Da Francesco...fate silenzio!


Ho mangiato molto bene da Francesco in via Mascarella 75/a qualche giorno fa. Ma voi ci tornereste in un ristorante dove appena arrivate e nel momento in cui state per salutare le amiche già sedute, una cliente dal tavolo accanto si alza e vi sussura "vi prego di parlare piano che qui l'acustica è terribile e se si parla urlando non si capisce più nulla"? Formulo la domanda da un altro punto di vista eponendomi anche con qualche riflessione. Ma una persona che si alza e vi viene a sussurrare una roba così quando ancora non avete aperto bocca ma bloccato repentinamente un saluto e rimandato indietro tutto il fiato (perché stavate per urlare?!?), forse non si comporta così perché è di casa e sa che può permetterselo? Insomma, non credo che me la sentirei mai di "ricevere" nel ristorante di qualcuno che non sono io i suoi avventori in questa maniera.

Quindi: ci torno io da Francesco con l'ansia che la signora dai capelli neri e lo sguardo un pochetto nevrotico che sa di essere a casa sua e quindi si prende certe libertà, spunti fuori all'improvviso e mi dia il benvenuto? Ci inviterei mai la mia famiglia o degli amici che poi dobbiamo star lì zitti zitti a sussurrarci delle chiacchiere? Credo di no. Anche se è vero che il cibo si assapora meglio in silenzio e che a tavola da piccola mi dicevano di mangiare e tacere...al ristorante ci vado per mangiare e chiacchierare e mi trasformo in wonder woman che è capace di mangiare e partlare, capito? E poi dico: ma insonorizzare il locale no eh? E' vero, l'acustica non è il massimo ma che facciano qualcosa. E comunque, uscito il simpatico gruppetto, i clienti rimasti - noi tavolo di donne chiassose compreso- sembravano come noi usciti da un incantesimo: tutti a chiacchierare felici.



Bene, detto questo voglio raccontarvi di quello che abbiamo mangiato e gustato io e le mie amiche nella nuova trattoria di Francesco di Natale, ex patron e cuoco di Pane Panelle in via San Vitale. L'unica cosa un po' delirante che abbiamo notato riguarda il servizio:  una cameriera sola un venerdì sera per un ristorante sold out ci è parso un po' poco. Per avere la sua attenzione abbiamo dovuto fare un po' di peripezie bracciali.

Ci sono invece piaciute l'insegna in carta gialla con il nome sulla vetrina della trattoria e il menu in carta fotocopiata con i piatti scritti a mano, della serie pochi fronzoli e lustrini. Qui si mangia e l'importante è che quel che trovi scritto ci sia anche nel piatto.

La cena è stata aperta (dopo un piatto di panelle gustose e delicate) decretando il successo (4 su 6 han detto sì) dell'antipasto di pesce (12 euro) con beccafico di sarde, cotolettine di pesce azzurro, alicette marinate, cozze (noto sempre di più l'uso delle cozze fuori dai gusci e fuori da paste e pepata di cozze) e una crema di patate e (direi) zenzero molto gustoso e sufficiente come quantità per i nostri stomaci. Per me è proseguita con un trancio di tonno steccato con erbette e pomodori canditi (14 euro). Per un'altra amica con filetto di branzino con fiori di zucca sotto pelle, asparagi e olio di muggine. Un'altra ancora ha optato per gli spaghetti con le alici, pomodori freschi, pesto di agrumi e pane tostato (14 euro). Su tutto ha vinto il pesce davvero fresco e compatto ma burroso al tempo stesso (comprato in via Drapperie, non alla prima ma alla seconda pescheria...questa è una buona informazione).
Mi aveva intrigata anche il piatto a base di chicche di ricotta "fatte da noi" con calamari e asparagi. Ma per fortuna che son stata leggera, così ho assaggiato anche un dolce: il semifreddo alla fragola. E mi è piaciuto lasciandomi per di più ancora leggera. Ah, tra i vini la nostra scelta è caduta su una Tunella  RjGialla Colli del Friuli da uve ribolla gialla (21 euro).

Per concludere: quanto è importante andare a mangiare in un posto dove, oltre l'ottima cucina, troviamo un ambiente che ci fa sentire a nostro agio? E' un po' come ricevere un invito da una persona molto capace in cucina ma detestabile umanamente. Chissenefrega no? Sto bene anche a casa mia con un piatto di spaghetti... Anche perchè mi pare di cogliere proprio nella maggior parte di persone che conosco l'esigenza di andare a cena dove l'accoglienza e l'atmosfera le fanno sentire a casa...ma del resto c'è modo e modo di sentirsi a casa...a ognuno il suo!
Siete d'accordo?

Da Francesco, tel. 051 246802 - Apertura solo serale - Chiusura domenica e lunedì

Commenti

  1. Come dice il vecchio saggio"la mamma degli scemi è sempre incinta!"Detto questo:non andrei mai a mangiare in un ristorante(anche il migliore al mondo)con queste premesse.Baci

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  2. Cara Grazia...è il pensiero che condivido...e mi dispiace perché si mangia un'ottima cucina siciliana e per di più pesce!

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per me è importante sapere cosa ne pensate! grazie, Bea

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