Una gita a Firenze svuotata dei turisti dal Coronavirus



ieri la Primavera del Botticelli potevi ammirarla così agli Uffizi, da vicino, senza spingere o attendere che i gruppi di gente si scansassero. E' una scena da un mondo parallelo, fa male, brucia economicamente e umanamente, ma forse la fine dl mondo di cui tanto si parlava all'inizio degli anni Dieci del Duemila, potrebbe essere questa. Non la fine del Mondo, ma la fine di UN MONDO. E l'inizio di un'era del rispetto, dell'intelligenza, della consapevolezza. Decliniamo queste parole nel campo che ci sta a cuore, ambiente, amore, salute, lavoro, e pensiamoci su.


Essere trattate da Yves Saint Laurent come le migliori clienti di sempre, arrivare agli Uffizi a un orario a caso e dopo una fila di 5 minuti (la domenica) essere già alla cassa per pagare ed entrare, telefonare a uno dei ristoranti più amati della città per informarsi sull'orario di apertura e declinare l'invito a prenotare, perché "senti" che troverai posto quando vorrai. Ecco Firenze ai tempi del Coronavirus, dopo che, in soli due giorni, sono state cancellate tutte le prenotazioni degli stranieri e c'è tanto di quel posto nelle strade del centro, che ti viene automatico rispettare l'ordinanza dei luoghi chiusi, che impone di starsi lontani, a un metro di distanza, anche tra amici. E come se non bastasse, decidi di andare alla preziosa Farmacia di Santa Maria Novella, solitamente presa d'assalto da milioni di giapponesi, e trovi le commesse tutte per te, che si prendono 15 minuti per raccontarti le storie delle più iconiche acque di cologna. In giro qualche timido giapponese che nemmeno sgomita per farsi avanti, perché oggi, Firenze è dei fiorentini e degli italiani. Sento molta gente infuriata coi turisti che hanno disdetto e vorrei dir loro che non mi sembra giusto, perché molte persone amano tantissimo l'Italia e credo davvero stiano provando una grande tristezza, nel pensare che non potranno venire qui per mesi. Un po' come noi che non possiamo prendere un aereo perché non ci vogliono e abbiamo dovuto cancellare i nostri viaggi. Un profondo respiro, un momento d'attenzione per fare tesoro di quel che sta succedendo, in città italiane deserte, dove l'aria che si respira, adesso, è la migliore di sempre.





ieri alla Farmacia di Santa Maria Novella, uno dei miei luoghi preferiti al mondo
Farmacia di Santa Maria Novella



alla Menagére a pranzo. Un posto molto internazionale, frequentato da studenti, professionisti , hipster, turisti,


per strada, così per caso, senza ressa, godersi queste meraviglie. A Firenze ogni cortile una sorpresa



agli Uffizi c'è posto per tutti









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