Tokio, cucina "giapponese" a Bologna


alghe wakame con tartar

C'è un nuovo ristorante giapponese in città. E guarda guarda...ha aperto nel mio quartiere, Bolognina Town. Mentre la maggior parte dei negozi e bar chiudono dentro al centro commerciale Minganti, che quando aprì qualche anno fa sollevò naturalmente tanta curiosità perché sorgeva dentro alle storiche Officine Minganti, fabbrica di cui ancora si intravedono scampoli di storia imprigionati dentro al plexiglass (torni, trapani, macchine delle Officine appunto), spunta il ristorante giapponese Tokio, il cui slogan è: "la cucina giapponese ad un prezzo italiano". Il che mi fa subito venire in mente tutta una serie di cose. Tipo: ma quando io sono andata a Tokyo ad aprile, i prezzi erano davvero ottimi. Non spendevo mai più di 10 euro a pranzo o cena, a meno che non volessi provare una cucina più impegnativa con piatti che nei posti più spicci certamente non fanno. Per nove euro mi son mangiata un piattone di sushi nel sushi bar più in voga di Shibuya. Vabbè. Non sono un'espertissima, ma un po' un'idea me la son fatta su certe cose. E con questo spirito sono andata molto curiosa a provare il nuovo jap, in via Liberazione 15, angolo via Ferrarese. Nella parte esterna delle Officine. Dove, informa un cartello con schemi di progetti, saranno posti la maggior parte degli esercizi dedicati al food. Prossimamente.
Tokio è un locale molto carino. La veranda estiva è super! Dà un bel tocco di esotismo alla via Ferrarese. E c'è anche il ruscello-fontana zen che è proprio delizioso. Dentro, come vedrete dalle foto, è tutto altrettanto curato. La cucina a vista è irresistibile. Perfino le tovagliette di plastica verdine sono particolari. Le ragazze e i ragazzi che gestiscono Tokio, poi, sono molto gentili.
Un sacco di elementi a favore del ristorante, in una città dove se anche mangi bene, c'è caso che il servizio sia da giramento @@. Oppure mangi male e il servizio è lo stesso @@.
Molto incuriosita, qualche sera fa sono andata a provare qualche piatto. E appena ho aperto il menu ricco di portate (quattro paginette), ho capito subito cosa volevo assaggiare!
Ho letto tutto, soffermandomi anche su piatti che non so se siano delle specialità. Tipo: insalata di Tokio con anche la rapa Daikon, le alghe secche e un tipico condimento allo zenzero. L'insalata mista con pesce, il riso saltato alla piastra con le verdure, involtino geisha (involtino di riso caldo con verdure), vari carpacci. E poi il cirashi misto (ciotola di riso con pesce) che magari la prossima volta lo provo. E poi Yakimono (piatti alla piastra con riso e carne o pesce). Il ponzu che è una salsa con sake che dà il nome al piatto di trancio di salmone marinato. E ancora tagliatelle, ramen e noodle vari. Naturalmente le barche di sushi, maki e sashimi e tempura.
Insomma, io ho scelto di provare i gyoza. Quelli che mi ha insegnato a fare Satomi, l'amica giapponese, qualche mese fa. E i gyoza presentati erano tutto tranne ravioli giapponesi. Non erano nemmeno i Jaoza (detti anche Gaw Gees), i ravioli cinesi con nome simile ma forma differente da quelli giapponesi, erano piuttosto Har Gow, ravioli con gamberi di cui ho trovato la definizione assolutamente calzante: "pelle lucente quasi traslucida". Questi gyoza cinesi erano una sorta di saccottino chiuso in cima. Quelli giapponesi sono molto più simili ai nostri panzerotti o alle bolognesissime raviole, una mezzaluna con le frappe per intenderci. Insomma, su questo proprio non ci siamo. Ed è stato interessante perché la ragazza mi ha detto: ma no, quelli che dici tu sono cinesi! Se qualcuno ha altri esempi da farmi si faccia avanti. Non che non fossero gustosi, ma erano altro. E mi dispiace anche un po', perché quando chi apre un ristorante giapponese in Italia propone delle cose un po' cinesi finisce per sminuire una cucina tanto alta e complicata e raffinata come quella cinese che però difficilmente potete gustare qui dove tutti i sapori sono ormai schiavi di un addomesticamento occidentale che ha ormai cancellato anche il piacere di gustare tutte le pietanze insieme, assaggiando un po' di qua un po' di là...come da usanza.
Non ho mangiato male da Tokio. E anche la tartar di tonno con le alghe era deliziosa. Come il sushi mangiato da Gabriele e il riso+tempura scelto da Freddy. E anche le tre palline di gelato al te verde che insomma...devi mangiarne un bel po' di cucchiaini e dopo lo senti il te verde in polvere. E poi mi ha colpito positivamente il fatto che hanno il genmaicha, il te verde con riso arrostito che adoro. Però ho davvero riflettuto sul fatto che, se qualcuno avesse voglia di aprire un vero e importante ristorante cinese con piatti di tutte le varie cucine, sarebbe fantastico e curioso. E magari anche un sushi-bar o un ramen shop. Cose giapponesi più piccine ma più vere e caratteristiche. Credo che a Bologna i tempi siano maturi.
Cosa ne pensate?



