L'onda romagnola che invade la città con birra, bio e grandi chef: arriva anche Piergiorgio Parini

Birreria Popolare


Da un po' di tempo ho deciso di stare a guardare quello che succede nella mia città dove 10 anni fa pensai di lanciare apranzoconbea. Se un tempo era necessario registrare tutto il nuovo che apriva, per non perdersi nemmeno un momento della rivoluzione gastronomica che in altre città avevo guardato con gli occhi a cuore, oggi la situazione si è fortemente capovolta. Ormai guardo con sospetto ogni nuova apertura, perché l'esperienza decennale (a questo punto posso usare compiaciuta questa frase fatta, perché è vera) mi ha rivelato che un'alta percentuale delle attività che aprono, dopo un anno non ci sono più. E sapete una cosa? Non chiudono perché vanno male, ma perché chi le ha aperte si è stancato, non ce la fa più. I ritmi della cucina e della ristorazione sono massacranti e ci vuole un fisico bestiale per star dietro a tutto e al contempo godersi vanitosamente i risultati. Oppure le aperture e le chiusure si susseguono, perché arrivano nuovi compratori e la catena del compra e rivendi non si spezza. E' un po' come fare una band, con la differenza che quando suoni non è che tutte tutte le mattine della tua vita ti devi svegliare all'alba, puoi anche non emergere dalle lenzuola per una settimana. Fa molto rock'n'roll.
Poi succede che ogni tanto accumulo dati e sensazioni, e allora riprendo lo sguardo sognatore che mi è sempre stato caro e capisco che qualcosa di nuovo sta succedendo: l'avete notato? In città stanno arrivando i romagnoli, e allora si salvi chi può. Quando loro decidono di far partire un'impresa, mica lo fanno per gioco. Ecco chi sono. E poi alla fine metto qualcuno che secondo me dovrebbe proprio aprire a Bologna, è tempo di!

1-Birreria Popolare



In un palazzo del Cinquecento, Casa dei Lupari, tra arredi vintage e post industriali, è stata inaugurata giovedì scorso la Birreria Popolare, ispirata a locali dell'America del Nord, dove andare a bere buona birra, come da noi si va in enoteca. L'idea di Alex Amadori di Bellaria,  alla prima esperienza, è quella di offrire un locale con questa finalità: poi il cibo (qualcosa, da una selezione di prodotti territoriali ci sarà) si può anche ordinare con delivery a esercizi in rete con la Birreria. Quindi, se volete una pizza, troverete il locale tra quelli segnalati e mentre ordinate la vostra Ipa, potete già sognare qualcosa di solido sotto i denti.
Birreria Popolare, via dal Luzzo 4a

2-Ca' Pelletti




Scrivevo questo nel 2012, a proposito di un nuovo posto che apriva in via Altabella, celebrando la cucina dell'Artusi tra Romagna e Toscana. Sei anni dopo Ca' Pelletti è ancora lì e, anzi, da qualche mese ha inaugurato il nuovo ristorante devoto alla sfoglia (ma anche alle colazioni, non solo pranzo e cena), sotto le due Torri, incastonato tra il palazzo dei Portici e il Ghetto ebraico, proprio all'inizio da via Zamboni, miscela di turisti, studenti e bolognesi, come non mai. Inizialmente ho pensato che fosse un po' azzardato... ma forse, proprio in quella zona, il passaggio è così fitto, che i conti torneranno.
Ca'Pelletti, via Zamboni 4

3-Bio's Kitchen


Dove un tempo c'era la Vecchia Scuola della Spisni, il 28 febbraio aprirà la tappa bolognese di Bio's Kitchen, ristorante votato alla cucina naturale e sostenibile, che a Rimini ha una buona reputazione. Si mangerà con un occhio al non consumismo e al biologico con gusto e quello che metterete nel piatto verrà pesato alla fine, e pagherete secondo il peso. Ah, il menu sarà curato dallo chef Piergiorgio Parini (fece scintille al Povero Diavolo di Torriana) che ufficializzo la collaborazione con Bio's all'ultima edizione di Al Meni a Rimini, lo scorso giugno.
Bio's Kitchen, via Galliera 11

4-PappaRe



Lavora benissimo questo bar-bistrò sotto la galleria Aquaderni, a fianco di Feltrinelli e all'imbocco del Ghetto che alla sua nascita, nel settembre del 2016, come raccontavo qui prendeva ispirazione da Pappa Reale di Cesena. Mi piace, spesso ci passo, chi ci lavora è gentile, briochine e dolcetti sono buonissimi, apertura assicurata e puntuale, al pari della farmacia comunale, che, a livello di presenza stabile, è sempre un metro di riferimento.

5-I Conoscenti



E' bello, curato, notturno al pari di un quadro di Hopper, i cocktail sono eccellenti e la cucina è firmata da Alberto Faccani del Magnolia di Cesenatico, che dall'inizio realizza la carta. I Conoscenti sono stati una di quelle aperture che mi hanno fatto pensare a quanto Bologna sia il nuovo place to be dei romagnoli.
I Conoscenti, via Manzoni 6

6-Osteria Bartolini



E' stato il primo forte segnale che l'avanzata dei romagnoli stava cominciando. Quanto ha fatto "boom" l'Osteria Bartolini in quella splendida location con giardino sotto al platano? Tutti felici i bolognesi che così avevano l'atmosfera e il cibo di Romagna tutto l'anno.
Osteria Bartolini, piazza Malpighi 16

7- O' Fiore Mio



Nel 2012 andavo a mangiare per la prima volta a Faenza da O' Fiore Mio e trovavo che fosse un posto speciale. Quando nel 2014 il brand è sbarcato a Bologna col punto dedicato alle pizze di strada in piazza Malpighi (quindi vicinissimo a Bartolini) ho ripensato che ci stesse molto bene, perché c'era posto, nel panorama bolognese e proprio in quella zona, per una pizzeria speciale.
O' Fiore Mio, piazza Malpighi 8

Chi vorrei perché ci sarebbe posto, eccome

QuintoQuarto-Piadina e Affini



Lo so che il Marè di Cesenatico non si può avere in città, a meno che il nostro Navile non diventi ospitale per una stazione balneare sul fiume con tutta la magia della spiaggia romagnola. Però credo che il Quinto Quarto-Piadina e Affini di Luca Zaccheroni, qui avrebbe un suo perché. Per qualità, proposte gastronomiche creative e tradizionali, per il tocco dello chef Omar Casali, che magari potrebbe esportare anche qualche piatto firma. E poi per l'atmosfera romagnola che si respira nei luoghi del bravo Luca. Ma non parlo del centro per trovare un posto, attenzione, spingo sulla periferia, perché, chi può negarlo, Bianco Farina in via Zampieri, sold out tutte le mattine e le sere, ci ha fatto capire che puoi aprire in una via anonima (Zampieri non è proprio il lustro della Bolognina) e se fai un prodotto di qualità la gente arriva.

Quinto Quarto, piazza Ciceruacchio 1, Cesenatico




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