di pane senza crosta, gallette o barchette spalmata con preparazioni in questo caso secondo ricettario bolognese e gourmet. E poi la sezione cocktail: seduti anche al bancone di marmo sulle zampe di elefante (non vere, non vere, un vero esotismo) assaggerete i preparati di Davide De Rose che ama i vermouth e i cocktail d'inizio secolo con un tocco di tropicalismo. Ieri ho annusato lo sciroppo di jalapenho appena preparato, quello che finirà nel margarita.
gabbia francese in stile cinese |
let's cocktail! |
zampe d'elefante, puro orientalismo |
marmo, legno, esotismi e bottiglie: questo vedete quando entrate dalla porta in ferro battuto e vetro protetta dal portone |
Fa venir voglia di andarci vestiti come Vanessa Redgrave in Assassinio sull'Orient Express...col suo Borsalino e Sean Connery a braccetto :-D
RispondiEliminaallora prepara il look!
Eliminaal Borsalino ci potrei arrivare (va bene una Ffuffa sulla testa a mo' di colbacco?) ma per Sean la vedo dura... :-)
Eliminapoi le fuffe le mettiamo nella gabbietta cinese :D
EliminaMolto fico ;)
RispondiEliminaCiao Bea! ci sarebbe un piccolo errore da correggere se è possibile... il mio cognome è De Rose e non Di Rosa...
RispondiEliminaGrazie mille per questo articolo stupendo e ti aspetto per un'altra esperienza insieme al banco!
A presto!
Davide De Rose