interno Tokio


una tazza di genmaicha, il te verde col riso arrostito


il gelato al te verde (in polvere) detto matcha


la fontana


ebi gyoza-raviolo cinese

interno con vista su cucina

Commenti

  1. dopo aver letto questo pezzo, mi è venuta la voglia di assaggiare il nuovo ristorante giappo "Tokio".. devo dire che sono rimasta un pò delusa: gli uri-maki non erano buonissimi, il riso troppo colloso...il sushi si difendeva ancora ma nulla a confronto del "So- Sushi"...le verdure del salmone marinato ponzu assolutamente cinesi, nell'antipasto Temaki c'era promesso il pesce in tempura, che però non c'era e l'alga in fondo al cono era troppa, quasi immangiabile... etc. piccole cose che non mi danno soddisfazione...tranne la tartar di tonno con le alghe, davvero buonissima! no ho assaggiato tutto però!! in ogni caso il tentativo è da apprezzare, ma sono d'accordo quando dici di puntare su "cose giapponesi più piccine ma più vere e caratteristiche". il posto è vero che è carino: il giardinetto, anche se accanto alla strada trafficata, comunque riesce ad isolarti un pò... peccato per la musica direttamente collegata con la radio della Minganti quindi assolutamente fuori luogo...comunque un salto è da fare!
    ciao

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  2. @MICHELE
    eh sì...scusa...son partita parlando del prezzo...io prendendo gli ebi gyoza (ravioli), alghe wakame con tartar e gelato al te verde più il te genmaicha ho speso 18 euro e 50. un tempura misto verdura e pesce costa 9 euro e una barca di sushi misto da 16 pezzi 18 euro. e il ponzu, ad esempio, trancio di salmone mnarinato con la salsa a base di sake 8,50. poi dalle 12 alle 15 e dalle 22,30 alle 24 ci sono menu speciali in offerta tipo sushi e maki misto 16 pezzi più zuppa di miso, acqua, te o bibita e caffè 15 euro...

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  3. ciao Ajna, avevo dimenticato la musica della radio commerciale...qualcuno dovrebbe dirglielo....e non credo che siamo state le uniche a pensare che fosse totalmente fuori luogo...comunque vedremo se Tokio riuscirà a durare in quella città fantasma che è diventato il Minganti...grazie!

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  4. Sono concorde sul fatto che il riso del sushi sia assolutamente colloso e faticoso da mangiare (essendo i pezzi di sushi abbastanza grandi, rispetto alla media).
    Il giapponese migliore di Bologna rimane Haiku in Via Stalingrado per me :)
    Ciao.
    Valentina

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