Un piatto di cui si parla in città: il bibimbap coreano di Soon


bibimbap o riso mescolato

Bologna è così: fino al giorno prima andavano tutti dal giapponese a mangiare sushi e il giorno dopo qualunque di un impreciso momento storico, arriva una novità e allora... CIAONE. Non è solo la nostra città, ad essere sincera, ma tutto il mondo. Il bello è che c'è molta più curiosità verso le novità esotiche, il che rema contro un atteggiamento sociale che va per la maggiore, ma penso che si debba prendere quel che viene e divertirsi a leggere le manie del popolo mangione. Bologna va lenta in questo senso, ma negli ultimi anni abbiamo assistito alla crescita smodata di giapponesi commerciali e più autentici, a dichiarazioni di amore incondizionato verso gyoza e ramen e, ultimamente la ruota è ancora girata, fermandosi alla casella bibimbap.



sandwich di insalata e pesce fritto

Tutta la città ne parla del ristorante coreano Soon. "Quello con le griglie nel tavolo" o "ad un certo punto ti arriva una scodella che cuoce ancora"... commenti di vario tipo e un po' spaesati si rincorrono tra i quartieri e poi, quando arrivi al tavolo dell'accogliente e un po' stereotipato Soon (che strizza l'occhio al vicino Zushi e a quell'idea di Sol Levante minimale e un po' da cinefilia nipponica cara agli anni zero del nuovo millennio) che sfoggia eleganza da Maison di un mondo seriale, guardi le griglie, ordini cose che lì si possono cuocere, ma rimani stregata da altro. Io ho tanto gustato il mio riso mescolato o bimbap, che potrebbe assomigliare a una ciotola  tipo il Chuca Don (letteralmente ciotola di riso cinese) che in città si mangia all'Haiku ed è creato con riso cotto a parte, carne, pesce e verdure bollite lentamente insieme per produrre un brodo e poi saltate in padella. 
Il bibimbap ti arriva in una ciotola di pietra rovente (dolsot) in cui il riso un po' umido, i gamberetti (o la carne) e le verdure, continuano a cuocere lentamente mentre mangi. Ma mi hanno colpito tanto anche i banchan, ovvero i contorni portati in tante piccole ciotole ripiene di robine (verdure o salsine) cucinate in vari modi o fermentate: io sono impazzita per la gochujang, salsa fermentata salata, dolce e piccante e per la doenjang, pasta di fagioli di soia fermentati, una delle salse essenziali della cucina coreana autentica, come ho scoperto studiando un po'. Non cito il kimchi tra i miei favoriti, perché per me è un sapore troppo forte, ma nomino un dolce che mangerei ogni giorno, ovvero il dorayaki, una specie di pancake, che però, è forse più giapponese che coreano e che fritto, diventa l'ancor più gustoso dorara. A proposito, ho letto un po' e pare che la pasticceria coreana sia pazzesca, e anche qui viene applicata la fermentazione. Quanto sono curiosa!

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