Nell'Appennino bolognese: la web serie "La Cucci a Caccia" vi racconta un nuovo turismo local

 

La Cucci sulla strada verso Castiglione dei Pepoli
dove sta andando a trovare Lucia Antonelli   

 






Castiglione dei Pepoli, Camugnano, Porretta, Monzuno, Loiano, Monghidoro, Corno alle Scale. Ci siete mai stati? Io, bolognese "since" dalla nascita, in alcuni di questi posti non ci sono mai stata. Nemmeno per una gitarella della domenica. Poi, 13 mesi fa, qualcosa è cambiato. Io, che avevo sempre preso l'aereo per fare anche tre giorni di gitarella in qualche capitale europea o che magari preferivo emigrare in Romagna appena avevo un minuto libero, ecco che ho invertito il senso di marcia. Di un umore che credo di aver condiviso con molti bolognesi al tempo della pandemia, ho iniziato a puntare verso l'Appennino bolognese, trainata soprattuto da fattore cibo. Perché se è vero che non sono mai stata una turista a km montano, è però un fatto consistente che molte cucine di questo territorio le conosco bene. Quella di Lucia Antonelli de la "Taverna del Cacciatore" in particolare, perché con Lucia, ormai da anni incoronata regina del tortellino bolognese, condivido un passato avventuroso di biscottini. Lucia Antonelli, per chi non lo sapesse, è anche la regina dello Zuccherino Montanaro, una vera specialità della nostra montagna. Ogni bimbo bolognese di qualche decennio fa, è cresciuto rosicchiando questo tondo frollino candito con zucchero. E questa ricetta, insieme ad altre cosucce di natura, arte e architettura, ho voluto narrare ne "La Cucci a Caccia in Appennino", piccola web serie un po' ironica, soprattutto verso me stessa, che sono una maga nel raccontarmi scenari epici e crederci fortemente.

Visibile dal primo maggio 2021 sul canale Youtube "La Cucci a Caccia" e su IGTv di Apranzoconbea.

 

 

Lucia Antonelli, La Cucci e lo Zuccherino

 A forza di andare a fare gitarelle appenniniche, quindi, un giorno ho pensato che proprio la gita poteva essere il modo migliore per raccontare le nostre montagne che, per molte persone come me, sono sconosciute. Ma se uno ha dentro il piacere di raccontare e fantasticare, ogni posto sconosciuto diventa un'opportunità di ricerca e narrazione. 

Inseguita da un cameraman paziente fino ad un certo punto, ho iniziato le mie scorribande, arrivando in questo primo episodio fino a Vergato dove ho ammirato l'arte di Luigi Ontani, a Riola dove ho visitato la chiesa di Alvar Aalto. Ho viaggiato a bordo della mini color crema Audrey su strade deserte restando sorpresa dalla Rocchetta Mattei, quando è spuntata dopo una curva assieme allo spettacolo del Cimone innevato. Il tutto corredato da una certa goffaggine che mi è cara. La chiamerei ingenuità, ma questo aiuta la sorpresa e la scoperta.

La Cucci, scusatela, è un po' così. Con i suoi stivali anni settanta e l'abbigliamento vintage, è una fighetta che non cede a felpe di pile e scarpe da trekking. E' una urbana resistente, anche quando il collant s'impiglia nelle spine di un rovo.

Buone avventure.

Commenti

Post più popolari